(di Ida Donati) A Latisana il primo evento 2020 per l’associazione Rivierasca, con ARGA FVG e Club per l’UNESCO di Udine, alla riscoperta delle radici della cultura del territorio della Riviera Friulana, per valorizzare l’identità dell’area. Nella lente di appassionati e cultori delle tradizioni la cunicoltura un tempo domestica oggi, di alto pregio.
Un’occasione di approfondimento sulla cultura del territorio, per riscoprire la storia locale e quei tesori che vengono tramandati di generazione in generazione, e compongono la tradizione orale, quella che vive nella memoria attraverso il passaparola, dai genitori ai figli, dai nonni ai nipoti. Il primo educational del 2020 organizzato dall’associazione culturale La Riviera Friulana, assieme all’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia, sotto l’auspicio dell’UNAGA, del Club per l’UNESCO di Udine, svoltosi a Latisana, ha permesso di scavare tra i ricordi dei meno giovani, per rievocare un’epoca non lontana nel tempo, ma che ci dimostra come sia cambiato, negli ultimi decenni, anche il mondo rivierasco. Il tema dell’incontro, svoltosi alla Galleria d’arte La Cantina di Giovanni Toniatti Giacometti, era una delle pratiche zootecniche del mondo rurale che hanno rappresentato per decenni un elemento insostituibile dell’economia familiare: la cunicoltura. Tra l’allevamento dei tacchini, delle galline, delle faraone, delle oche e delle anatre, quello dei conigli era l’attività più diffusa fin nei centri urbani. Nel presentare l’evento, Gian Paolo Girelli, segretario generale UNAGA, ha ricordato che conigli sono al secondo posto, dopo gli avicoli, tra gli animali allevati nel mondo. La Cina è al primo posto tra i Paesi produttori. Mentre, in Europa, vi sono la Francia, l’Italia, terzo produttore con 25 milioni di conigli allevati, il Portogallo, la Spagna e l’Ungheria. Sostenibile ambientalmente, a basso impatto quindi praticabile nel cortile delle case, non soltanto in campagna, con costi limitati per il mantenimento degli animali, in Friuli e nell’area rivierasca era facilmente gestibile da parte di qualsiasi componente della famiglia, anche dai più giovani. Infatti, come ha ricordato lo chef Flavio Milan, cuoco del ristorante Corallino di Aprilia Marittima (Ud), i conigli, nella Riviera Friulana come in altre parti della pianura, erano allevati dalle ragazze. Che potevano considerare questa attività come una sorta di dote. Potevano infatti utilizzare, come meglio ritenevano, i proventi della vendita degli animali, per acquistare la bicicletta, vestiti, preparare il corredo per le nozze. La cunicoltura, se non è più diffusa capillarmente sul territorio friulano e rivierasco, come accadeva un tempo, secondo il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti, Amos D’Antoni, da decenni curatore di una rubrica specializzata nella popolare trasmissione della Rai, La vita nei campi, anche a causa del crollo dei prezzi delle carni cunicole, come quelli di gran parte delle altre varietà di animali della cosiddetta avicunicoltura, che erano raggruppate in importanti Consorzi di produttori, oggi trova punte d’eccellenza proprio nella Riviera Friulana. A Precenicco, si trova infatti un allevamento di conigli leader a livello europeo. E’ la Vecon Coniglio natura, di Zeno Roma. Sviluppando l’attività familiare, Roma ha ampliato l’azienda, implementandovi metodi di allevamento naturali e rispettosi del benessere animale. Nel contempo, con la collaborazione di un’azienda alimentare rivierasca, ha avviato la realizzazione di prodotti di pronto consumo, dal paté, al ragù, al salame di coniglio, ad altro, di qualità, destinati alla cucina casalinga come alla ristorazione di pregio. Traendo lo spunto dal successo della collaborazione tra le realtà rivierasche in seno all’Associazione culturale, che rafforza la cultura del territorio, l’efficacia della rete rivierasca, della sinergia tra le diverse realtà, il rapporto stretto che deve intercorrere tra le grandi realtà turistiche e il loro rispettivo retroterra per assecondare le attese dei più attenti curiosi del territorio, è stata ribadita dall’assessore al Turismo del Comune di Lignano Sabbiadoro, Massimo Brini. Ed è proprio per questo che il Comune balneare ha rinnovato anche nel 2020 la sua adesione alla rete rivierasca. Per consentire ai turisti, anche più esigenti, di fruire di un’offerta moderna sotto il profilo della cultura del territorio, delle sue peculiarità, ricchezze e attrattive. Che costella la Riviera Friulana. E che, come ha evidenziato Renata Capria d’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine, concorre a comporre il complesso di identità e carature, parte integrante del patrimonio rivierasco da tutelare e valorizzare ulteriormente. Una serata ricca di interventi, contributi, domande che hanno stimolato i relatori, coordinati dal presidente regionale di ARGA FVG, Carlo Morandini, a fornire ulteriori dettagli sulla cultura del territorio, sulle abitudini e le ricette che gli chef più attenti sanno valorizzare ancor oggi. Una serata, accompagnata dalle musiche di Johnny Sax e di Giovanni Toniatti Giacometti, al pianoforte, per conoscere, assaporare, apprezzare frammenti dell’identità locale ormai per buona parte dimenticati.