di Lisa Bellocchi, giornalista e Presidente di ENAJ
Ieri si è svolto il programmato incontro (ovviamente virtuale) degli executive manager di IFAJ, cioè dei rappresentanti delle diverse associazioni nazionali di giornalisti agricoli che danno vita alla federazione mondiale dei professionisti specializzati nel settore. L’Italia è rappresentata da UNAGA.
Tema principe della seduta era l’organizzazione dell’annuale congresso mondiale, che torna in presenza dopo due anni di pandemia e di congressi virtuali e che si svolgerà in Danimarca, a Vingsted, dal 27 giugno al 3 luglio 2022.
Nel corso dei lavori, la parte più toccante è stato il collegamento con il giornalista ucraino Iurii Mykhailov, per lunghi anni executive manager per il suo Paese; oggi gli è succeduta Alena Novichkova.
Iurii parlava da Kiev, dove vive. Alle nostre pressanti domande ha risposto che, dopo giorni di sconvolgimento e di terrore, attualmente nella capitale le persone si sentono relativamente sicure e i giornalisti possono lavorare, sia pure con diverse restrizioni: in parte per le esigenze di segretezza della guerra, in parte perché i giornali sono a corto di fondi e limitano gli spostamenti, per altro pericolosi.
In questo periodo, i russi si stanno concentrando nella distruzione della rete ferroviaria ucraina, per evitare che sia utilizzata per fare arrivare armi dall’estero. Seria preoccupazione per l’impiego, da parte dei russi, di missili a lunga gittata, sparati dal Mar Nero ed in grado di raggiungere ogni parte del territorio ucraino.
Ulteriore preoccupazione è la possibilità dell’estensione del conflitto alla Transnistria, territorio della Repubblica Moldova da sempre filorusso.
Dal punto di vista agricolo, Iurii ritiene che gli agricoltori ucraini abbiano potuto provvedere ad almeno il 70% delle semine. Un altro grave problema attuale è il blocco dell’export: il 90 % dei prodotti agricoli viaggia via mare ed i porti al momento sono controllati dai russi.
Ripetutamente richiesto di un’opinione sul futuro, Iurii ha affermato che a suo avviso i combattimenti finiranno nel giro di tre settimane.