Informazione e comunicazione per sensibilizzare bambini della scuola elementare e loro genitori ad aumentare i consumi di verdura e legumi e prevenire l’obesità infantile. Con l’occasione saranno presentati i primi risultati della sperimentazione sul campo del Progettodi Rilevante Interesse Nazionale LO-VEg
Evento formativo organizzato dall’UO-CNR di Roma del progetto LO-VEg
In collaborazione con Unione Nazionale Giornalisti Agroalimentari e Ambientali – UNARGA
Ordine dei Giornalisti Lazio
Associazione Italiana Comunicazione Pubblica e Istituzionale
PROGRAMMA
9:00 registrazione partecipanti
9:30 – 10:15 Saluti istituzionali
Presidente/Direttore Generale/Direttore Centrale CNR
Direttore CNR-IAC, Roberto Natalini
Ministero Università e Ricerca, in rappresentanza il prof. David Della Morte Canosci, Consigliere del Ministro
Ministero della Salute, in rappresentanza il dott Sergio Iavicoli, Direttore Generale della Comunicazione e dei Rapporti Europei e Internazionali del Ministero della Salute
Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste (in attesa)
Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo e vicepresidente ODG Lazio Roberto Rossi
Presidente dell’Associazione italiana comunicazione pubblica e istituzionale, Leda Guidi
Vicepresidente UNARGA e Presidente ARGA Lazio, Roberto Ambrogi
Modera: Silvia Mattoni,giornalista
10:15 – 11:30 Presentazione progetto LO-VEg: proiezione animazione e canzone per i bambini della scuola elementare
– Nudging: una “spinta gentile” per mangiare meglio. Risultati preliminari di uno studio per promuovere il consumo di verdure tra i più piccoli. Università degli Studi di Milano Alessia Cavaliere, principal investigator, ed Elisa De Marchi;
– Facilitatori e barriere: segreti nutrizionali e mense scolastiche, Università Cattolica del Sacro Cuore Elena Castellari;
– I canali e i prodotti della comunicazione/informazione e divulgazione, Consiglio Nazionale delle Ricerche Silvia Mattoni, Barbara Dragoni, Alessandro Celestini, Ilaria Schizzi;
– Presentazione numero Comics&Science CNR dedicato alla tematica, Eleonora Polo e Armida Torreggiani CNR, fumettista Walter Leoni (invitato)
Coffe break
12:00 – 14:00
– Informazione ambientale e deontologia, giornalista Presidente UNARGA Roberto Zalambani;
– Informare e comunicare bene è un dovere delle Istituzioni Pubbliche, Segretario generale Associazione italiana Comunicazione pubblica e istituzionale Marco Magheri, giornalista
– Migliorare la salute e la salvaguardia dell’ambiente: il ruolo delle Agenzie di stampa nella comunicazione e informazione al pubblico, Elisabetta Mancini, giornalista Askanews
– Prevenire l’obesità infantile attraverso l’alimentazione e non solo, Consiglio Nazionale delle Ricerche Roberto Volpe
4 crediti per giornalisti e 3 crediti per comunicatori pubblici
Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN): LO-VEg: Nudging-based field-experiments to promote vegetable and legume consumption among children and parents
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Antica costruzione della Murgia Materana con alloggi per animali, persone e chiesa rupestre
di Roberto Zalambani, Presidente UNARGA
Amare Matera in due giorni. Impresa non impossibile se ci si affida a Giuseppe Abbatino, maestro nel condurre e raccontare, a Francesco Paolo Fontana, autista con la vocazione per i luoghi del cibo e soprattutto a Raffaele Natale, guida del Parco della Murgia Materana, ‘Maestro del territorio’ e volontario del soccorso, scrittore niente male.
“Matera è tra gli insediamenti umani più antichi del mondo – spiega Natale – e le grotte sono stati i rifugi naturali per l’uomo preistorico, prima nomade e poi stanziale. Sgrossate, le grotte sono diventate ricovero di animali, rifinite abitazioni, arricchite con architetture e immagini sacre luoghi di culto. Tutto il parco è costellato di casali rupestri, una volta abitati da famiglie che facevano capo a una chiesa rupestre, luogo di culto e luogo cimiteriale”.
Poi l’uomo si è spostato progressivamente nel centro abitato di Matera popolando le zone laterali alla Civita e dando vita ai Sassi Caveoso e Barisano.
Il presepe cinquecentesco della Cattedrale di Matera
“Un dedalo di vie e viuzze, scale e scalette – continua – strade che diventano i tetti delle abitazioni sottostanti, armonici vicinati. Un attento sistema di canalizzazione che capta le acque meteoriche e le convoglia attraverso dissabbiatori nelle cisterne a campana rivestite in coccio pesto. Un’ urbanistica verticale che rende i Sassi di Matera un sito unico e dal fascino inimitabile”.
