Nasce un osservatorio sulla correttezza dell’informazione nel mondo delle carni, composto da delegati della stampa specializzata Arga, rappresentanti delle associazioni produttive e docenti universitari. Si tratta di una decisione importante e al tempo stesso necessaria.
Fretta, carenza di formazione tra giornalisti (in particolare tra chi cura i titoli) e necessità di attrarre l’attenzione del lettore si tramutano in informazioni “false e tendenziose”, generando allarmismo e contribuendo a peggiorare la crisi del settore, uno dei più sicuri nella nostra industria alimentare. Intanto gli allevamenti chiudono, crolla il patrimonio bovino e aumenta il ricorso a carni d’importazione, con tutte le conseguenze del caso: prosciutti di Parma ottenuti da suini tedeschi, bresaola della Valtellina da carne di zebù e via di questo passo.
Il “mea culpa” del giornalismo italiano è andato ieri in scena alla seconda edizione della fiera iMEAT a ModenaFiere, evento dedicato al macellaio del futuro, nel corso dell’incontro “Falsi miti e disinformazione – confronto tra media e filiera delle carni” organizzato da Arga Emilia Romagna ed Ecod in collaborazione con Federcarni. Luca Codato di Ecod, società organizzatrice della fiera, ha sottolineato che la tavola rotonda rientra perfettamente nella filosofia iMEAT, un progetto di ampio respiro che non riguarda solo la fiera e che ha messo al centro la macelleria, i macellai, la carne e tutto ciò che vi ruota attorno per veicolare la conoscenza del prodotto ed il ruolo e l’impegno del macellaio.
Sulle proteine animali, il sito dell’Associazione per la ricerca sul cancro afferma che “non ci sono prove convincenti che un loro modesto consumo abbia effetti negativi sulla salute”. Questa posizione ufficiale e corretta si trasforma in titoli devastanti quali “carne rossa killer” (Tgcom), “causa di morte prematura” (Il Secolo XIX°) o catenacci quali “Chi ne consuma, non importa quanta e di che tipo, ha un rischio più alto di morire prematuramente” (Wired). Studi e ricerche dai risultati discutibili, spesso esasperati per ottenere più finanziamenti da parte degli stessi curatori, vengono acriticamente ripresi dalla nostra categoria, dove abbondano pregiudiziali e posizioni ideologiche tali da generare disinformazione. All’autodenuncia dei giornalisti si è accompagnata l’autocritica da parte degli addetti ai lavori, presenti in massa ieri a Modena, consapevoli del fatto che le colpe non ricadono soltanto dalla parte della stampa, ma che dipendono anche dalla necessità di migliorare la comunicazione d’impresa e di settore. Il tavolo dei relatori comprendeva tra gli altri il presidente nazionale di Federcarni, Maurizio Arosio, il vice presidente e responsabile per l’Emilia Romagna, Stefano Casella, il rappresentante degli allevatori Fabiano Barbisan (presidente Consorzio Italia Zootecnica) e il prof. Marcello Mele del dipartimento Scienze Agrarie dell’Università di Pisa. La stampa specializzata era rappresentata dal segretario di Arga Interregionale, Andrea Guolo, e dal segretario nazionale Unaga, Roberto Zalambani. Da segnalare l’intervento del prof. Marco Tassinari, docente all’Università di Bologna e neo associato Arga.
L’incontro di Modena è stato l’occasione per analizzare il fenomeno a livello internazionale grazie alla presenza dei francesi dell’Université des Viandes, con il presidente e fondatore Guy Bresciani, e all’illuminante intervento di Jeff Martin, rappresentante dei macelli inglesi, che ha spiegato come la Gran Bretagna, dove 18 anni fa esplose la tragedia della Bse, sta gestendo il rapporto tra mondo delle carni, politica e informazione, facendo leva su una strategia collaudata di dialogo, comunicazione e lobby, che non è necessariamente un termine negativo… I risultati sono confortanti e l’Inghilterra, nel panorama europeo, è una della nazioni più dinamiche sul fronte della produzione e dell’allevamento.
Il mondo delle carni ha anche un cuore d’oro. La direttrice di Eurocarni, Elena Benedetti (nominata ieri delegata Arga per la provincia di Modena), è intervenuta all’incontro illustrando l’iniziativa di raccolta fondi Butchers for children, avviata con il macellaio/poeta Dario Cecchini, con cui i macellai sono riusciti a raccogliere ben 600 mila euro in un solo anno. Il prossimo appuntamento con questa iniziativa solidale è previsto per domenica prossima, 25 maggio, a Sovizzo (Vicenza).
Durante il dibattito finale, il presidente nazionale del gruppo per le carni equine in Confesercenti, Mario Rossoni, si è complimentato con Arga per l’iniziativa e ha proposto ulteriori momenti di confronto “per ristabilire la verità sulle carni equine e il loro utilizzo”.