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COVID-19: Nell’emergenza sanitaria non scordiamo di comunicare agricoltura, alimentazione, ambiente, energie rinnovabili.

E’ arrivata un’emergenza grave, che può colpire tutti, da subito. Così, in pochi giorni, abbiamo dimenticato emergenze ambientali ben più difficili da combattere e che potrebbero mettere a rischio la vita stessa del nostro pianeta tra 30, 50, 100 anni.

Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai, l’oltraggio ai suoli, i rifiuti e le scorie, i carburanti fossili, le discariche incontrollate, le emissioni fuori regola, sono solo alcuni dei fattori gravi di rischio per la nostra salute. Ma perché dovrebbero colpire proprio noi? Perché preoccuparci, ci penserà qualcun altro dopo di noi.

E l’agroalimentare? Ci viene assicurato che le forniture sono garantite. Eppure la quantità non può prendere il posto della qualità. Dobbiamo continuare a valorizzare i prodotti migliori, le filiere certificate, la vendita diretta, il biologico, le aziende rispettose della terra e del lavoro anche stagionale e precario, gli allevamenti che credono nel benessere animale,

Le competenti autorità aiutino tutti ma garantiscano il sostegno maggiore a coloro che, spesso a costo di grandi sacrifici, hanno investito nella lotta all’inquinamento e nelle energie pulite, che ci garantiscono buon cibo e buone bevande.

Se crediamo in tutto questo, noi giornalisti che ci autodefiniamo “specializzati” approfittiamo del delicato momento per dimostrare al mondo dell’informazione e ai cittadini-consumatori che lo siamo davvero e che abbiamo un ruolo importante che merita di essere valorizzato e rispettato anche attraverso dignitosi riconoscimenti professionali ed economici.

Costruiamo nuove competenze utilizzando al meglio il tempo che forzatamente abbiamo a disposizione; scriviamo articoli per sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso le reti digitali che abbiamo in casa, per valorizzare le tante realtà virtuose, sociali e imprenditoriali che operano nei settori di nostra competenza.

Così facendo, quando tutto sarà finito, ci ritroveremo con qualcosa in più di un aperitivo con gli amici.

Lisa Bellocchi – Vice Presidente Enaj (European Network Agricultural Journalists)

Roberto Zalambani – Presidente Unaga-Fnsi

FederUnacoma “Macchine agricole: non si ferma l’industria italiana” – Roma, 12 marzo 2020

I rischi legati alla diffusione del Covid-19 impongono speciali norme di prevenzione, ma le imprese della meccanica agricola mantengono buoni ritmi produttivi, anche per soddisfare la domanda estera che copre il 70% del fatturato del settore. Marcia a pieno regime l’organizzazione di EIMA International, la rassegna mondiale che si terrà a Bologna dall’11 al 15 novembre 2020.
L’emergenza causata dalla diffusione del Covid-19 ha imposto restrizioni e procedure di sicurezza ma non ha fermato l’attività dei settori manifatturieri. Le industrie italiane della meccanica agricola hanno in funzione le proprie linee di produzione per fare fronte alla domanda di macchinari e di componentistica “made in Italy” proveniente soprattutto dai Paesi esteri.
L’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma sottolinea la vocazione internazionale di questo comparto della meccanica, che esporta oltre il 70% della produzione (circa 11 miliardi di euro il valore del fatturato complessivo) con quote molto consistenti in mercati pregiati come quelli di Germania, Francia e Stati Uniti.
Le fabbriche – rassicura FederUnacoma – proseguono la propria attività, sia pure sulla base di nuovi criteri organizzativi   e nell’osservanza scrupolosa delle norme di prevenzione stabilite dal Governo e dalla comunità scientifica.
Superata la fase critica, torneranno in primo piano le fiere internazionali specializzate, con tutte le novità di prodotto e le tecnologie avveniristiche che questo comparto dell’industria è in grado di realizzare. Prima fra tutte la rassegna di EIMA International, la grande fiera della meccanica agricola che FederUnacoma organizza a Bologna e che celebrerà dall’11 al 15 novembre prossimo la sua 44ma edizione che Unaga e le Arga italiane seguiranno con particolare attenzione e collaborazione. La macchina organizzativa marcia a pieno ritmo – comunicano le strutture operative della Federazione – perché EIMA 2020 si possa confermare un evento di formidabile portata, e possa essere vissuta da tutti come un simbolo di rinascita per l’economia e per le comunità di cittadini.

Efrem Tassinato – UnagaNews.org

 

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