Nel centenario della legge forestale “Serpieri”, l’Accademia Nazionale di Agricoltura e il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, hanno organizzato a Bologna, nella prestigiosa sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, antica sede dell’Università, una giornata per discutere delle criticità dei territori montani e di pianura per proporre, alle numerose autorità dello Stato e degli Enti locali presenti, nuove strategie attuative anche alla luce dei disastri avvenuti in Emilia-Romagna e in Toscana negli ultimi mesi.
Tra i numerosi ospiti, i rappresentanti dell’Agenzia Italia Meteo, dell’Anbi, del Crea, della Fidaf, dell’Uncem, dell’Autorità di Bacino del Po; tra i tanti saluti istituzionali, quelli dei generali Nazario Palmieri, Fabrizio Mari e Giancarlo Gambardella, del già Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e del Ministro delle Foreste Francesco Lollobrigida.
Il convegno è stata l’occasione per presentare il volume “Foreste, territorio, dissesto”, scritto da Giorgio Amadei, Federico Magnani, Nazario Palmieri e Gilmo Vianello, che, in qualità di coordinatore del programma e di vice Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura, ha chiuso i lavori come li aveva aperti il Presidente Giorgio Cantelli Forti.
I lavori del pomeriggio hanno visto la partecipazione come relatori del Presidente e del Vice Presidente Vicario di UNARGA Roberto Zalambani e Fabrizio Stelluto che così hanno consentito ai numerosi giornalisti presenti di accedere ai crediti formativi professionali. Parlando con competenza di dissesto idrogeologico dalla parte degli operatori dell’informazione ( Stelluto ) e di giornalismo ambientale nella sfida quotidiana tra emergenze continue, servizio all’opinione pubblica e deontologia professionale ( Zalambani ), i giornalisti del Gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana hanno dimostrato di avere le carte in regola per venire ascoltati e coinvolti nella conoscenza e sviluppo dei Piani attuativi dei progetti di Ripresa e Resilienza.
Pienamente raggiunto l’obiettivo della giornata: analizzare, partendo dalla Legge forestale “Serpieri” del 1923, la situazione nazionale attuale con i tanti tremendi eventi naturali, così efficacemente raccontati dai media. Le profonde trasformazioni del contesto socio-economico hanno generato rilevanti riconfigurazioni dei sistemi territoriali di riferimento soprattutto in ordine al progressivo spopolamento e abbandono delle aree montane e alla marginalizzazione dei contesti territoriali di riferimento. Infatti, come la “Legge Serpieri” (in sala era presente la discendente del grande statista Beatrice M. Serpieri Misciattelli delle Ripe) offrì una prima sistemazione organica delle diverse disposizioni in materia forestale, con l’obiettivo di coniugare l’attenzione all’economia montana e la necessità di difendere suolo e territorio, attraverso l’ausilio delle competenze e delle professionalità nell’organizzazione forestale dello Stato, anche oggi i recenti eventi accaduti in Emilia-Romagna e Toscana risuonano come campanelli d’allarme che necessitano di essere ascoltati perchè il futuro non ci riservi catastrofi ancora peggiori.