Si tiene in questi giorni a Verona “Progetto Fuoco” rassegna che propone tutto ciò che può essere utile alla produzione di calore ed energia dalla combustione di legname. Un appuntamento interessante, in particolare per i giornalisti di Unaga che si interessano anche di energie rinnovabili. Il testo che pubblichiamo di seguito è al proposito molto interessante (MV)
“Il settore del riscaldamento da biomasse sta perseguendo in questi anni sfide come la qualità, l’innovazione e la sostenibilità. Il sistema di incentivi attivati dal ‘Conto Termico’, sul quale abbiamo formulato un giudizio positivo, non esprime ancora tutte le potenzialità attese. E’ necessario attivare una campagna di comunicazione vera e propria, così come già realizzato per le detrazioni fiscali (eco bonus) e una semplificazione dei meccanismi di accesso (portaltermico) che risultano eccessivamente complicati soprattutto per gli apparecchi domestici a biomasse”, lo dichiara Marino Berton, presidente di AIEL, Associazione Italiana Energia dal Legno partner tecnico di Progetto Fuoco.
Nel 2013, infatti, sono state consumate 27,3 milioni di tonnellate (Mt) di biomasse legnose, suddivise in 19,3 Mt di legna da ardere (71%), 4,7 Mt di cippato (17%), 3,3 Mt di pellet (12%). Il totale biomasse legnose viene consumato per il 68% in apparecchi per il riscaldamento domestico (principalmente stufe e camini a legna e pellet); 19% in caldaie ad uso domestico, civile e industriale; 14% per il teleriscaldamento, la cogenerazione e l’energia elettrica. Le biomasse legnose hanno prodotto una quantità di energia complessiva pari a 9 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (Mtep), il 95% destinata a produrre energia termica e il 5% energia elettrica. Rispetto al Piano Nazionale per le Energie Rinnovabili che prevedeva al 2020 un obiettivo di energia termica prodotta dalle biomasse solide pari a 5,2 Mtep, al 2013 abbiamo raggiunto 8,55 Mtep. Complessivamente in Italia sono state installati 9,4 milioni di apparecchi domestici (stufe, cucine, camini, inserti) alimentati a legna da ardere e a pellet.
“Negli ultimi anni il settore del pellet ha avuto un grande successo, gli apparecchi a pellet complessivamente sfioriano i 2 milioni di installazioni. Per quanto riguarda le installazioni di caldaie a pellet, legna e cippato destinate al riscaldamento domestico e per uso civile e industriale, il parco impianti assommano fino al 2013 a 800.000 unità”.
La superficie forestale in Italia è di quasi 11 milioni di ettari, un area pari al 37% del territorio nazionale (Eurostat). Rispetto al dopoguerra i boschi nazionali sono raddoppiati. L’aumento della superficie boscata registrato nell’ultimo secolo nel nostro paese è principalmente dovuto alla ricolonizzazione spontanea di terre agricole e pascolive abbandonate (Mipaaf Piano Foresta – Legno 2012-2014). I prelievi legnosi annui in foresta, secondo le rilevazioni ufficiali, non superano i 7,5 milioni di metri cubi, dei quali quasi il 70% sono destinati ad un utilizzo energetico. Ciò significa che soltanto il 24% dell’incremento medio annuo dei nostri boschi viene utilizzato, dato che colloca l’Italia con un tasso di prelievo tra i più bassi d’Europa (penultimo posto). Gli oliveti e i vigneti italiani coprono una superficie di circa 2 milioni di ettari e, oltre a ai nostri ottimi vini e olio di oliva, si producono ogni anno circa 2 milioni di tonnellate di potature che, se fossero destinate a fini energetici anziché essere bruciati a cielo aperto, potrebbero generare fino a 10 milioni di MWh primari.
Nell’ambito delle iniziative di AIEL presso Progetto Fuoco, anche un workshop indirizzato ai giornalisti e operatori dell’informazione dal titolo Energia dal legno: obsoleta, distrugge i boschi e inquina l’aria: vero o falso? (ore 15, 19.2.14, Piazza PF Tecnologie – Padiglione 2. VeronaFiere).