Il nuovo corso annunciato dalla Commissione Europea per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività economiche rischia di penalizzare l’agricoltura, che già teme la riduzione dei fondi destinati alla PAC. I moderni macchinari agricoli sono un presidio per l’ambiente ma occorrono anche le competenze scolastiche e professionali per saperli impiegare efficacemente. Lo ha affermato Alessandro Malavolti Presidente di Federunacoma il 29 gennaio 2020 a Verona nel corso di una affollata conferenza stampa nell’ ambito di Fieragricola.
L’ Unaga era rappresentata dal Presidente Roberto Zalambani, che ha posto la questione dello sviluppo delle tecnologie per il verde urbano, dal Presidente del Comitato Scientifico Mimmo Vita e dal componente della Segreteria Fabrizio Salce Parisotto.
Presenti anche i colleghi e le colleghe di Agrilinea e di Tam Tam Video pro. Sostegno al rinnovo del parco macchine, migliore gestione dei PSR e tempistiche differenziate tra macchine agricole e automotive nell’applicazione delle normative comunitarie: sono questi i punti chiave per una politica della meccanizzazione agricola sostenuti da FederUnacoma. A questi punti, che la Federazione dei costruttori italiani ha già posto all’attenzione delle autorità politiche in sede nazionale e comunitaria, si aggiungono due ulteriori elementi che rispondono a nuove emergenze, quelle rappresentate del “Green Deal” europeo, e dallo stato della ricerca e dell’istruzione e formazione professionale in tema di meccanizzazione agricola. In questa prospettiva FederUnacoma ha promosso il 22 e 23 gennaio scorsi, a Bruxelles, un evento seminariale insieme con un incontro con gli europarlamentari italiani e un’audizione in Parlamento. Il vasto progetto di riconversione dell’economia europea verso i paradigmi della green economy e dell’economia circolare – annunciato dalla nuova Commissione – può infatti rappresentare per il settore agricolo nello stesso tempo un’opportunità ed una minaccia. La meccanizzazione agricola, con le innovazioni tecnologiche sviluppate in questi anni, ha permesso una drastica riduzione nell’uso di pesticidi e fertilizzanti e significativi risparmi di acqua e risorse naturali, e questo ruolo – sostiene FederUnacoma – deve esserle riconosciuto. “Se il settore primario viene interpretato come elemento cardine di ogni politica ambientale, allora la svolta “green” può portare l’agricoltura al centro dell’agenda politica, e il nuovo corso non finirà per sottrarre fondi alla PAC”. L’evoluzione dell’agricoltura verso tecnologie 4.0 e criteri di maggiore sostenibilità necessita però di un forte investimento in termini di istruzione scolastica e formazione professionale.