di Carlo Morandini, Presidente ARGA Friuli Venezia Giulia
Il Gelato artigianale è in legge a cominciare dal FVG. Successo dell’iniziativa del gelatiere Giorgio Venudo, presidente nazionale di categoria per Confartigianato. Il percorso dell’iniziativa normativa è supportato fin dall’inizio da ARGA FVG.
Il gelato artigianale, quello che parte dal presupposto che sia stato un artigiano del gusto a prepararlo utilizzando le materie prime atte a realizzare un prodotto sano e nutriente, capace anche di assicurare al palato dei degustatori, grandi e piccini, la piacevolezza dei sapori naturali, ha finalmente ottenuto il riconoscimento ufficiale. Il Friuli Venezia Giulia è infatti la prima Regione d’Italia a codificare e certificare un prodotto dell’arte dolciaria realizzato già dagli antichi romani, che nella nostra Regione vanta diverse eccellenze perché ha potuto contare sulla palestra dei sapori delle grandi realtà balneari di Lignano Sabbiadoro e Grado, ma anche sullo spirito imprenditoriale e innovativo, sempre senza perdere di vista il gusto della tradizione e i prodotti locali e tipici, di alcuni artigiani illuminati. Per esempio a Udine, già negli anni ’70, facevano scuola le gelaterie Pancera, Sommariva, dell’Orso di Pravisani, a Lignano i fratelli Giorgio Arturo De Pellegrin e i De Filippis, a Grado Pancera. La norma, la proposta era stata sottoscritta da 17 Consiglieri, è stata illustrata al Consiglio regionale, che l’ha approvata, dalla consigliera Maddalena Spagnolo, di Latisana, sensibile all’argomento della qualità, non solo rivierasca, artefice della condivisione con le rappresentanze del mondo economico. L’iniziativa è del presidente nazionale dei gelatieri per Confartigianato, Giorgio Venudo, artigiano del gusto che ha legato la storia della sua famiglia alla produzione del gelato artigianale servito, direttamente in spiaggia, a centinaia di migliaia di turisti e degustatori di ogni età e provenienza.
Un percorso di sensibilizzazione durato alcuni anni, quello di Venudo, sempre supportato dalla nostra Associazione e dall’Associazione culturale La Riviera friulana, che ha coinvolto categorie e produttori. Fino ad arrivare alla formulazione dell’articolato varato dalla Regione, che conferma così la sua leadership nelle iniziative volte alla salvaguardia dei prodotti, alla tutela della genuinità e alla valorizzazione del gusto della tradizione. Mentre per i consumatori si tratta di un risultato importante perché consente di scegliere tra i prodotti realizzati secondo le ricette di un tempo e con gli ingredienti dell’area, la nuova legge si tradurrà in una opportunità per gli artigiani del gusto del settore, i gelatieri, che nel FVG, secondo Confartigianato, sono complessivamente 332, un dato che comprende anche le imprese artigiane di pasticceria, mentre quelle del gelato, rispetto a questo valore, sono circa 250. Un settore, che come aveva evidenziato di recente Venudo a un evento svoltosi a Udine all’Enaip, soffre della carenza di personale specializzato, alla quale gli Istituti professionali del FVG cercano di sopperire. Anche per questo, ma per buona parte per motivi anagrafici, tra il 2014 e il 2019 sono state chiuse 17 attività. Mentre la pandemia ha causato la chiusura di altre dieci attività tra il 2019 e il 2020. La nuova legge otterrà risultati positivi anche nel settore turistico, specialmente tra gli ospiti della nostra realtà appassionati della scoperta del territorio e delle sue peculiarità e proposte: i protagonisti del cosiddetto ‘turismo lento’, che rappresentano ormai una fetta importante del flusso turistico, specialmente fuori stagione, quando è possibile gustare con maggiore serenità i prodotti del territorio e il territorio. Per esempio, sono decine gli austriaci, e non solo, confini e pandemia permettendo, che anche nella trascorsa stagione estiva hanno valicato le Alpi o scelto i trasporti intermodali favoriti dalla Regione, per scendere lungo la ciclovia ‘Alpe Adria’ che corre sul sedime dell’ex ferrovia Udine-Tarvisio, e hanno raggiunto Venzone, dove un altro Maestro gelatiere, Vincenzo Aiello, tra l’altro allievo dei De Pellegrin, propone e ripropone loro i gusti che hanno fatto la storia dell’arte del gelato friulana.
Poi, i cicloturisti, grazie ai collegamenti quasi interamente completati, e ai trasporti intermodali, bici-bus, treno, anche motonave, raggiungono la Riviera friulana e si spostano verso Grado, Lignano Sabbiadoro, oppure oltre, verso il Veneto orientale e il resto della riviera adriatica.