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DAL CONGRESSO UN MESSAGGIO DI IMPEGNO PER I GIOVANI GIORNALISTI

Il segretario generale Gian Paolo Girelli a destra e il Presidente Roberto Zalambani

di Gian Paolo Girelli, Segretario generale UNARGA

Il momento che stiamo attraversando è veramente critico, dopo la pandemia ci si attendeva un momento di crescita economica, drasticamente vanificata della guerra in Ucraina. Una situazione questa che ha creato gravissimi problemi nelle attività produttive e anche nei settori di nostra competenza. Il caro energia sta ponendo problemi di sopravvivenza a molti settori dell’agroalimentare, degli allevamenti, della produzione agricola e non solo. Uno scenario pesante che noi dobbiamo sempre tenere presente e monitorato. Con la crisi strisciante dell’editoria la maggior parte dei giornalisti oggi sono perlopiù precari oimprenditori di se stessi, ma anche editori di se stessi e anche quando scrivono per testate, seppur blasonate, i compensi che ricevono sono talmente infimi che si può tranquillamente affermare che il giornalismo, sia tra lecategorie professionali più povere.  Anche l’informazione quindi può essere sostenibile. Il giornalismo che vuole essere “green” deve puntare soprattutto sulla qualità delle informazioni e su una giusta retribuzione dei cronisti. E un nostro compito come UNARGA, attraverso le ARGA è quello di rendere una maggiore attrattività anche nei confronti dei colleghi, in particolare di quelli attivi, ossia coloro che lavorano in testate giornalistiche, per rendere più capillarel’informazione di settore. L’informazione in campo agricolo, ambientale e alimentare incrocia sempre più spesso il suo cammino anche con notizie e argomenti di carattere tecnico e scientifico.

I delegati delle ARGA al Congresso

I temi che coinvolgono l’ambiente, la salute del consumatore e la gestione del territorio riguardano tutta la società civile, dove generano opinioni e accesi dibattiti. Affinché il dialogo sia costruttivo occorre però che le informazioni sulle quali esso si basa siano anzitutto corrette e sicure. E ricordiamoci sempre della sostenibilità ambientale. Un banale ma reale esempio riguarda lo spreco. Oggi un terzo del cibo prodotto nel mondo viene buttato via se si calcola tutta la filiera dal campo al nostro frigorifero, immaginate quanta terra e quanta acqua e quante risorse non rinnovabili vengono utilizzate per nulla per produrre spreco. Già una maggior attenzione solo a questo aspetto potrebbe essere una rivoluzione. Noi dovremmo essere sempre pronti a ricordarlo. Per fare un esempio in Italia dati del 2021, sprechiamo in prodotti alimentari, per la maggior parte pane e verdura, per un valore di oltre 17 miliardi di euro, gettiamo in pratica nelle immondizie, quasi l’uno per cento del Pil. Sarà inoltre opportuno tornare agli incontri in presenza possibilmente sul territorio e a rotazionenelle diverse regioni appoggiandosi a quelle associazioni regionali che saranno in grado di ospitare e organizzare incontri formativi e “press tour” con visite aziendali. E a questo proposito, e anche per una maggior collaborazione, inviterei a creare una chat di collegamento tra le varie Arga per rimanere aggiornati sulle diverse iniziative. Inoltre auspico di rendere itineranti nelle regioni i corsi di formazionedi nostra produzione, e già approvati dall’Ordine. 

 

 

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