da sx, Fabrizio Stelluto (presidente ARGAV), Andrea Olivero (vice ministro all’Agricoltura) e Mimmo Vita (presidente UNAGA)
(di Marina Meneguzzi, socio ARGAV) Lunedì 8 settembre scorso i soci ARGAV hanno avuto l’opportunità di incontrare al circolo di campagna Wigwam Arzerello di Piove di Sacco (PD) Andrea Olivero, vice ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. All’incontro, moderato dal presidente ARGAV Fabrizio Stelluto, oltre ai soci giornalisti e aderenti, era presente anche Mimmo Vita, presidente UNAGA, e naturalmente Efrem Tassinato, nostro anfitrione, nonché tesoriere UNAGA e principale fautore dell’incontro. Molti gli argomenti affrontati dal vice ministro nel corso della serata: dall’embargo russo ai cambiamenti climatici, dall’Ogm al biologico, all’Expo.
Biodiversità, modello culturale in cui ciascun Paese riconosce la diversità dell’altro. Più famoso oramai alle cronache per gli scandali finanziari che per l’importanza del tema a cui è dedicato, “Nutrire il pianeta, energia per la vita“, l’Expo andrà in scena a Milano da maggio a ottobre 2015. Alla manifestazione, il Governo ha invitato 165 ministri dell’Agricoltura da tutto il mondo, molte le Nazioni partecipanti, tra queste, ha riferito il vice ministro, “hanno aderito molti paesi del Sud-Est Asiatico”. Per quanto riguarda il ruolo del nostro Paese, il vice ministro è stato chiaro, il messaggio che l’Italia vuole trasmettere al mondo attraverso l’Esposizione Universale sarà l’importanza di salvaguardare e coltivare la biodiversità. “L’omologazione dei consumi creata dalla globalizzazione ha fallito perché non è riuscita ad alimentare il mondo, e un modello che cancella coltura e culture non ha futuro“, ha detto Olivero. Che ha aggiunto: “La biodiversità è da tutelare e riconoscere, e non deve essere vista come una chiusura al mondo, bensì un modello in cui ciascun Paese riconosce la diversità dell’altro. La difesa della tracciabilità della produzione ha soprattutto un valore culturale, di cui all’Expo ci faremo paladini, ma non è sufficiente, bisogna fare un ulteriore passo e far capire che la diversità dei prodotti agroalimentari serve a valorizzare le singole comunità rurali. Si tratta di una sfida enorme, perché la maggior parte dei Paesi non la pensa come noi”.
Embargo russo, bio e Ogm. Pur non essendo rose e fiori, il settore agroalimentare è l’unico comparto in Italia che registra un segno positivo nell’export e in occupazione. Per quanto riguarda l’embargo russo all’agroalimentare europeo, che ha creato gravi danni economici, specie al settore dell’ortofrutta, anche in Italia, Olivero ha detto:. “Compensare le perdite per l’Ue non sarà facile, perché c’è un danno diretto – i prodotti agroalimentari invenduti- e indiretto, per cui i prodotti agroalimentari Ue invenduti vengono riversati sul mercato interno causando una caduta dei prezzi”. Una chiosa interessante a questo proposito è arrivata dal presidente ARGAV Fabrizio Stelluto: “Comprare i prodotti a km zero è senz’altro una scelta più conveniente e salutare, ma l’embargo russo ha dimostrato come il mercato, anche italiano, non possa fare a meno della globalizzazione“. Buone notizie invece per i prodotti bio. “In Italia – ha riferito Olivero – il mercato del biologico è in netta controtendenza, sta crescendo con percentuali a 2 cifre, tanto che la l’offerta non arriva a soddisfare la domanda. E questo è un problema, perché non possiamo garantire i prodotti bio importati, con il rischio che s’incrini l’importante rapporto fiduciario tra produttore e consumatore, nel caso quest’ultimo si senta tradito sulla veridicità della produzione da agricoltura biologica”. Qualcosa si muove anche sul fronte Ogm: “Ci sono segnali interessanti che arrivano dalle multinazionali operanti in agricoltura – ha riferito il vice ministro – , e che registrano una loro inversione di rotta a favore della biodiversità“.
Sviluppo della Rete rurale, importante per la salvaguardia del territorio. Alla domanda del consigliere Cristina De Rossi in merito ai passi che gli agricoltori potrebbero fare per difendersi dai cambiamenti climatici in atto, il vice ministro ha evidenziato come sia importante cercare di riportare le persone nel territorio, assicurando loro le risorse necessarie per la messa in sicurezza dell’ambiente. Un programma attuabile anche attraverso i Piani di Sviluppo Rurale regionali. A questo riguardo, è stato evidenziato come alcune Regioni non siano riuscite a spendere i fondi resi disponibili nel periodo 2007-2013. “Colpa della politica, che non ha fatto crescere anche a livello locale una classe dirigente in grado di ben amministrare, ma anche della burocrazia”, ha commentato il vice ministro. Che ha palesato gli sforzi messi in atto dalla task force di uomini voluti dal ministro Martina per cercare di portare all’interno del ministero una maggiore pianificazione e attenzione allo sviluppo dei rapporti con l’estero.
Premiati gli uomini dediti all’agricoltura. Nell’occasione, il vice ministro ha consegnato gli attestati di partecipazione alle aziende agricole e dell’artigianato alimentare nonché ai Consorzi di Tutela del Veneto (qui le foto) che hanno partecipato, attraverso il Circuito Wigwam, presieduto da Efrem Tassinato, alla V Fiera europea dei prodotti regionali svoltasi a Zakopane, in Polonia, lo scorso 10-17 agosto, e che hanno accompagnato la presentazione del progetto sul turismo religioso del Veneto su “La Via di Karol“, che sta incontrando grandissimo interesse sull’asse Polonia-Italia. Al termine dell’incontro, Efrem Tassinato, chef-giornalista, ha deliziato i presenti con pietanze a base di prodotti delle aziende e dei Consorzi di Tutela intervenuti alla serata.