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IN SARDEGNA LA PRODUZIONE DEI CARCIOFI SOTT’ACQUA

di Maurizio Orrù, segretario ARGA Sardegna

In Sardegna due mesi di piogge stanno mettendo in grossa crisi l’intero comparto agricolo ed in particolare le colture del carciofo. Questa situazione comporta delle perdite economiche che variano dal 40% al 70%.

Il carciofo è un prodotto fortemente legato al territorio isolano vocato a questo tipo di produzione. Le coltivazioni di carciofo, di tipo spinoso sardo, rappresentano il 42% circa della superfice totale investita in questo tipo di ortaggio. Questo repentino maltempo provoca, soprattutto in agricoltura, danni economici che indeboliscono ulteriormente la fragile economia della Sardegna. Secondo una circostanziata indagine della Coldiretti, le perdite economiche per il settore vanno dal 40% al 70% e comprendono i circa 12 mila ettari coltivati a carciofo in Sardegna, che vanno dalla Bassa valle del Coghinas al Sulcis, passando per il Medio Campidano. “Nel Sulcis le perdite sono intorno tra il 40% e il 50% – afferma Tobia Desogus agricoltore- i campi sono perennemente allagati”. A tale riguardo la Coldiretti regionale ha preso posizione attraverso il Presidente Battista Cualbu “Purtroppo i cambiamenti climatici stanno condizionando l’agricoltura e vanno a sommarsi a quelle straordinarie dovute al Covid. Adesso sono le troppe piogge, ma qualche mese fa era il problema inverso. Ribadiamo la necessità di interventi straordinari per adattare l’agricoltura al nuovo clima”. “In questa situazione di emergenza -afferma Luca Saba direttore Coldiretti Sardegna- le aziende agricole continuano a subire una burocrazia lenta e nemica delle imprese. In questi giorni gli agricoltori già in difficoltà, per i danni ai cambiamenti climatici e al Covid, devono rinnovare le assicurazioni per i loro campi, ma non hanno ancora ricevuto il rimborso previsto per fine anno di Agea. Questo in molti casi gli costringerà a rinunciare alle assicurazioni e pagarne salatamente le conseguenze”. La situazione è critica. Si fa portavoce di questa situazione l’agricoltore Giuseppe Onnis “Stiamo tagliando un terzo dei carciofi rispetto a dieci giorni fa. Prima entravamo nei campi ogni 3/4 giorni, adesso ogni 10/15”.

Anche la CIA del Nord Sardegna ha preso una posizione politica e sindacale chiedendo urgentemente agli organi istituzionali preposti tutte le procedure amministrative al fine di accertare i danni economici, per un giusto ristoro alla martoriata categoria degli agricoltori sardi.

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