Un lungo periodo di degrado e poi il miracolo turistico e culturale con un intreccio armonico di archeologia, di ambiente, di arte, di enogastronomia e di tradizione. Con i marchi di qualità dell’Unesco e dell’Europa. Difficile scegliere tra i tanti luoghi, tra itinerari che si intrecciano nelle viscere della terra dove si raggiungono in pochi minuti punti di interesse che sembrano lontani. Come da piazza Vittorio Veneto alla Cattedrale e alle chiese rupestri di Santa Maria de Idris e di San Giovanni in Monterrone. Nella prima, sul pavimento restaurato, alcune mattonelle in ceramica dall’ingresso all’altare, servivano ad accompagnare i devoti che sceglievano di percorrere l’ultimo tratto del pellegrinaggio strisciando la lingua. Ristoranti con nomi di santi con gradoni a scendere che portano in grotte comunicanti; cisterne d’acqua diffuse che trovano il loro monumentale simbolo nel Palombaro Lungo realizzato nel ‘500 e capace di cinque milioni di litri. Quando si entra nella casa grotta del Vicinato, antica abitazione arredata con mobili e utensili utilizzati fino agli anni ’60 del secolo scorso, si riscopre la vita di convivenza tra uomini e animali in una grotta progressivamente scavata per aumentare gli spazi per una famiglia anche numerosa, scaldata dal calore animale con il lettone rialzato a protezione dall’ umidità e della chioccia.
Raffaele Natale illustra l’ambiente della Murgia Materana
Le nascite, le morti, le feste patronali erano occasioni per rinsaldare i vincoli del vicinato. Dal centro storico, dove per un mese sono state provate le scene mozzafiato di 007, si intravede il crinale della Murgia Materana dove sono state “girate” le passioni di Cristo di Pasolini nel 1964 e di Gibson nel 2004, che rivivono nelle fotografie di Domenico e Antonio Notarangelo e di Geo Coretti. Pochi minuti e raggiungiamo con un pullmino rosso quel crinale da cui si dipartono valloni e altri crinali. E chi meglio di Raffaele Natale ce li può descrivere: “In silenzio percorriamo gli stretti sentieri battuti da uomini e animali. Attraverso le macchie di lentisco e di ginepro. Rocce ricoperte di muschi e licheni, foglie d’acanto e querceti di roverelle e fragni mi spingono a cercare, seminascoste nella vegetazione, la mano dell’uomo. Una cisterna a caduta con le pareti di coccio pesto, rimaneggiata, trasformata in stalla con ancora le boccole per legare gli animali ricavate nel banco di calcarenite e le mangiatoie scolpite. Il sentiero mostra canali di scolo e tombe alto medioevali e, seminascosto tra i fitto fogliamo, ecco l’ingresso della cripta del Canarino con le profonde incisioni, le eleganti croci graffite da ebrei convertiti o da pellegrini. Una scaletta intagliata mi conduce, tra il verde delle macchie di alaterno e di terebinto, a una serie di tombe ad arcosolio. Mi sporgo su uno sperone roccioso e sotto scorgo l’ingresso della chiesa della Madonna della Loe e poco più avanti nella chiesa bi absidata di Sant’Andrea, trasformata in ovile ma con ancora i due altari addossati ed un pilastro centrale. Proseguendo tra tombe di calcarenite, intravedo in lontananza il paese di Montescaglioso e, tra le macchie, la Masseria Selva Venusio e, più in basso, la Masseria Irene, In un complesso rupestre ormai interrotto da frane si trova la cripta di Pandona e poi la parte superiore della chiesa di Sant’ Eustachio, con i suoi tre altari laterali e l’ affresco del santo che contempla il Cervo Crucifero”.
Quanto ancora ci sarebbe da chiedere, da ascoltare, da raccontare. Anche sulla Matera da gustare partendo dal pane che, come quelli di Altamura e di Laterza, è buono e profuma delle radici del mondo rurale, cibo prediletto da contadini, pastori e gualani, gli stagionali chiamati a custodire terre e animali. Il pane doveva durare quindici giorni perché pastori e gualani potessero tornare al paese per il cambio della biancheria e per gli acquisti alimentari soprattutto di pane che veniva consumato fresco la prima settimana e raffermo la seconda, tagliato a fette con il latte caldo d’ inverno e con il pomodoro, l’origano, l’olio e il sale d’estate. La sua forma, tagliata a metà, é alta, di colore giallo, croccante all’esterno e soffice dentro. Il lievito madre era un bene prezioso; se finiva, si andava a prestito e il non restituirlo portava male. Avrei voluto terminare questi due giorni inebrianti a cavallo del Capodanno con Marilena, Stefania e Marco nell’azienda vitivinicola di Michele Dragone, che ho sentito al telefono, ma il tempo è mancato. Sarà la meta privilegiata di un altro viaggio per due motivi: il primo perché la sua tenuta, a dodici chilometri dal capoluogo, racchiude la straordinaria Cripta del Peccato Originale, lungo un versante della Gravina di Picciano, suggestiva testimonianza dell’arte rupestre nell’Italia meridionale con pregevoli affreschi di stile longobardo-benedettino che hanno spinto gli abitanti ad indicarla come la “Grotta dei Cento Santi”, tanti sono quelli che ti osservano dalle pareti, un tutt’uno con l’albero del frutto del peccato, il fico e non la mela, e una distesa di fiori tanto vasta che l’ignoto artista è stato definito “il pittore dei fiori”.
