È morto ieri mattina nella sua abitazione di Udine il collega Piero Villotta. Aveva 72 anni. Malato da tempo, conviveva con quel suo cuore “matto” che comunque non lo aveva mai tenuto lontano dalle molte attività nel settore giornalistico, seppure in pensione.
La grande passione per questo mestiere, si sviluppò dapprima come collaboratore, poi diventando redattore a tempo pieno alla cronaca prima di Verona poi del Friuli del Gazzettino. Dopo un periodo al quotidiano Veneto – al quale rimase sempre molto legato – Villotta entrò in Rai nel 1987, dapprima nella redazione di Trieste poi dal 1995 nel nucleo di Udine.
Per qualche anno curò anche la storica rubrica radiofonica della Rai in onda da oltre 40 anni ogni domenica mattina “Vita nei campi”.
Per dodici anni è stato anche presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia e ha ricoperto diversi incarichi nella Federazione nazionale della stampa e nell’ordine nazionale. Dopo il pensionamento ha guidato il Ducato dei vini friulani ed è stato vicepresidente dell’Ente Friuli nel mondo. È stato inoltre presidente di Arga Friuli Venezia Giulia e poi è rimasto nell’associazione come presidente onorario. Un collega preparato che ho avuto modo di frequentare e apprezzare. Tante le “albe” alla conduzione del Gr del mattino trascorse insieme, in collegamento, lui da Udine io da Trieste. E anche se presi dal lavoro, non mancavano mai le sue celebri battute e citazioni, con intelligente ironia, per commentare i fatti appena accaduti.
Poi all’ARGA del Friuli Venezia Giulia dove esprimeva la sua conoscenza e attenzione per i prodotti del nostro territorio che intendeva sempre valorizzare e far conoscere per le loro qualità. Ma ciò che lo ha caratterizzato sempre, un grande amore per la sua terra, il Friuli.