AGRICOLTURA: FOCUS DELLA CONFRATERNITA DEL CONIGLIO NOSTRANO SULL’ALLEVAMENTO CUNICOLO

(di Carlo Morandini) Modoletto di Pagnacco, 5 aprile2013.
Si è confermato un interessante laboratorio di analisi sulle tematiche dell’agroalimentare il periodico incontro della Confraternita del Coniglio nostrano, riunitasi a Modoletto di Pagnacco (UD) all’Osteria Al Cacciatore, che ne è la sede sociale, assieme all’ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia. Al centro dell’approfondimento le modalità dell’allevamento cunicolo, un settore della zootecnia regionale che, come nelle altre parti d’Italia, nonostante presenti punte di eccellenza, versa da alcuni anni in crisi. In particolare per i cambiamenti delle abitudini alimentari. Poi per la diffusione della consuetudine di considerare i conigli animali da affezione. Sulla situazione del comparto si è espresso il Direttore del Consorzio Agrario, Oliviero Della Picca, per ricordare come dall’allevamento domestico, diffuso fin quasi nelle città, operato per sostentamento. Ma anche per commercio, si era passati negli anni 70 allo sviluppo di produzioni che nel volgere di alcuni anni avevano assunto dimensioni industriali sotto forma consortile. Si è parlato del valore nutrizionistico dei simpatici animali. Le cui carni sono di pregio anche in conseguenza della alimentazione selettiva dei conigli. Che sotto questo profilo sono molto delicati. E non reggerebbero la somministrazione di farmaci o di preparati di sintesi. Sulle metodologie di alimentazione e su questi argomenti si è soffermato Mauro Iuliano, esperto nella nutrizione degli animali da allevamento. Ma il coniglio si è adattato nei secoli a essere allevato dall’uomo o è anche un animale selvatico. A rispondere a questo quesito il faunista britannico Paul Tout: il coniglio irlandese è stato importato nell’isola atlantica per la semplicità dell’allevamento e la vocazione riproduttiva. Pietanza della serata, ovviamente il coniglio nostrano. Preparato secondo la ricetta casalinga da Rosalia Perissutti e Loredana Bon.