Il secondo motivo è legato allo spumante “Ego Sum” prodotto da Michele Dragone e dalla sua bella famiglia, premiato come “Campione del mondo Rosé da vitigni autoctoni”, uno spumante metodo classico di Primitivo, Dop Matera brut rosé; quattromila piante in tutto con raccolta manuale delle uve e affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi. Acquistata una bottiglia, sarà il degno complemento di una cena tipica lucana ancora tutta da studiare e sperimentare.
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Venerdì 10 gennaio 2025 – ore 9:45 Consuntivo della vendemmia 2024 e focus sui mercati europei e internazionali
SALA AGRICOLTURA Corte Benedettina Via Roma, 34 – Legnaro (Pd)
Si rinnova l’appuntamento con il Terzo incontro del Trittico Vitivinicolo 2024, che avrà luogo venerdì 10 gennaio 2025 dalle ore 9:45 in Sala Agricoltura – Corte Benedettina di Legnaro (Pd), per i principali attori del comparto vitivinicolo. Il vigneto veneto registra più di 100 mila ettari di superficie potenziale e una produzione di uva che, secondo le prime stime del 2024, dovrebbe attestarsi a circa 14 milioni di quintali, in crescita del +3,5%, così come il volume totale di vino prodotto in regione, stimato in circa 11 milioni di hl. E per quanto riguarda l’export, dove il rallentamento del 2023, i dati del primo semestre 2024 mostrano un netto recupero dei valori esportati, in aumento del 5,7%.
L’ultimo incontro del 2024 del Trittico Vitivinicolo veneto, giunto alla sua 50° edizione, sarà quindi l’occasione per un’analisi dei risultati definitivi della vendemmia 2024, con dati e tendenze per il futuro del settore, nonché un focus mirato sui mercati europei e internazionali per approfondire le dinamiche di mercato fondamentali per ottimizzare le strategie produttive e commerciali, con particolare attenzione alle opportunità e alle sfide del mercato svizzero. Non mancherà un momento per guardare alle prospettive internazionali, per un confronto sulle sfide globali del comparto vitivinicolo, sulle strategie di resilienza e sugli strumenti innovativi per garantire la sostenibilità e la competitività delle aziende vinicole venete. Un’occasione unica di incontro con esperti, confronto e aggiornamento tra produttori, aziende, rappresentanti delle istituzioni e professionisti impegnati a sviluppare sinergie e progetti comuni per valorizzare e promuovere i vini veneti nel mondo.
Saluti e introduzione dei lavori vedranno presenti Nicola Dell’Acqua, Direttore di Veneto Agricoltura e Federico Caner, Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto. Seguirà la relazione a “Consuntivo della vendemmia 2024 in Veneto: Produzioni e certificazioni dei vini veneti di cui saranno relatori Nicola Barasciutti, della Direzione Agroalimentare della Regione del Veneto e di Luca Furegon, Dirigente del Settore Produzioni Agricole AVEPA. Quindi un intervento sull’export del vino veneto a cura di Alessandra Liviero, Dirigente U.O. Economia e Comunicazione di Veneto Agricoltura, cui seguirà un report sul mercato vitivinicolo in Svizzera tra minacce e opportunità di Fabio Franceschini, Responsabile Commerciale Camera di Commercio Italiana per la Svizzera. Infine, una panoramica sulla congiuntura vitivinicola mondiale e strategie in atto e da intraprendere per una viticoltura resiliente sarà esposta da Enrico Battiston, Head of Unit Viticulture – OIV (International Organisation of Vine and Wine). La moderazione è affidata a Efrem Tassinato, Giornalista di UNARGA – Unione Nazionale dei Giornalisti dell’Agro Alimentare e dell’Ambiente.
Al termine dell’incontro ci sarà tempo per un brindisi finale, per festeggiare il 50° anniversario di questo evento informativo sul comparto vitivinicolo veneto.
Modalità di partecipazione
La partecipazione è gratuita, ma per motivi organizzativi è necessario confermare la propria presenza registrandosi al form:link
Ecco un’idea per trasformare il panettone avanzato in un dessert irresistibile con la ricetta “Panettone fritto con spuma di zabaione” dello chef Martino Scarpa del Ristorante Ai Do Campanili a Cavallino Treporti (Venezia), prestigiosa località turistico-ambientale che ospitò il nostro Congresso nazionale nel 2022.
Un “must-try” per gli amanti dei dolci che unisce il gusto fruttato del panettone all’amarena alla croccantezza del fritto, il tutto arricchito da una nuvola di zabaione. Un’esperienza da assaporare e condividere, ma soprattutto un’ottima idea antispreco per una cucina sostenibile.
