In Sardegna è emergenza totale. Il ciclone che si è abbattuto sull’isola, da nord a sud , portando forti temporali e piogge abbondantissime, ha travolto tutto lasciandosi alle spalle devastazione e ,purtroppo, ancora vittime. Le zone più colpite sono la Gallura, in maniera particolare la città di Olbia, e quelle del Nuorese (Barbagia e Ogliastra); la catastrofe non ha risparmiato neppure l’oristanese, in particolare la Marmilla e il Terralbese, il Medio Campidano e il Cagliaritano. Allagamenti, crolli, sbancamenti di strade e ponti, frane, torrenti trasformati in fiumi in piena, case invase dall’acqua , isolate o crollate, diverse famiglie evacuate, centinaia di persone in fuga sui tetti delle case o addirittura sugli alberi. Sedici i morti finora accertati.
Le conseguenze anche per l’agricoltura sono disastrose: danni ingentissimi alle coltura e al patrimonio zootecnico. Sono andate sott’acqua strutture aziendali e fabbricati agricoli (serre, magazzini, stazzi, cantine, stalle); danneggiati diversi macchinari, moltissimi i campi coltivati allagati; frane, smottamenti e straripamenti dei fiumi hanno reso impraticabili le strade rurali; numerosi gli ovili distrutti e i capi morti o dispersi, portati via dai torrenti in piena; centinaia le famiglie evacuate. Il calcolo potrà essere fatto nei prossimi giorni ma è facile prevedere che si tratta di una mazzata imprevedibile.
Nonostante la grave situazione, anche nelle campagne è stata attivata la macchina della solidarietà : tanti gli imprenditori agricoli che stanno partecipando alle attività di soccorso mettendo a disposizione i mezzi più idonei ( trattori con pale e ruspe) per aiutare sia la popolazione in difficoltà che le imprese agricole, ripristinare la viabilità, ritrovare il bestiame e far defluire le acque dai campi. Anche gli agriturismo hanno messo a disposizione le loro strutture con gli alloggi per accogliere gli sfollati. .
Arga Sardegna esprime il più sentito cordoglio per le vittime di questa tragedia e la commossa vicinanza alle loro famiglie.