di Maurizio Orrù, Segretario Arga Sardegna
Sono presenti nuovi focolai della Lingua Blu in numerosi allevamenti ovini nelle province di Nuoro, Ogliastra e Oristano, coinvolgendo 28.404 capi (con 2.290 che hanno evidenti sintomi della malattia e 107 morti).
Mentre vi sono 12 focolai sospetti che riguardano 2.198 capi. Situazione che allarma gli allevatori isolani, che attraverso le proprie associazioni hanno espresso inquietudine e paura per la diffusione del virus. La CIA SARDEGNA attraverso un comunicato stampa evidenzia “i ritardi della campagna vaccinale contro la Lingua Blu, che avrebbe dovuto rappresentare un argine contro il ritorno del virus e contro le nefaste ripercussioni economiche che una nuova epidemia di Blue Tongue avrebbe sulle aziende zootecniche già fortemente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid. Le vaccinazioni andavano programmate a partire da maggio e oggi dovevano essere già concluse. La Sardegna si trova, invece, a dover fronteggiare una ennesima emergenza sanitaria che rischia di spazzare via centinaia di allevamenti e imprese agricole. Anche la Coldiretti Sardegna ha espresso un comunicato nel quale evidenzia che “la crescita repentina dei focolai testimonia che il morbo della blue tongue si sta espandendo a macchia d’olio – ribadisce Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna – questo significa che adesso occorre lasciare le polemiche e concentrare le forze per fermare il morbo mettendo in sicurezza gli allevamenti e cominciando a vaccinare laddove non si è fatto dalle zone più a rischio”. Secondo Luca Saba direttore di Coldiretti Sardegna è necessario “un intervento immediato e massiccio in modo da limitare i danni ed evitando perdite ed immagini che nel recente passato hanno fatto male a tutti. Allo stesso modo è però necessario programmare dei rimborsi per gli allevatori che hanno subito la perdita delle pecore”. Questo temibile morbo che colpisce anche gli ovini è possibile bloccare il virus grazie ad una efficace attività di monitoraggio e prevenzione rigorosa e costante nel tempo. Ma a causa di un numero insufficiente di medici veterinari preposti alla somministrazione dei vaccini, il virus ha dilagato nelle campagne dell’Ogliastra, del Nuorese e dell’Oristanese. Una situazione di emergenza sanitaria difficile e problematica, che richiede rigorose procedure e strategie. E’ necessaria una strenua lotta contro gli insetti vettori della Blue Tongue cruccio e disperazione degli allevatori sardi.
La Blue Tongue o Febbre Catarrale non è una zoonosi e pertanto non infetta l’uomo. Infatti non esiste nessun pericolo di infezione attraverso il consumo della carne e del latte. Speriamo in tempi migliori.