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Il Consiglio Nazionale di UNARGA si è svolto in modalità telematica il 6 dicembre 2024 con la partecipazione dell’intera Giunta esecutiva e di molti tra consiglieri nazionali e presidenti delle ARGA. Il Presidente Roberto Zalambani, introducendo i lavori, ha tracciato il bilancio di un 2024 intenso e impegnativo. L’anno si è contraddistinto per un’ampia attività formativa e di sensibilizzazione, realizzata dalle Associazioni regionali, e per l’ intenso lavoro sulle tante emergenze ambientali che hanno colpito molti territori evidenziando l’importanza di un’informazione attenta e rispettosa, capace di bilanciare la cronaca con la tutela delle comunità colpite. Centrale, inoltre, il tema della gestione del suolo e delle acque, con il vice Presidente vicario Fabrizio Stelluto come punto di riferimento. Tra le novità imminenti, il presidente ha segnalato la consulta dei gruppi di specializzazione del sindacato FNSI, in programma il 19 dicembre 2024, occasione per rafforzare il dialogo tra i diversi gruppi, esplorare sinergie e approfondire le tematiche legate al turismo rurale e ambientale, ambiti integrati di recente nelle competenze di UNARGA. Tuttavia, non sono mancate criticità. Zalambani ha evidenziato la difficoltà di trasformare le numerose collaborazioni con enti pubblici e privati in opportunità di lavoro stabile per i giornalisti. Questo problema, insieme alla necessità di avvicinare i giovani alla professione e all’associazionismo, rappresenta una sfida cruciale per il futuro. In vista del rinnovo dei vertici previsto per il 2026, il presidente ha espresso l’auspicio di coinvolgere nuove generazioni, promuovendo un modello associativo che valorizzi competenze e passioni ma che sia sostenibile anche dal punto di vista economico. “Non possiamo pensare che i giovani facciano solo volontariato”, ha sottolineato. L’incontro ha confermato il ruolo di UNARGA come punto di riferimento per i temi legati all’agricoltura, all’ambiente e ai territori, rinnovando l’impegno per una comunicazione responsabile e una maggiore valorizzazione professionale dei giornalisti del settore. I master di giornalismo promossi da Università e Ordini regionali: pur vantando docenti di alto livello, mancano di attenzione e spazi per le specializzazioni, ormai essenziali per creare opportunità lavorative nel settore proprio oggi che si comprende l’importanza di competenze specialistiche per competere con figure come influencer e follower, che pur operando con modalità diverse, ottengono grande seguito, specialmente tra i giovani. Ha invitato però a non erigere muri, riconoscendo che in contesti come fiere e eventi è spesso necessario collaborare, mantenendo la specificità del giornalismo professionale. L’assemblea ha poi approvato all’unanimità due delibere preparatorie al congresso del 2026: il mantenimento della quota associativa di 10 euro per i soci effettivi e la definizione del numero di delegati al Congresso Nazionale, calcolato sulle quote al 31 dicembre 2025.
Il segretario generale Gian Paolo Girelli ha detto che il 2025 sarà un anno elettorale per Ordine dei Giornalisti e Casagit Salute con percorsi che porteranno entrambi gli Istituti al rinnovo dei propri vertici. Ha quindi illustrato dettagliatamente le novità della recente riforma Casagit che prevede alcune restrizioni e nuove compartecipazioni alle spese. Girelli ha poi ricordato il bilancio positivo dell’INPGI. Le elezioni per il rinnovo dei consigli regionali dell’Ordine dei giornalisti si terranno a marzo 2025.
Maurizio Di Schino, Delegato della FNSI presso la nostra Unione, ha ribadito l’importanza della consulta dei gruppi di specializzazione, prevista per il 19 dicembre 2024, come momento di confronto e conoscenza reciproca tra le 13 realtà operative. Ha inoltre lodato il premio Wigwam, definendolo una “scuola di giornalismo” che coinvolge studenti di ogni grado in iniziative ad alto valore sociale. Infine ha raccomandato la vigilanza contro lo sfruttamento dei freelance, spesso spacciato per volontariato. Ha concluso con un aggiornamento sul rinnovo contrattuale giornalistico, che entrerà nella fase tecnica a gennaio 2025, dopo una prima fase politica già avviata. L’intervento di Lisa Bellocchi presidente uscente dell’associazione europea dei giornalisti agricoli (ENAJ) ha fatto il punto sulle attività in un anno intenso di eventi e progetti. Ha ricordato il ruolo dell’associazione e la sua partecipazione come rappresentante italiana al congresso mondiale di IFAJ, l’organizzazione internazionale dei giornalisti agricoli, tenutosi in Svizzera ad agosto. All’evento, che ha visto la partecipazione di delegati da 65 Paesi, è stato eletto il nuovo direttivo della Federazione mondiale. Tra i temi discussi in Svizzera, il disagio espresso da molti Paesi, soprattutto africani, nell’onorare le quote annuali di adesione. Su questa criticità, si è aperto un intenso dibattito volto a individuare soluzioni per superare l’impasse. Il prossimo congresso mondiale si terrà in Nigeria, mentre nel 2026 sarà la volta della Croazia. Inoltre, si valuta l’organizzazione di un presidium in Italia nel 2025, durante la fiera Agrilevante a Bari, per celebrare i cinquant’anni dall’ultimo congresso mondiale ospitato nel nostro Paese. Altro evento si svolgerà a Milano, la città che ospitò centinaia di giornalisti di tutto il mondo nel 1975. Successo dell’ Assemblea di ENAJ svoltosi in Umbria in ottobre e accompagnato da un viaggio alla scoperta del territorio grazie alla Presidente di ARGA Umbria Simona Maggi; 40 i giornalisti europei partecipanti. L’evento ha messo in luce due eccellenze italiane: la coltivazione dello zafferano e la razza bovina chianina. Lisa Bellocchi, nel lasciare la presidenza, ha accettato per spirito di servizio di rimanere nel Consiglio a rappresentare l’Italia.
