di Maurizio Orrù, segretario ARGA Sardegna
Anche quest’anno la Sardegna è la protagonista dell’invasione delle cavallette, che distruggono le coltivazioni del grano, erba medica e qualsiasi altro tipo di raccolto, ma anche giardini e orti. La zona infestata è nelle campagne dei Comuni di Ottana, Bolotana, Orani e Escalaplano.
Anche l’agro di Nuoro avverte la presenza delle terribili cavallette. Le associazioni professionali agricole isolane chiedono un deciso e mirato intervento della politica per questa pandemia delle locuste. Secondo uno studio approfondito della Banca Mondiale, l’invasione delle locuste del 2021 è la più invasiva degli ultimi 70 anni. La Coldiretti Sardegna in un comunicato spiega che: “Già dalla prima invasione del 2019 e nella successiva del 2020 – afferma Leonardo Salis presidente Coldiretti Nuoro e Ogliastra – abbiamo denunciato e monitorato la situazione chiedendo interventi urgenti per ristorare le aziende agricole danneggiate e allo stesso tempo interventi di prevenzione per evitare il diffondersi e il protrarsi negli anni di queste orde devastatrici”. Le milioni di locuste che hanno invaso una parte dell’isola sono la conseguenza diretta dei cambiamenti climatici e delle terre incolte, problematiche che gli agricoltori hanno sempre denunciato, ma con scarso ascolto delle politica regionale. Le “armi” possibili contro le locuste sono due: procedere al dissodamento del terreno e l’intervento degli uccelli che possono intervenire contro la popolazione delle cavallette. Continua la Coldiretti Sardegna attraverso la dichiarazione di Alessandro Serra direttore di Coldiretti Nuoro: “Purtroppo come era stato previsto la schiusa di migliaia di uova, metterà a dura prova ancora una volta centinaia di aziende agricole, con una diffusione a macchia d’olio che rischia di radere al suolo migliaia di ettari divorando pascoli, colture foraggere in asciutto e in irriguo ed in alcuni casi anche le ortive”.
Anche COPAGRI Sardegna interviene nella problematica, attraverso il comunicato stampa di Ignazio Cirronis Presidente regionale dell’Associazione agricola, che puntualizza che: “in presenza della ricorrenza del fenomeno non più procrastinabile, anzi, è necessario un piano di prevenzione che faccia leva sulla lavorazione delle terre incolte, sulla lotta biologica attraverso la diffusione dei coleotteri, loro nemici naturali. In tal senso sollecitiamo l’intervento degli assessori dell’agricoltura e dell’ambiente”.
Finita l’emergenza (si spera a breve) i titolari delle aziende colpite dalle locuste dovranno procedere ad una prima stima dei danni in modo da ottenere un giusto ristoro economico dall’Ente Regione Sardegna. Speriamo in tempi migliori. Una situazione, quella delle cavallette, che non trova soluzione alcuna, con danni immensi, che ricadono inevitabilmente sulla fragile economia della Sardegna.