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FORMAZIONE CONTINUA DEI GIORNALISTI: L’ARTE NORCINA E LE FORNACI COLLINARI DEL FRIULI

GIORNALISTI: L’ASSEMBLEA DELL’ARGA FVG OCCASIONE PER RILANCIARE L’ESIGENZA DELLA FORMAZIONE CONTINUA PER LA STAMPA SPECIALIZZATA 

E PER UN ESCURSUS SULL’ARTE NORCINA E SULLE FORNACI COLLINARI, TRADIZIONE ANTICA DEL FRIULI 

L’ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia, si è riunita per l’assemblea annuale a Fagagna (UD), dov’è stata ospitata nella sala del Consiglio comunale. Si è trattato di un’occasione interessante per fare il punto sulle problematiche della comunicazione e della categoria. Ma è stato posto l’accento anche sulla necessità di garantire un modello di formazione permanente ai giornalisti specializzati. Per consentire loro di essere preparati in materie in continua evoluzione, come quella agricola, quella agroalimentare, quella ambientale e del territorio. E poter affrontare le tematiche della cronaca e degli approfondimenti quotidiani con competenza e con un approccio corretto. Al fine di garantire alla pubblica opinione una informazione corretta ed equilibrata. Coerente il più possibile con la realtà. Per questi motivi l’ARGA FVG, come ha relazionato il presidente, Carlo Morandini, assieme al segretario tesoriere, Amos D’Antoni, è impegnata da tempo a organizzare e promuovere convegni, educational, forum, premi giornalistici, che mirino nel contempo a informare e formare i rappresentanti dei media, e a portare a conoscenza dei cittadini, anche degli amministratori, tematiche emergenti e di viva attualità. L’ARGA FVG è stata per esempio antesignana (1998) con il convegno a Udine ‘Tu sai cosa mangi’? a lanciare la campagna per l’educazione alimentare. Seguito dal convegno ‘Tu sai cosa bevi’? a Buttrio. A organizzare una cena a base di prodotti avicoli con le autorità regionali e locali a Mortegliano, all’epoca dell’emergenza aviaria. A lanciare e sostenere la campagna in difesa della denominazione del vino Tocai Friulano, poi per la ricerca della denominazione alternativa. A segnalare una normativa comunitaria che di fatto bloccava la somministrazione di vini tipici nei chioschi dai quali venivano proposte pietanze tipiche. A ideare ben tre premi giornalistici: Carati d’autore, Douglas Attems (Collio), Valerio Ghin. E sta per lanciare un convegno nel quale saranno gli enti locali destinatari di una campagna di formazione sulla sensibilizzazione dei propri cittadini a corretti e salutistici stili di vita e alimentari. L’assemblea ha altresì consentito di evidenziare la volontà dei giornalisti specializzati di amplificare l’attività svolta nel contesto dell’ambiente. Con momenti formativi ed educational. Dando modo al Presidente Morandini, che è pure vicepresidente dell’UNAGA, l’Unione nazionale delle ARGA, le associazioni regionali della stampa specializzata, di annunciare per il mese di novembre a Rimini il primo forum nazionale della stampa ambientale. Anche l’assemblea di Fagagna, preceduta dalla visita alla mostra ‘Fa modon’, uomini, macchine, argilla, in lingua friulana fare mattoni, realizzata da Laura Nicoloso Pitzalis e Andrea Cattarino, sostenuta dal Comune e introdotta da Elia Tomai, sulla diffusa attività delle fornaci nella collina friulana degli anni antecedenti la 2.guerra mondiale, è stata seguita da un interessante educational. Svoltosi, su iniziativa del socio ARGA FVG, Gianluigi D’Orlandi, presso le attività di Mario Lizzi, leader professionale della norcineria provinciale. Lizzi ha lanciato da tempo il modello della carne a km0. Dalla contigua macelleria, nel cuore di Fagagna, la materia prima arriva direttamente sui fornelli della cucina del suo ristorante Al Bacar. Dove viene proposta dalla figlia Ambra. Lavorata dal figlio di Mario, che si è formato nell’alta cucina lombarda. Mario Lizzi, assieme a D’Orlandi, si è soffermato a parlare con i giornalisti della reintroduzione del suino nero. Varietà che un tempo era diffusa nella collina e sulla pianura friulana. Poi abbandonata per la withe large, più redditizia in termini quantitativi. Ma con carni di minor pregio. Alcuni capi di maiale nero sono stati individuati da Lizzi e D’Orlandi in Croazia e in Slovenia. E ora sono riallevati nella zona. Per poter produrre entro breve insaccati di alto pregio. Soprattutto riprendendo una antica tradizione della civiltà contadina friulana. E riportando nel suo habitat naturale questa specie suina, che viene cresciuta allo stato brado. Nell’occasione, Lizzi ha illustrato e proposto insaccati locali, consentendo ai presenti di apprezzare sensibili differenze organolettiche e olfattive, motivate dalle diverse tecniche di lavorazione proprie, e personali, di ciascun norcino. Dall’ossocollo di maiale, a quello di sorana, cotto per 24 ore a bagnomaria nel forno a bassa temperatura.

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