Mimmo Vita, presidente del comitato scientifico di UNARGA, ha invece posto l’accento sulla concorrenza di blogger e influencer, evidenziando come la maggiore pubblicazione di contenuti da parte dei giornalisti potrebbe rendere il settore agricolo più ricettivo verso la stampa tradizionale. Il tesoriere Efrem Tassinato ha illustrato i primi dati relativi al Bilancio 2024 che dovrebbe concludersi con un piccolo utile. È in corso intanto un progetto per migliorare il sito web, con il cambio del dominio da UNAGA a UNARGA. Successo anche per il Premio Wigwam Stampa Italiana, realizzato in partnership con numerose organizzazioni e Comuni. Nei loro interventi in voce e scritti, le ARGA regionali hanno sottolineato l’importanza dei corsi di formazione per il giornalismo agricolo, utili anche a promuovere l’associazione.
Roberto Ambrogi, vice Presidente e Presidente di ARGA Lazio, ha parlato dei problemi di categoria e delle molte iniziative dell’Associazione.
Sono intervenuti inoltre: Carlo Morandini ( Friuli Venezia Giulia ), Tiziana Briguglio ( Lazio ), Fabio Benati ( Lombardia ), Hira Grossi ( Liguria ), Franco Polidori e Stefania Guernieri ( Toscana ), Gian Omar Bison e Donato Sinigaglia ( Veneto ), Emilio Bonavita, Andrea Guolo e Alessandro Maresca ( Emilia-Romagna ), Luana Spernanzoni ( Marche ), Antonella Monaco ( Campania ), Michele Peragine e Luciana Doronzo ( Puglia ), Manuela Lacaria e Ada Cosco ( Calabria ).
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“Diritti e doveri collegati al lavoro in Agricoltura. Il contrasto al caporalato. Il racconto giornalistico” sono il tema del corso di formazione per giornalisti si terrà a Reggio Calabria martedì 10 dicembre 2024. Parteciperà la coordinatrice di ARGA Calabria Manuela Lacaria.
Il corso, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria in collaborazione con: UNARGA – ARGA Calabria, Sindacato Giornalisti della Calabria, Fondazione Enpaia, ha il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria.
C’è tempo fino all’8 dicembre per iscriversi al corso (che si terrà dalle ore 9:30 alle 13:30 nella sede del Consiglio Regionale in via Cardinale Portanova presso la sala Federica Monteleone per 6 crediti formativi di cui 2 deontologici) tramite la piattaforma per la formazione dei giornalisti https://www.formazionegiornalisti.it
Il programma prevede i Saluti istituzionali di Filippo MANCUSO, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Assessore regionale al Lavoro Giovanni CALABRESE e del Presidente di Fondazione Enpaia Giorgio PIAZZA. Seguiranno le relazioni di: Giuseppe SOLURI, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria e di Pietro Santo MOLINARO,Presidente della Commissione Consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa.I lavori proseguiranno con gli interventi di: Massimo FIORIO in rappresentanza delMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Francesco GAGLIARDI, responsabile Area Comunicazione e Marketing Fondazione Enpaia e Direttore Responsabile di www.previdenzaagricola.it. Concluderà i lavori Giuseppe PELEGGI, responsabile della direzione Studi, Ricerche e Rilevazioni Statistiche.
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Il successo del 1° Convegno organizzato da COER “L’Olio Extra Vergine di Oliva delle Terre dell’Emilia-Romagna”, svoltosi in un’ affollata sala consiliare del Comune di Vignola il 9 novembre 2024, testimonia l’evidente crescita dell’interesse e di una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori verso l’Olio Extra Vergine di Oliva e ha consentito di scoprire le grandi potenzialità dell’olivicoltura in Emilia-Romagna. Come ha sottolineato il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani, la strada tracciata dall’Umbria con Frantoi Aperti, sta facendo proseliti grazie alla grande qualità delle produzioni di ormai tutte le regioni italiane. Patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Unione delle Terre dei Castelli e dai Comuni di Vignola, Marano sul Panaro, Valsamoggia e Modena l’evento è stato realizzato con la partecipazione e il sostegno della GLO Europe Srl, del Forno di Calzolari, dell’Acetaia Sereni, della Cantina TerraQuilia, dell’Az. Agr. Il Palazzino di Mario Milani e dall’IIS Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (MO) e di Vignola (MO).
