Sono secoli che tra i comuni appenninici di Vergato e Castel di Casio cova una certa qual ruggine, divenuta nel tempo occasione di scherzose contese: tutto a causa di un cinghiale, stemma “rubato” dai vergatesi quando nel loro paese, nel XV secolo, venne trasferito il Capitanato della Montagna. Castel di Casio non perse solo il prestigioso ufficio, ma anche il vessillo col bellicoso suino: lasciò il posto al pacifico maiale domestico che ancor oggi appare sul gonfalone del borgo.
La pace, o se vogliamo la “pax” di medioevale memoria, verrà definitivamente sancita domenica 9 ottobre alle 11 nella sala consiliare del Comune vergatese, tra i sindaci di Vergato Sandra Focci e di Castel di Casio Mauro Brunetti, mentre all’intorno impazzerà l’annuale Tartufesta. L’occasione verrà data dal libro di Gabriele Cremonini e Luciano Bernardini “O Capitano! mio Capitano!” (L’Arcobaleno editore) che rievoca anche tale episodio storico: ci sarà modo di raccontare questa ed altre storie del passato, per terminare con un “buffet della riconciliazione” preparato dall’Associazione Amici dell’Appennino.