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APPROFONDIMENTI VITIVINICOLI: QUALITA’ DELLA VIGNA

Soci Argav da Toni Bigai

I soci ARGAV-UNAGA a lezione di vigna all’Azienda di Tony Bigai

Proseguono gli appuntamenti in azienda del sodalizio UnagaArgavFIS Veneto. Dopo il corso sul vino e la vitivinicoltura specifico per comunicatori e giornalisti la ripresa delle giornate didattiche, tematiche si è svolta presso l’Azienda “A Mi Manera” di Toni Bigai zona Lison – Pramaggiore. Personaggio eclettico, originale, fantasioso e comunque innamorato del vino e della viticoltura al punto da sforzarsi sempre e comunque di viverlo e produrlo “a modo suo”. Durante l’incontro si è parlato di qualità in vigna: dalla scelta della cultivar, al clone al portainnesto, il sesto di impianto, i diversi sistemi allevamento,  le potature verdi e secche. Una sola certezza: la cura del vigneto e le scelte colturali determinano la qualità dell’uva che sta alla base della qualità del vino. “Dico sempre ai collaboratori impegnati nella vendemmia – sostiene Toni Bigai – di non raccogliere grappoli di uva che non mangerebbero”. La giornata è proseguita con la degustazione didattica accompagnati dai sommelier della FIS Veneto Massimiliano Masini e Antonio Iodedo che hanno presentato e accompagnato l’assaggio di Ghemme e Gattinara esaltandone i punti in comune a partire dal vitigno (nebbiolo) ma anche rilevando le caratteristiche organolettiche specifiche e in particolare l’influenza dei terroir di riferimento. Tra i vini di Bigai degustati ”A mi manera” bianco, ottenuta da una base di uve Tocai Friulano, macerate nella buccia congiuntamente a piccoli quantitativi di uve Malvasia Istriana, Chardonnay, Piccolit Friulano; vino battonato (rimontato settimanalmente nei propri lieviti) per otto mesi circa. Profumi e ampiezza del gusto di notevole spessore. A seguire,  Tai 2014 e Chardonnay.  La zona “LISON-PRAMAGGIORE”, è caratterizzata da terreni pianeggianti venutisi a creare nel corso dei millenni ad opera delle glaciazioni e dei successivi depositi alluvionali, trasportati dalle acque di scioglimento degli antichi ghiacciai che andavano ritirandosi. Inoltre, negli stessi terreni, si riscontra a debole profondità, la formazione di vari strati di aggregazione di carbonati, da cui ne esce il tipico detto locale “terreni ricchi di caranto”. È proprio in questi terreni che si riconferma ciò che è conosciuto da tempo e cioè che i terreni ricchi di calcio producono vini pregiati, ricchi di sostanze aromatiche.

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