Al convegno moderato da Antonietta Mazzeo – Direttore Generale COER, giornalista ARGA UNARGA, al termine dei saluti istituzionali di Emilia Muratori, Sindaco del Comune Vignola e di Nicola Benatti della Regione Emilia-Romagna. Settore Organizzazioni di mercato, qualità e promozione e responsabile Area Settore Vegetale sono intervenuti Franco Spada, Tullia Gallina Toschi, Ganino Tommaso,Lucia Morrone, Luca Congi, Davide Postiglione e gli studenti Federico Tremosini e Amanda Brunelli. Le conclusioni sono state affidate a Roberta Fantoni, Presidente COER.
Al termine del convegno tutti gli intervenuti hanno potuto effettuare l’assaggio degli Oli Extra Vergini di Oliva prodotti da alcuni dei soci di COER, della campagna olearia 2024a cui è seguito un aperitivo con prodotti enogastronomici tipici del territorio, tra cui, Il pane del Forno di Calzolari, le patate di Montese dell’Az. Agr. Il Palazzino di Mario Milani e i vini della Cantina TerraQuilia e della Tenuta SereniCultura, qualità, territorio e turismo, sono espressione di un progetto che va oltre la raccolta, la spremitura e l’imbottigliamento; COER il Consorzio Oleoturismo Emilia-Romagna, assiste e supporta i soci promuovendo e incentivando la visita ai luoghi di produzione, agli uliveti, ai frantoi, nonché alle esposizioni dedicate all’Olio Extravergine di Oliva, le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo, i servizi di assaggio e commercializzazione delle produzioni olivicole e degli oggetti, materiali ad esse attinenti, nella certezza che questa forma secolare di coltivazione sia fondamentale per conservare, difendere e salvaguardare la biodiversità del territorio Emiliano-Romagnolo.
L’obiettivo è trasformare il turismo dell’olio in una esperienza di comunità che coinvolga non solo la filiera della produzione olivicole, ma anche tutte le realtà accessorie e contigue come la ristorazione, il sistema museale, le strutture di accoglienza e quelle del benessere, le oleoteche, le agenzie di viaggio e i tour operator, che si impegnano a realizzare azioni concrete volte alla valorizzazione della cultura olivicola e del prodotto Olio Extra Vergine di Oliva, nella sua dimensione sociale, economica, ambientale, turistica e territoriale in un’ottica di sostenibilità e salvaguardando gli specifici valori espressi dalle identità storiche locali. L’oleoturismo rappresenta una grande opportunità di qualificazione, coinvolge non solo la filiera della produzione, si qualifica come “turismo di comunità”, un’offerta integrata tra olio, cultura e turismo, l’occasione per dare “valore” e più redditività agli olivicoltori. L’offerta turistica è in una fase di profonda trasformazione ed evoluzione, sostenere lo sviluppo del turismo esperienziale focalizzato sulla produzione olearia è fondamentale. L’apertura alle “visite” è piuttosto recente, se confrontata con quella delle cantine vinicole, e molti potenziali visitatori non sono ancora a conoscenza del fatto che ci sia la possibilità di sperimentare il mondo dell’olio attraverso una pluralità di esperienze, che vanno oltre a quelle tradizionali. Le potenzialità di questo comparto, grazie alla sua storia secolare, al legame con il territorio e alle proprietà benefiche del prodotto, sono ancora ampiamente inespresse. È importante indirizzare ed accompagnare lo sviluppo del settore affinché nei prossimi anni si sviluppino progettualità capaci di esprimere le sue potenzialità e creare valore per la filiera.
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Si è svolta presso il MASAF- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste una cerimonia in cui è stato ricordato l’operato, a 50 anni dalla sua prima nomina, nel 1974, del senatore e Ministro dell’Agricoltura Giovanni Marcora. Lo hanno ricordato, alla presenza dei figli Luca e Barbara, gli on.li Gianfranco Rotondi e Bruno Tabacci, assieme al giornalista del TG2 Luciano Ghelfi, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida e di molti parlamentari.
