Il Presidente Roberto Zalambani unitamente alla Giunta nazionale di UNAGA (Gruppo di specializzazione della FNSI, punto di aggregazione dei giornalisti dell’Agroalimentare e dell’Ambiente), si unisce alle già molte manifestazioni di solidarietà e condivisione alla collega Monica Andolfatto, contro le minacce subite dalla criminalità organizzata, per il suo lavoro di cronista e quindi di informazione impavida sul malaffare che inquina il tessuto sociale delle comunità locali del Veneto.
IL COMUNICATO DELLA FNSI
«Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà della Federazione nazionale della Stampa italiana alla collega Monica Andolfatto, cronista del Gazzettino, segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, finita per ben due volte, come si apprende dopo gli ultimi arresti, nel mirino della criminalità organizzata che si era infiltrata in regione». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI.
Nel 2008 la prima ipotesi di una intimidazione alla giornalista, “rea” di aver scritto di alcuni episodi malavitosi verificatisi nel Sandonatese. In quella occasione l’ordine del boss fu di sparare dei colpi di pistola contro la cronista per spaventarla. Piano che saltò per l’arresto di chi doveva eseguirlo. E quando, un paio di anni dopo, Andolfatto tornò a parlare dei “casalesi di Eraclea” provocò di nuovo la reazione del clan.
«Ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura per il grande lavoro svolto sul territorio che ha consentito di assicurare alla giustizia chi, per non essere disturbato nella sua attività criminale, voleva mettere a tacere la collega. E chiediamo alle autorità di garantire a lei e a tutti i cronisti della regione di poter svolgere in sicurezza il loro lavoro. A Monica Andolfatto diciamo che non abbiamo alcun dubbio che continuerà a onorare con la solita determinazione e passione il suo dovere di informare i cittadini», concludono Lorusso e Giulietti.
Il segretario della FNSI, il prossimo 4 marzo, sarà in Veneto per partecipare al direttivo del sindacato regionale. Sarà anche l’occasione per ribadire ad Andolfatto e ai colleghi veneti la vicinanza di tutta la categoria.
LA PRESA DI POSIZIONE DI ARTICOLO 21
Piena, convinta, sincera solidarietà a Monica Andolfatto, cronista di nera de Il Gazzettino, segretaria del Sindacato dei Giornalisti del Veneto e amica di Articolo 21, finita nel mirino della criminalità organizzata per il proprio lavoro. Le “attenzioni” dei malavitosi sono emerse dalle carte degli investigatori, dopo l’ondata di arresti nel veneziano, frutto delle indagini sulla presenza della camorra sul litorale veneziano. La prima ipotesi di intimidazione a danno della collega Andolfatto emerge nel 2008, dopo articoli su episodi criminosi nella zona di San Donà di Piave. I delinquenti avevano pensato ad alcuni colpi di pistola per spaventare la cronista e provare a dissuaderla dal proprio lavoro, sempre svolto con rigore e dedizione. L’arresto della persona incaricata della minaccia, evitò il materializzarsi del piano. Due anni dopo, la rinnovata attenzione alle attività dei clan provocò ancora reazioni di rabbia perché l’informazione che rimuove le opacità ostacola i piani della criminalità organizzata. Articolo 21 Veneto si stringe in un caloroso abbraccio a Monica, proponendo che le giornate nazionali di Libera in Veneto, che attraverseranno la regione fino all’assemblea generale del 21 marzo 2019 a Padova, divengano un’occasione per ribadire l’affetto, l’apprezzamento, il sostegno alla collega e a tutte le persone che, come lei, si battono con il lavoro quotidiano per contrastare il malaffare.