(di Franco Polidori) Pettineo, è un piccolo comune siciliano del Messinese che è anche un piccolo gioiello che racchiude storia, tradizione, cultura contadina, gastronomia. Pettinèo, va con l’accento sulla seconda e, per non sbagliare, è un borgo di circa 1300 abitanti, incastonato tra lembi di macchia mediterranea, lo sguardo rivolto verso le isole Eolie, irto su un piccolo colle di 300 metri a soli 6 chilometri dal mare.
E che mare.. mare azzurrissimo, limpido ricco di riflessi azzurri. Qui anche in pieno inverno si pesca, tre piccole imbarcazioni ogni mattina verso le 10:30 tornano dal loro giro di cattura. A gennaio è il mese delle seppie, grandi e possenti, e di altri pesci, ma anche i polpi abbondano, e i pescatori locali con le loro speciali reti li catturano.
Vita dura quella dei pescatori, ma anche dei contadini che sono rimasti. Un tempo, Pettineo poteva contare su una popolazione di oltre 3000 abitanti, ma l’agricoltura non sfama più e si cercano allora alternative.
Verso le vicine città di Palermo, di Catania e di Messina, l’assai più prossima e ricca Cefalù che sta a meno di 30 chilometri, e poi Santo Stefano di Camastra che è meno distante ancora. Nel tempo si è emigrato anche all’estero e succede ancora.
Il centro storico soffre, le case vuote, contenitori che potrebbero essere inseriti in un piano di recupero deciso e robusto. Eppure, le strade che conducono alle splendide chiese sono curate: nuove pavimentazioni, nuovi cestini per la piccola raccolta rifiuti con scritte che fanno pensare. Questo è Pettineo.
Ma si pensa al lavoro, come è giusto che sia. Con chiarezza, l’attuale sindaco Domenico Ruffino a capo di una nuova giunta civica insediatasi nel giugno 2017 aferma: “Il punto centrale che è il nocciolo della questione, è il lavoro. Proprio qualche giorno fa un ventenne pettinese mi ha chiesto consiglio perchè ha trovato lavoro in Germania. Ha detto che gli mancherà questa terra, i rapporti di paese, gli amici. Noi, come Comune, possiamo amministrare, non trovare lavoro, però nel nostro piccolo cerchiamo di creare le condizioni perché i posti di lavoro crescano e i giovani restino qua. Ci sono da rilanciare agricoltura, turismo, ambiente. Ci sono segnali di cambiamento. Abbiamo intercettato finanziamenti per più di 5 milioni, li investiremo nella scuola, attività sportive, centro storico, ambiente, un nuovo turismo e rilancio del nome della cittadina.” Sì, perché Pettineo fa parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni Fioriti, dove il comune siciliano ha fatto la sua buona parte nel raduno nazionale a Pomaretto in Piemonte. E’ chiamato il paese degli ulivi secolari (ce n’è uno spettacolare vecchio di 1000 anni).
Ma è anche un paese letteralmente immerso in un territorio ricco di agrumeti con prodotto agro alimentare tradizionale (P.A.T.), il Limone in Seccagno. Da questo agrume nasce la famosa Granita tipica al limone in seccagno di Pettineo, di cui il Comune terrà una Sagra nel prossimo Agosto di quest’anno chiamata “Festa del Limone in seccagno”, e a cui verranno abbinati anche concorsi e corsi di cucina.
In febbraio 2020 ormai prossimo, dal 9 al 11, alla Fiera Internazionale del Turismo di Milano, Pettineo sarà presente assieme alla costituita Rete dei Comuni Fioriti della Sicilia. A maggio la gran festa per Santa Oliva, patrona di Pettineo, una tradizione consolidata da tempo.
Mentre, per l’oro di queste parti, ovvero l’olio extravergine di oliva di Pettineo si attende il prossimo disciplinare ministeriale: “Lavoriamo per ottenere il riconoscimento della tipicità del nostro olio” dichiara il sindaco. Non è finita. Per incentivare un nuovo turismo saranno istituiti nuovi percorsi ciclo turistici e di trekking nel territorio pettinese. “Valorizzeremo il territorio” precisa Domenico Ruffino “tutti ne trarranno beneficio perché è tempo di cambiare passo”.
Infine la parte dell’Arte: qui, nella vallata, c’è la Fondazione “Fiumara d’Arte” del mecenate pettinese Antonio Presti che ha dato ai territori di queste parti numerose istallazioni, ricche di indubbio fascino, come la Finestra sul mare, La Piramide che sorge sul 38° parallelo, il labirinto di Arianna e tante altre.
“Dobbiamo creare un percorso comune che coinvolga tutti i territori” sottolinea a tal senso il sindaco, il quale pensa a come coinvolgere ancora di più le associazioni pettinesi.
Qui infatti si fa teatro con una specifica costituita attività, c’è un organizzato gruppo Avis, vicino alla Chiesa Madre c’è la sede della Società Agricola, poco distante la Società Operaia, importanti realtà fondate a metà dell’800, ed entrambe tutt’ora operanti.
“Può sembrare retorico e utopistico, ma la nostra amministrazione deve lavorare per il bene comune, occorre trasmettere il bello, i veri valori, investire e credere di più nella scuola come grimaldello anticipatore dei tempi. Le nuove generazioni non ce lo perdonerebbero. Obiettivo? Riconoscere il vivere civile come valore aggiunto, dare case popolari a chi non le ha, ridurre le tasse alle famiglie come abbiamo fatto con le compartecipazioni delle quote mensa. I piccoli comuni come il nostro soffrono delle poche certezze, ma non dobbiamo arrenderci. Se tutti faranno la loro parte, ce la potremo fare”, chiosa e conclude il sindaco.