Gianfranco Rotondi ha introdotto la celebrazione, ricordando Marcora come uno dei migliori ministri nella storia della Repubblica, mentre Luciano Ghelfi ha tracciato la storia della persona, figlio di contadini, partigiano “Albertino” nella lotta durante la Resistenza, in cui conobbe Enrico Mattei, e poi l’impegno politico nella sinistra DC, di cui fu uno dei fondatori. Prima del suo impegno al Ministero Agricoltura, chiamato da Aldo Moro, durato 7 anni, a lui si deve tra l’altro la legge sull’obiezione di coscienza e l’istituzione del Servizio Civile (1972), e la legge Gozzini sul trattamento dei detenuti nelle carceri. Dotato di forte carisma personale, conosceva bene il mondo agricolo e le sue problematiche, anche attraverso la gestione della sua azienda zootecnica nell’Appennino parmense, e svolse il suo incarico con una presenza costante in ambito europeo, riportando al centro dell’attenzione l’agricoltura italiana, dando il via a molte riforme, tra cui la famosa legge Quadrifoglio. Bruno Tabacci ha ricordato la figura di Giovanni Marcora, persona impregnata di una forte componente di moralità cristiana tradizionale derivante dal mondo contadino, in un contesto politico difficile (divorzio, aborto, diritto di famiglia) ma con un pensiero fortemente innovativo, la sua moderna visione dell’agricoltura italiana ed il suo continuo impegno volto a restituire dignità economica e sociale al settore primario ed ai suoi attori. Fu il primo, tra l’altro, ha sottolineato Tabacci, a considerare il ruolo dell’agricoltore anche come custode del territorio, e a dare un forte impulso alla conservazione della natura in Italia in un mondo all’epoca insensibile ai problemi ambientali: avviò studi sull’inquinamento delle acque in Italia, si occupò dei terreni abbandonati, lanciò un primo censimento delle ultime zone umide, ampliò i confini dei Parchi Nazionali del Circeo, dello Stelvio, del Gran Paradiso, dell’Abruzzo e delle Calabria, istituì dieci nuove riserve naturali, volle rivedere la legge sulla caccia e la difesa dei boschi. Tabacci ha anche richiamato, citandone un suo pezzo, la grande stima che Indro Montanelli aveva per lui.
A chiusura, dopo l’intervento del Ministro Francesco Lollobrigida sul valore dell’uomo ricordato, del suo impegno per tutelare le produzioni italiane ma anche verso le giovani generazioni, è stata consegnata ai figli di Giovanni Marcora una targa commemorativa della presenza paterna presso il Ministero dell’Agricoltura. Quando Marcora divernne Ministro dell’Agricoltura, UNARGA era nata da poco più di dieci anni e trovò sempre in lui un interlocutore attento al ruolo della stampa agricola per lo sviluppo del settore primario nel nostro Paese.
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Grande soddisfazione, in numeri, relatori, argomenti trattati e novità. Soprattutto, grandi prospettive per l’ambito del benessere e della salute alimentare dell’individuo in generale. Ecco alcuni dei successi raggiunti durante la tre giorni di convegno della Società Italiana di Nutrizione Umana, con la quale Unarga ha una convenzione per lo scambio delle attività formative, che ha visto il Palazzo della Borsa di Genova trasformarsi nel polo di attenzione internazionale in ambito di nutrizione, sport e salute, così come da titolo dell’evento.
Un grande successo si misura in risultati, quindi partiamo dai numeri: 55 tra relatori e moderatori provenienti da Istituti e Università di tutto il mondo, così come scienziati, ricercatori ed esperti di nutrizione applicata allo sport che hanno presentato ricerche e studi condotti negli ultimi anni. 92 professionisti iscritti, tra cui studenti e specializzandi che hanno potuto confrontarsi direttamente con i relatori intervenuti. 4 le Istituzioni che hanno collaborato sinergicamente con SINU, la Società Italiana di Nutrizione Umana, per realizzare questo grande risultato: la Camera di Commercio di Genova, il CLP, Centro Ligure per la Produttività, il Comune di Genova e l’Università di Genova. Una manifestazione dal grande valore formativo e scientifico: infatti, durante la prima giornata di convegno, sono stati presentati i nuovi LARN, acronimo di Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia, ovvero 804 pagine di riferimento del settore medico per definire i nutrienti necessari al benessere dell’individuo sano. In via di revisione costante, i LARN rappresentano uno strumento di svolta generazionale per la formazione continua dei professionisti della nutrizione (medici specialisti, biologi e dietisti) poiché espongono teorie formate su anni e anni di ricerche e approfondimento sulle abitudini alimentari e sul fabbisogno quotidiano. I nuovi LARN, aggiornati in circa 10 anni dall’ultima pubblicazione, hanno evidenziato la necessità di virare sempre più verso un regime basato su alimenti di derivazione vegetale, dove l’ eccesso di proteina animale dovrà essere man mano sostituita con quella vegetale, così come indicato dalle linee guida della sana alimentazione, al fine di ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.
