di Ugo Iezzi, Presidente Fige (CSE) e Donato Fioriti, Vicario Nazionale Unaga (FNSI)
A Chieti nel 1848 si inaugura il Caffè Corfinio, nel centro storico dell’attuale corso Marrucino nell’antico Palazzo Lepri, che vende un suo distillato dolce a base di erbe e zafferano, chiamato Corfinio. Qualche anno dopo, nel 1870, aprirà il Caffè Meletti nella piazza principale di Ascoli Piceno, con distilleria di riferimento per il suo distillato a base di anice.
A inizio ‘900, dopo Chieti e Pescara, viene inaugurato il Caffè Corfinio di via Toledo n. 322 che arricchisce ulteriormente il medagliere della famiglia Barattucci. Nel cuore pulsante ed elegante di Napoli viene aperta una caffetteria, definita “bomboniera” dagli illustri frequentatori soprattutto per gli affreschi realizzati dal pittore Francesco Paolo Michetti, caratterizzandosi con i suoi colori, odori e vivacità nella “città più popolare e gaia del mondo”, definita così dai più grandi scrittori dell’epoca. Stiamo parlando di una via unica al mondo che ospitò i locali più alla moda del tempo. Dagli anni 60 dell’Ottocento Napoli si affollò di punti di incontro raffinati e moderni tra cui il famosissimo e ancora attivo Caffè Gambrinus, e di tantissimi e spettacolari locali della Bella Epoque. A Napoli dal 1700 al 1800 videro la luce più di 100 caffè. Tra i tanti caffè rinomati di via Toledo (riconvertita in via Roma per ragioni risorgimentali), scrivono gli storici su varie pubblicazioni con tema gli “Antichi Caffè di Napoli”, è da menzionare il Caffè Corfinio di Emilia Barattucci ed il marito Michele Rosica, frequentato da Ferdinando Russo, Edoardo Scarfoglio, Salvatore Di Giacomo, Ugo Ricci, Silvio e Bertrando Spaventa, Benedetto Croce, Gabriele d’Annunzio e tantissimi altri personaggi che si incontravano in un caffè che tanta parte ebbe come buon ritrovo nella vita notturna dei giornalisti, degli scrittori e degli artisti napoletani. Il caffè, come quello di Chieti, aveva le pareti affrescate da Michetti, come scrive Edoardo Scarfoglio, “Ciccillo (per gli amici) gli ha dipinto a fresco tutto il caffè.” Un legame della famiglia Barattucci con Napoli che continua ancora con il rifondatore del liquore “più luminoso e più odoroso d’Italia”, Fausto Napoli Barattucci. Un legame artistico che ci fa immaginare anche un legame musicale del Caffè Corfinio di via Toledo con il poeta napoletanissimo Domenico Titomanlio, in arte Tito Manlio, autore di bellissime canzoni napoletane come “Aneme e core” e della celeberrima canzone, con le musiche del maestro Giovanni Danzi, della celeberrima canzone “Voglio vivere così col sole in faccia” del 1941. La maggior parte delle canzoni napoletane di Tito Manlio sono state scritte nei caffè di via Toledo. Ma la canzone che meglio evoca l’ambiente del Caffè Corfinio di Napoli è “Voglio vivere cos’ col sole in faccia”. La canzone che parla di dolcezza da cogliere di fiore in fiore per vivere e goder l’aria del monte, ci rimanda con il colore luminoso de sole magicamente al nostro Corfinio, il primo distillato dolce e non amaro del fiori e piante della Majella. Un liquore luminoso e odoroso, ma anche, per la presenza di alcune erbe officinali della Majella, afrodisiaco, quindi vivace. Ed il connubio artistico tra la “Piccola Napoli”, così scriveva sulla Terza Pagina del quotidiano “Il Tempo” di Roma il teatino Ettore Paratore, e la “Grande Napoli”, sta per esaltarsi di nuovo con una nuova confezione del Corfinio dedicata alla via dei caffè napoletani di “Via Toledo” e che vedrà la luce il prossimo Natale nel giorno della apertura della “bomboniera” a Napoli nei primi anni del Novecento. Il nuovo deus ex machina del Corfinio, Fausto, ha ricevuto ieri una pergamena di apprezzamento da Arga Abruzzo, Unaga- FNSI (i giornalisti agro alimentari della Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e FIGE (Federazione Italiana Giornalisti Enogastronomici), unitamente al dono della moneta “Corfinium”, LA MONETA COMMEMORATIVA DELL’UNITA’ D’ITALIA ricevuta in dono “illo tempore” dalla Vice Presidenza della Giunta Regione Abruzzo. UNAGA E FIGE hanno assegnato LA MONETA quale riconoscimento all’attività imprenditoriale ultra secolare della famiglia Barattucci , in particolare nella produzione del liquore “CORFINIO”. A Corfinio, venne coniata la prima moneta con il nome Italia. Era il 90 a.C. A questa prima moneta d’Italia si sono ispirate le medaglie realizzate dall’orafo Eugenio Di Rienzo. Da un lato, recano l’immagine di Giulio Cesare, con la scritta Italia, dall’altro due guerrieri che simboleggiano l’alleanza di popoli italici che, costituitisi in lega, scelsero come capitale Corfinio e insorsero contro Roma. Le medaglie sono realizzate in argento 925. L’eclettico Fausto Napoli Barattucci, nel ringraziare commosso, ha rilanciato con un nuovo impegno progettuale per realizzare una confezione artistica di grande presa. Il nuovo Corfinio si caratterizzerà con uno dei disegni che Michetti realizzò nel caffè di via Toledo, per raccontare la storia meravigliosa del Corfinio napoletano. L’idea di Fausto Napoli Barattucci è quella di omaggiare Napoli e la cultura napoletana che in via Toledo si diede appuntamento ai massimi livelli internazionali. La nuova bottiglia in preparazione, che riproporrà il mix favoloso di erbe e alcool, frutto di antiche e sapienti conoscenze dell’alchimia, si fregerà della collaborazione della FIGE (Federazione Italiana Giornalisti Enogastronomici), di Arga Abruzzo (Unaga -FNSI) e di Unaga (FNSI) in quanto vuole essere anche un ringraziamento, non solo al territorio teatino, ma soprattutto ai tantissimi appassionati gourmet del Bel Paese, che con il liquore odoroso e luminoso “col sole in faccia”, hanno, sia ieri che oggi, riscaldato il loro spirito conviviale, ed apprezzato il rimando storico del Corfinio di far rivivere una determinata epopea classica, che fin dall’inizio i Barattucci, col nome della prima capitale di un territorio chiamato Italia (Corfinium e la Lega Italica), fecero.
Come giornalisti di FIGE, Arga Abruzzo e Unaga esprimiamo al geniale Fausto apprezzamento e riconoscimento per quanto fa per la città di Chieti e, più in generale, per quanto fa per l’Abruzzo e Molise (per noi sempre uniti) nella sua attività di imprenditore e inventore, come il suo creativo trisavolo, valorizzandone la tradizione e la storia millenaria, anche per la apertura del museo del Corfinio dedicato alla storia dei Barattucci, in via Amendola nello storico villino Barattucci. Un museo da visitare con tutti i cinque sensi, senza tralasciare il sesto, quello identitario e che nei prossimi giorni sarà trasmesso televisivamente con Misericordia Tv, bouquet TV6, su canale 636 (Abruzzo) e 604 (Molise) nel cosro della trasmissione “AlterNewsPress- quando il sociale fa notizia”. Dolce ci muove un sentimento… il Corfinio a noi gente della Majella!