di Nino Di Cara
Si allunga l’elenco della collana dei volumi – Coltura & Coltura – dedicati al mondo agricolo, curati dalla Bayer CropScience AG. Il tredicesimo è stato presentato a Budrio nel bolognese ed è dedicato alla patata. Nel corso della conferenza stampa, alla presenza di 80 giornalisti provenienti da tutta Italia, l’Amministratore Delegato di Bayer CropScience in Italia, Frank Terhorst, ha sostenuto – l’importanza del volume dedicato al tubero più utilizzato e conosciuto nel mondo, nonché l’impegno divulgativo per una agricoltura vera e sostenibile. Inoltre, il rappresentante in Italia della Bayer, ha ricordato – l’impegno dell’Azienda sia nella comunicazione che nella ricerca in agricoltura che va avanti da oltre 100 anni, con l’innovazione di prodotti. E ancora valorizza la qualità e non la quantità con l’ausilio di 600 esperti cura la salute dell’ambiente e la cosiddetta agricoltura sostenibile; concludendo ha ricordato che l’innovazione garantisce la tradizione e le caratteristiche -.
Il volume, presente in tutte le librerie, ha visto l’impegno di 104 autori di cui alcuni stranieri, si compone di 928 pagine e di 1.807 foto. Il libro è dedicato a Carlo Cannella, autore e ispiratore della collana ed è stato coordinato dal giornalista Giancarlo Roversi e dal ricercatore dell’Università di Napoli Luigi Frusciante. L’obiettivo è per Frank Terhorst – Avvicinare la stampa alla filiera pataticola italiana, per sostenere la conoscenza e la formazione degli imprenditori, in un momento che vede i giovani avvicinarsi al mondo imprenditoriale agricolo. Giancarlo Roversi ha ricordato che il volume è stato redatto da due squadre di ricercatori di 50 elementi. Luigi Frusciante, ha evidenziato l’apporto dei ricercatori stranieri e l’arrivo della patata in Europa.
Renzo Angelini, Tecnica Management & Communications Heard di Bayer CropScience in Italia, ha sottolineato alcuni aspetti del nuovo volume che ha lo scopo di seguire l’agricoltore fornendo la parte scientifica e produttiva e ancora, la comunicazione al consumatore. Angelini ha ricordato il contributo dei ricercatori: cinesi, indiani e altri, senza scordare il contributo di 24 autori giornalisti.
Affollata la sala della Patfrut di Budrio di giornalisti, esponenti della filiera agroalimentare e produttori.
Paolo Bruni, presidente del COGECA, ha ricordato l’uso della patata nell’alimentazione di tanti popoli e ricorda che il tubero è al quarto posto nella produzione agricola del mondo, per questo la politica comunitaria europea va indirizzata nella futura PAC che deve creare economia a partire dal 2013. Dello stesso avviso è l’Assessore Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni, il quale ritiene che il comparto va sostenuto dall’ente pubblico e l’indirizzo della Comunità europea deve essere quello di sostenere l’economia del comparto alla luce anche della patata DOP.
Venti gli interventi in rappresentanza dei 104 autori fra questi Luca Goldoni, scrittore, Paolo Villoresi De Loche, presidente di Italian Cooking Forum di New York e ancora Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia Nazionale della Cucina e Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico i quali hanno evidenziato i ruoli di protagonista in ogni ambito gastronomico e pubblicitario della patata. Renzo Angelini, ha sostenuto – la reale possibilità di fare sistema e la Patfrut presieduta da Luigi Torreggiani è un esempio per tutti i produttori-.
Gli interventi di alcuni tecnici, autori del volume, hanno focalizzato il contenuto del volume che ha coordinato da Renzo Angelini. Botanica, storia e arte, alimentazione, paesaggio, coltivazione, ricerca, utilizzazione e infine mercato. La provenienza e l’arrivo in Europa è datata tra il 1560 e il 1564 dagli spagnoli. La sua origine è l’America meridionale più precisamente della regione delle Ande e risale al tempo degli Inkas. Ci sono ritrovamenti che testimoniano l’uso del tubero che ha vari colori e tipo di produzione, per via dell’altitudine. I testi trattano i vari argomenti in modo semplice e accurato, sintetico ed esaustivo.
I produttori di patate in Italia non si inchinano più per raccogliere il tubero, oggi fanno tutto con macchine, con un notevole risparmio sui costi, e la produzione è passata da 150 a 300 quintali per ettaro, con punte di 650-700 nelle zone in cui la patata è destinata alla trasformazione industriale. Il parco macchine usato è all’avanguardia e sicuro per la sicurezza sul lavoro. L’impegno economico si avvicina al milione di euro. Lo hanno costatato i giornalisti che hanno visitato una grande azienda “Emiliani”che lavora 5000 ettari di varie colture in prevalenza la patata. In Italia la patata si coltiva tutto l’anno. In Sicilia è rilevante la patata novella per un totale nazionale di 5-6-milioni di quintali.
Un alimento questo ottimo in quanto a basso contenuto calorico, privo di grassi e colesterolo, con un buon apporto di fibre e vitamine.