Il Gruppo di San Rossore si riunisce per denunciare la svalutazione del ruolo delle aree protette e per discutere le strategie per la loro rinascita
Si terrà lunedì 28 febbraio a Firenze, presso la sede della Regione Toscana di Palazzo Bastogi, la prima assemblea nazionale per il “rilancio dei parchi”
fortemente voluta dal Gruppo di San Rossore e patrocinata dalla Regione Toscana.
Numerose e autorevoli le partecipazioni previste al dibattito tra cui, oltre alla “padrona di casa”, l’assessore toscano all’Ambiente Annarita Bramerini, Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze e di Legautonomie Toscana, Renata Briano, assessore all’Ambiente della Liguria, Gianluigi Ceruti, relatore sulla legge quadro dei parchi, Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi, Fausto Giovanelli, presidente del Parco dell’Appennino Tosco- Emiliano, Giuseppe Rossi, presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Dario Franchello, Presidente del Parco del Beigua e Coordinatore dei parchi liguri, Giuseppe Nardini, presidente del Parco delle Apuane e Agostino Agostinelli, presidente del Parco Adda Nord. Questi solo tra gli amministratori, ma saranno presenti anche direttori di aree protette, come Ippolito Ostellino del Parco del Po torinese, e Patrizio Scarpellini del Parco di Montemarcello-Magra, ricercatori e autorevoli professori universitari, provenienti da tutta Italia, a cominciare da Roberto Gambino del Politecnico di Torino, Luigi Piccioni dell’
Università di Cosenza, Sandro Pignatti dell’Accademia dei Lincei, Bernardino Romano dell’Università dell’Aquila, Giampiero Di Plinio dell’Università di Chieti/Pescara, Carlo Alberto Graziani dell’Università di Siena e Carlo Desideri del CNR.
Aprirà il dibattito Renzo Moschini fondatore del Gruppo e uno dei massimi esperti di parchi in Italia. «L’incontro di oggi – spiega Moschini – non intende solo aggiungere una voce a quella dei molti, tra istituzioni e associazioni, che nel mondo stanno levando contro i rischi che incombono sul futuro delle aree protette, causati della sottovalutazione e della banalizzazione del loro importante ruolo e dal conseguente progressivo disinteresse istituzionale, culminato nel pesantissimo taglio dei finanziamenti pubblici. La nostra ambizione, e speriamo non presunzione, è quella di proporre un’iniziativa, un appuntamento nazionale nel quale tutte queste voci possano trovare una sintonia, una capacità di proposta e non soltanto di protesta e di denuncia».
Il Gruppo, nato lo scorso dicembre nella sede dell’omonima area protetta pisana, conta oggi oltre 700 aderenti tra amministratori, operatori e tecnici dei parchi, studiosi e progettisti, ambientalisti, esponenti politici e sindacali ma anche semplici cittadini, che, arrabbiati o delusi dall’attuale situazione in cui vertono le aree protette italiane, vogliono chiamare l’opinione pubblica, i movimenti e le istituzioni italiane a una presa di coscienza sul ruolo dei parchi e a una conseguente forte reazione per la loro salvezza e, soprattutto, per un grande rilancio del sistema delle aree protette italiane.
Nell’ambito dei precedenti incontri il Gruppo di san Rossore ha redatto un documento/appello sulla cui base verranno preparati documenti e proposte concrete da presentare alle amministrazioni nazionali.