(Lodi, 5 ott) Undici imprese del settore latte: quattro grandi cooperative, due gruppi di produttori, imprese di trasformazione e centri di ricerca, per un totale di 600 stalle. Sono questi i numeri del Distretto agricolo del Latte presentato al Parco Tecnologico di Lodi dal vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli. Numeri importanti per una rete di imprese che è stata capace anche di avvicinare la grande distribuzione con il suo 12% di latte prodotto in Lombardia.
Ne dà notizia una nota di Arga-Lombardia Liguria. Sul tema della rete d’imprese è voluto intervenire il vice presidente: “La filosofia che ispira questa iniziativa – ha spiegato – è quella del fare squadra perché tutto questo aumenta la competitività del sistema. Il Distretto del Latte non farà concorrenza interna, ma si allargherà e sarà il più ampio possibile per arrivare alla valorizzazione del singolo, inserendolo in un sistema che ne certificherà la garanzia attraverso i protocolli. Così il prodotto lombardo si auto qualificherà nel mondo”. Ma Gibelli si è voluto soffermare anche sulle misure di Regione Lombardia a cui il Distretto vuole accedere: “Con la misura Ergon – ha detto – si interviene sul tema dell’internazionalizzazione, che consente agli imprenditori di essere forti e dà la capacità di confrontarsi con un mondo che rappresenta la grande distribuzione. La misura Miur consente al Distretto del Latte di collegare il mondo della ricerca con il sistema produttivo”. “L’obiettivo finale – ha concluso Gibelli – è la valorizzazione dei prodotti caseari tipici che devono diventare brand territoriali e riconoscibili a livello mondiale. La qualità di questo prodotto che esce dal Distretto dovrà diventare elemento non negoziabile; un prodotto che non ha rivali nel mondo”. “Un progetto questo del Distretto del latte – ha detto Pietro Foroni, presidente della Provincia di Lodi – si inserisce all’interno del Dna territoriale che ora, con questa istituzione, si apre alla ricerca, all’aggregazione, a nuove forme di mercato”. Luigi Cattaneo, presidente del Distretto, ha voluto sottolineare soprattutto l’attenzione dei produttori alle misure che Regione Lombardia ha messo in campo; tema ancor più interessante lo studio condotto dai tecnici sulla valutazione del latte “alla stalla” con un’impostazione “indicizzata” e non più frutto di una mera contrattazione tra produttore e trasformatore.
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