A Napoli 600 giovani imprenditori agricoli delle 6 regioni italiane, nel corso dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa Sud Italia, hanno rivendicato un ruolo da protagonisti.
“Tutto un altro Sud”: questo il titolo dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa Sud Italia, alla quale hanno partecipato, mercoledi 14 marzo, a Napoli, nella magnifica cornice del Teatro San Carlo, seicento imprenditori agricoli under 30 provenienti da Campania, Molise, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia e spinti dall’innovazione, in rappresentanza di quell’ “Italia straordinaria in movimento” che sa guardare al futuro con buonsenso e determinazione.
A dare il benvenuto all’assemblea svoltasi con una sovvenzione della Camera di Commercio di Napoli il presidente di Coldiretti Campania Gennarino Masiello che ha ricordato quanto l’agricoltura italiana sia “strategica e madre di un grande cambiamento”.
Le crescenti esigenze di consulenza alle imprese, soprattutto in merito alle nuove sfide, l’importanza della formazione e della rappresentanza, la necessità di una comunicazione sindacale e di consulenza operativa direttamente in azienda vicina al socio ma anche i tanti interrogativi legati alla Pac 2014-2020 e l’esigenza di una semplificazione burocratica, la sfida della tutela del Made in Italy, dei mercati e delle Botteghe di Campagna Amica sono stati alla base degli interventi che hanno caratterizzato la giornata.
Tematiche affrontate dai delegati regionali Giovani Impresa Coldiretti che hanno portato la “voce” del territorio, punti di forza e di debolezza scanditi sempre tenendo ben presente il punto di partenza, ossia il grande patrimonio che si chiama Agricoltura Italiana e ciò che Coldiretti ha saputo fare, cioè portare i valori dell’essere forza sociale all’interno di un progetto economico.
Le parole del delegato nazionale Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio, hanno richiamato l’attenzione sull’importanza di dare la terra ai giovani e quanto sia determinante difendere l’agricoltura vera.
Alcune criticità che impediscono alle vere imprese di esprimere il loro potenziale, sono un sistema creditizio ancora “poco accessibile”, una burocrazia lenta e un alto costo dei terreni.
Occorre sfruttare la ricchezza delle produzioni agroalimentari Made in Italy riconosciute a livello comunitario e l’importanza di un’economia agricola perno del turismo, così come la possibilità data dalla vendita di terreni statali.
“Noi siamo l’anomalia positiva di questo Paese – ha affermato Vittorio Sangiorgio – A frenare gli entusiasmi dei tanti giovani che vorrebbero trovare occasioni di lavoro in campagna ci sono i tanti ostacoli all’ingresso, dal costo dei terreni al credito, ma anche la volatilità dei prezzi che impedisce la programmazione perché un giovane, più degli altri, ha bisogno di prospettive di lungo periodo per la propria impresa e queste si possono offrire solo se sarà fatta giustizia dei furti che ha subito in questi anni l’ agricoltura italiana.
Si tratta da una parte del furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra del furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.
Per questo il progetto per una filiera agricola tutta italiana della Coldiretti guarda ai giovani.
L’obiettivo è quello di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire, attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
La Filiera Agricola tutta Italiana, nata per porre fine al furto di identità e valore al quale la nostra agricoltura è sottoposta da decenni, ha realizzato anche un altro incredibile risultato per noi giovani.
Ha permesso di isolare ed annullare il furto del bene più prezioso per ogni giovane: il futuro”.
Ed è un ruolo centrale quello che i giovani del Mezzogiorno da Napoli hanno invocato. Un ruolo da protagonisti.
“In questo difficile momento economico – ha affermato Giuseppe Pecoraro Delegato Coldiretti Giovani Impresa Campania, in rappresentanza delle regioni del Sud Italia – in cui tante scelte stanno riscrivendo il futuro dei giovani del nostro Paese, non può sfuggire il vuoto rappresentativo negli ambiti decisionali, che proprio i giovani debbono “scontare”.
Come Giovani Impresa – ha aggiunto – vogliamo affermare oggi, la necessità di una voce forte e giovane nella rappresentanza, che consenta un reale cambio di passo nel Paese.
Alcune criticità comuni ai giovani imprenditori agricoli delle regioni del Sud Italia – ha spiegato Pecoraro- che impediscono alle vere imprese di esprimere il loro potenziale, sono un sistema creditizio ancora “poco accessibile”, una burocrazia lenta, una debole difesa del Made in Italy e un alto costo dei terreni.
Occorre sfruttare al meglio ciò che accomuna i territori del Sud, ovvero la ricchezza di produzioni agroalimentari Made in Italy riconosciute a livello comunitario (91 tra Dop e Igp su un totale di 291 a livello nazionale), l’importanza di un’economia agricola perno del turismo, così come la possibilità data dalla vendita di terreni statali, che per le nostre 6 regioni potrebbe favorire la nascita di oltre 10.000 giovani imprese”.
Ai lavori dell’Assemblea, coordinata dal Segretario nazionale Coldiretti Giovani Impresa Carmelo Troccoli, hanno apportato un prezioso contributo gli interventi del Vice Sindaco di Napoli Tommaso Sodano, il Consigliere per l’agricoltura della Regione Campania, Vito Amendolara, il coordinatore nazionale degli Assessori Regionali all’Agricoltura, Dario Stefano, il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Paolo Russo, il Magistrato, Donato Ceglie, il Responsabile della divisione di sicurezza Agroambientale ed Agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Vadalà.
I lavori dell’Assemblea si sono conclusi rinnovando l’invito all’appuntamento di maggio con l’Assemblea Nazionale Giovani Impresa. Giovani protagonisti dell’agricoltura, testimonianza concreta del ricambio generazionale, che ogni giorno lavora per far crescere il grande progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana.
di Nicola Rivieccio