Cereali integrali, i legumi, la frutta secca: si tratta di alimenti privi di grassi saturi e perfettamente integrabili nelle diete di chi fa sport a livello sia amatoriale che professionale. I LARN, poi, evidenziano la necessità di incrementare l’assunzione di minerali quali magnesio e potassio, anch’essi ampiamente utilizzati da atleti di vario genere e livello: questo dato, sottolineato da evidenze epidemiologiche, implica, così, di assumere maggiori porzioni di frutta e verdura, soprattutto durante i due pasti principali. Grandi novità, infine, sull’assunzione di uova (più tollerate) e sulla colesterolemia, dove la componente genetica assume un valore assolutamente rilevante rispetto allo sviluppo della patologia. Alle linee guida scientifiche si sono allineate anche le sperimentazioni “sul campo” con la presentazione di alcune ricette appositamente calibrate per supportare le attività sportive. Durante il 2024, infatti, celebrando i 10 anni di lavoro sinergico di SINU e Università di Genova – Facoltà di Medicina (Dietistica – DIMI), 15 chef certificati Genova Liguria Gourmet hanno sposato le direttive FAO sulla alimentazione corretta, sana e sostenibile e seguito una formazione dedicata per poter ideare ricette ideali per il pre e post workout che hanno proposto durante la manifestazione, coinvolgendo i prodotti di 15 produttori aderenti al marchio Prodotti Genova Gourmet. Oltre alle proposte gastronomiche presentate, grande novità di questa edizione è stata la Sustainable Genova Gourmet Lunch Box per lo Sport , proposta agli ospiti durante la seconda giornata del convegno. 90 lunch box dal packaging sostenibile e facilmente trasportabile per gli atleti, al cui interno si sono potute degustare ricette tipiche del territorio ligure, scelte, ideate e calibrate appositamente per chi deve affrontare un allenamento. Al supporto della rete locale si aggiunge la partecipazione entusiasta di ben 25 alunni dell’Ist. Alberghiero Marco Polo di Genova che hanno supportato le attività durante tutti i servizi.
“Grazie al costante lavoro sinergico tra gli Enti e le organizzazioni che si occupano di alimentazione, quest’anno Genova è a tutti gli effetti capitale dello sport e della nutrizione legata alle attività sportive – sostiene la professoressa Livia Pisciotta, tesoriere SINU e direttrice della Scuola di specializzazione in Scienze dell’Alimentazione e coordinatrice del corso di studio Dietistica dell’Università di Genova – Il convegno è il risultato di questa comunione di intenti e vedrà convogliare i massimi esperti nazionali e internazionali del settore insieme alla compresenza di atleti olimpici e paralimpici che si sono distinti non soltanto nei risultati e successi ottenuti, ma anche nella promozione di uno stile di vita sano ed equilibrato. Un evento unico che vede questa adesione da parte dei diretti protagonisti ed esempi virtuosi come valore aggiunto di inestimabile importanza”.
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Unisce l’Italia lo straordinario successo dei formaggi italiani al World Cheese Awards 2024 a Viseu, in Portogallo. 118 medaglie per la Nazionale Parmigiano Reggiano, con un numero record di 5 Super Gold, cui si aggiungono 10 premi anche per CheeseItaly – la Nazionale italiana Formaggi con diverse eccellenze casearie del Bel Paese.
“Esprimo un particolare apprezzamento ai produttori italiani che si sono messi in gioco – afferma Gabriele Arlotti Ceo dei due gruppi e giornalista ARGA – UNARGA – con grandissimo spirito di collaborazione e confronto. Abbiamo conseguiti premi nel mondo del Parmigiano Reggiano, con 118 riconoscimenti complessivi, 5 Super Gold, numero mai raggiunto prima per un singolo formaggio!, 31 ori, 45 argenti e 37 bronzi. Estremamente positivo il bilancio di CheeseItaly Nazionale italiana formaggi con 1 oro, 5 argenti (tra cui l’azienda del giovane Alessandro Criscione di soli 47 capi di bestiame a Ragusa!) e 4 bronzi destinati a eccellenze casearie di Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia. La straordinaria visita e apprezzamento dell’ambasciatore italiano in Portogallo, Claudio Miscia, giunto appositamente nel luogo del concorso ha tributato il giusto riconoscimento al made in Italy dei formaggi in gara nel mondo”.
La Nazionale del Parmigiano Reggiano al completo
I 5 Super Gold per il Parmigiano Reggiano sono stati aggiudicati dai caseifici Società Agricola Fratelli Boldini Società Semplice (Traversetolo, Parma) inferiore ai 23 mesi, Latteria sociale Moderna (Bibbiano, Reggio Emilia) per la categoria 30-39 mesi, Caseifici Granterre – La Nuova 2000 (Cavriago) oltre 40 mesi, Casearia F.lli Dotti matr. 200 (Bibbiano) 30 – 39 mesi, Antica Fattoria Scalabrini di Ugo e Bruno S.S. Società Agricola 30 -39 mesi (Bibbiano). Lo scorso 29 ottobre ad Aiola di Montecchio Emilia, presso l’Associazione La Barchessa, si era tenuto il ritrovo delle 119 aziende italiane che hanno gareggiato in Portogallo con le due nazionali tra 4.786 campioni provenienti da 47 Paesi diversi e valutati in 104 tavoli sotto i palati di 240 giudici internazionali.
Il 13 dicembre 2024, presso la Sala del Tricolore di Reggio Emilia, la cerimonia tutta italiana per l’assegnazione dei premi ai caseifici. Vincitore assoluto del World Cheese Awards 2024 è risultato il “Queijo de Ovelha Amanteigado” formaggio di latte ovino con 86 punti conseguiti nel round finale.
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