di Luigi Guarrera, giornalista ARGA Lazio
Si è svolta presso il MASAF- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste una cerimonia in cui è stato ricordato l’operato, a 50 anni dalla sua prima nomina, nel 1974, del senatore e Ministro dell’Agricoltura Giovanni Marcora. Lo hanno ricordato, alla presenza dei figli Luca e Barbara, gli on.li Gianfranco Rotondi e Bruno Tabacci, assieme al giornalista del TG2 Luciano Ghelfi, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida e di molti parlamentari.
Gianfranco Rotondi ha introdotto la celebrazione, ricordando Marcora come uno dei migliori ministri nella storia della Repubblica, mentre Luciano Ghelfi ha tracciato la storia della persona, figlio di contadini, partigiano “Albertino” nella lotta durante la Resistenza, in cui conobbe Enrico Mattei, e poi l’impegno politico nella sinistra DC, di cui fu uno dei fondatori. Prima del suo impegno al Ministero Agricoltura, chiamato da Aldo Moro, durato 7 anni, a lui si deve tra l’altro la legge sull’obiezione di coscienza e l’istituzione del Servizio Civile (1972), e la legge Gozzini sul trattamento dei detenuti nelle carceri. Dotato di forte carisma personale, conosceva bene il mondo agricolo e le sue problematiche, anche attraverso la gestione della sua azienda zootecnica nell’Appennino parmense, e svolse il suo incarico con una presenza costante in ambito europeo, riportando al centro dell’attenzione l’agricoltura italiana, dando il via a molte riforme, tra cui la famosa legge Quadrifoglio. Bruno Tabacci ha ricordato la figura di Giovanni Marcora, persona impregnata di una forte componente di moralità cristiana tradizionale derivante dal mondo contadino, in un contesto politico difficile (divorzio, aborto, diritto di famiglia) ma con un pensiero fortemente innovativo, la sua moderna visione dell’agricoltura italiana ed il suo continuo impegno volto a restituire dignità economica e sociale al settore primario ed ai suoi attori. Fu il primo, tra l’altro, ha sottolineato Tabacci, a considerare il ruolo dell’agricoltore anche come custode del territorio, e a dare un forte impulso alla conservazione della natura in Italia in un mondo all’epoca insensibile ai problemi ambientali: avviò studi sull’inquinamento delle acque in Italia, si occupò dei terreni abbandonati, lanciò un primo censimento delle ultime zone umide, ampliò i confini dei Parchi Nazionali del Circeo, dello Stelvio, del Gran Paradiso, dell’Abruzzo e delle Calabria, istituì dieci nuove riserve naturali, volle rivedere la legge sulla caccia e la difesa dei boschi. Tabacci ha anche richiamato, citandone un suo pezzo, la grande stima che Indro Montanelli aveva per lui.
A chiusura, dopo l’intervento del Ministro Francesco Lollobrigida sul valore dell’uomo ricordato, del suo impegno per tutelare le produzioni italiane ma anche verso le giovani generazioni, è stata consegnata ai figli di Giovanni Marcora una targa commemorativa della presenza paterna presso il Ministero dell’Agricoltura. Quando Marcora divernne Ministro dell’Agricoltura, UNARGA era nata da poco più di dieci anni e trovò sempre in lui un interlocutore attento al ruolo della stampa agricola per lo sviluppo del settore primario nel nostro Paese.