In un clima di denuncia e allarme rispetto alla crisi che colpisce il mondo del giornalismo italiano alle prese con la rivoluzione tecnologica degli algoritmi e con la proliferazione del sistema delle fake news, si è concluso il 15 febbraio scorso (2019) a Levico Terme il XXVIII Congresso della FNSI.
Molti i segnali che possono essere letti come di fattiva volontà di riscossa, tra questi, di una certa rilevanza e quasi a sorpresa – accanto alla riconferma del Presidente Beppe Giulietti e del Segretario generale Raffaele Lorusso – dell’elezione del padovano Efrem Tassinato nel nuovo Consiglio nazionale della FNSI.
Affinché l’informazione non divenga frutto di un mero algoritmo ed ancor peggio, ne venga inficiata la credibilità dall’imperversare delle fake news, sono necessari ancor di più giornalisti, competenti e preparati su ciò che scrivono e che, della veridicità e della completezza delle notizie, si facciano garanti.
L’elezione di Tassinato, in quanto rappresentante apicale di UNAGA, l’Unione dei Giornalisti Agroalimentari e Ambientali italiani – Gruppo di specializzazione della FNSI ne è la conferma. Inoltre, poiché colui che svolge la professione del giornalista deve anche saper essere coscienza critica della cittadinanza per il continuo presidio del bene comune, questa elezione porta nella stanza dei bottoni della stampa italiana il fondatore di Rete Wigwam, una tra le primissime associazioni ecologiste italiane e mondiali (1972) oggi senza dubbio tra le migliori interpreti della promozione degli obietti per lo Sviluppo Sostenibile per il Terzo Millennio e dei dettami della lettera Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”.
LA RACCOMANDAZIONE DI UNAGA AL XXVIII CONGRESSO DELLA FNSI
Efrema Tassinato, ha portato al Congresso della FNSI una raccomandazione inerente l’aggiornamento del regolamento dei Gruppi di Specializzazione. Il Congresso, non avendo finalità statutaria, l’ha comunque demandata all’esame della prima riunione della Giunta nazionale della FNSI. Eccone il testo integrale.
Raccomandazione a rivedere la normativa statutaria riferita ai Gruppi di specializzazione della FNSI: testo approvato all’unanimità dalla Giunta dell’UNAGA riunita a Roma il 1 febbraio 2019.
Fino dagli anni ’60 del secolo scorso, la FNSI intuì l’importanza delle specializzazioni e istituì i Gruppi ai quali si possono iscrivere i colleghi che, nell’ambito della disciplina sindacale, forniscono “una prevalente prestazione professionale specifica e omogenea in particolari settori dell’attività giornalistica” (articolo 46 del Regolamento al vigente Statuto).
Gli scopi dei Gruppi sono di “sostenere le iniziative della Federazione e delle Associazioni Regionali a difesa dei principi del patto federativo e di tutela della dignità professionale anche a mezzo della corretta applicazione del Contratto nazionale del lavoro giornalistico” e di “promuovere l’aggiornamento tecnico-professionale degli iscritti e il loro arricchimento culturale” (idem).
A tanti anni di distanza, la professione è progressivamente e radicalmente mutata, il lavoro giornalistico si è precarizzato e tante testate si sono estinte anche per effetto della rivoluzione digitale. Esempio eclatante le riviste dell’agroalimentare e dell’ambiente che, da oltre duemila alla fine del secolo scorso, si sono ridotte a meno di un centinaio.
Le specializzazioni possono rappresentare oggi, anche per effetto della formazione permanente obbligatoria che vede il Sindacato ente terzo accreditato, un veicolo per consentire a tanti colleghi, soprattutto ai più giovani e a coloro che hanno perso il posto di lavoro, di rientrare attraverso l’acquisizione di nuove competenze.
Il Congresso della FNSI impegna la nuova Giunta federale a rivedere il regolamento dei Gruppi di specializzazione.
Per consentire a tutte le AA.RR.SS. di avere una rappresentanza dei Gruppi di specializzazione, la cui costituzione rimane prerogativa della FNSI e la cui attività è da essa vigilata secondo le norma sindacali vigenti, è lasciata ad esse la determinazione del numero minimo di colleghe e colleghi iscritti al Sindacato per poter costituire un Gruppo regionale ovvero, per le regioni più piccole, la possibilità di nominare un Delegato che faccia da punto di riferimento per le colleghe e i colleghi interessati alle attività di specifiche specializzazioni.
Le crescenti difficoltà a svolgere un’attività giornalistica per lungo tempo nel medesimo settore consigliano il superamento della norma secondo la quale si può essere iscritti a soltanto due Gruppi di specializzazione. Si chiede pertanto di consentire ai colleghi di iscriversi a tutti i Gruppi riconosciuti dal Sindacato.