di Luana Spernanzoni (Presidente di ARGA Marche)
A stimolare le capacità inventive degli studenti ci ha pensato l’Università di Modena e Reggio Emilia che ha realizzato il progetto di formazione accademica all’imprenditorialità specifico per il settore automotive, “TACC – Training for Automotive Companies Creation”.
Come si diventa giovani imprenditori geniali e innovativi? Si va a lezione per un anno ogni venerdì, si studia marketing, inglese, business plan…materie che aiutano in primis a trasformare un’idea in realtà e a sperimentare strategie che puntano alla profonda trasformazione del mondo dell’auto, dalle mobilità sostenibile, di veicoli con guida autonoma. Poi ci si aggrega intorno all’ un’idea da sviluppare. Ecco com’è nata la giovane start-up “ReFuel Solution” un team, variegato e composito. Adriano Cordisco, studente del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei materiali, Tommaso D’Angelo, laureato in Giurisprudenza, Federico De Pietri, e Marco Di Mola, studenti di Ingegneria del veicolo, Gabriele Rebecchi, studente di Ingegneria Elettronica e Martina Salvati, studentessa del corso di Laurea Magistrale in International Management, si sono uniti con l’ambizioso obiettivo di contribuire al contenimento delle emissioni carboniche e innescare un virtuoso esempio di economia circolare. L’idea che “ReFuel Solutions” ha realizzato, è un progetto di start-up basato sul concetto di sostituire i carburanti fossili tradizionali nei veicoli diesel, utilizzando oli vegetali esausti ovvero già utilizzati in cucina. La loro inventiva ha vinto il premio “Startup Idea Competition 2020”, nella Categoria “Mobility”, aggiudicandosi il premio di duemila euro. Vero è che l’uso dell’olio nel carburante diesel è già in atto, ma la percentuale di olio vegetale è una componente che attualmente non supera il 10%. Tale percentuale, se incrementata creerebbe danni ai motori, così come sono oggi concepiti. Ma la giovane start-up intende rendere i mezzi diesel completamente green e diffondere l’impiego di carburante ecologico. L’invenzione è costituita dal “Biodiesel Kit” composto sia da saperi che da dispositivi di conversione da applicare nel motore, che consentono di usare gli oli usati così da trasformare ogni veicolo diesel in un mezzo totalmente green. Grazie ad un piccolo, ma sofisticato miglioramento sulla linea dei gas di scarico, qualunque automezzo a gasolio attualmente circolante, potrà utilizzare biodiesel come carburante con enormi vantaggi per l’ambiente. L’obiettivo dei sei ragazzi è avere come primi clienti aziende di trasporto pubblico e imprese con un numero considerevole di veicoli che abbiano in azienda serbatoi per il rifornimento, così da sostituire agevolmente, e con costi contenuti, il gasolio di origine fossile. Mentre in Europa l’età media dei mezzi pubblici è di 7,5 anni, gli autobus italiani hanno più di 11 anni di età. Il problema dell’inquinamento dell’aria è urgente e imprescindibile, tanto che grandi città come Torino, Milano e Bologna stanno investendo, con il sostegno economico del Governo, nell’acquisto di bus ecologici. La conversione verde dei motori a biodiesel, potrebbe essere più veloce ed economica e consentirebbe di utilizzare il parco macchine ancora in uso rendendolo non inquinante e sostenibile.
Per essere concreti, “il kit è ancora nella fase sperimentale – racconta Tommaso D’Angelo – “la mente legale” del gruppo – ma i risultati sono positivi e crediamo fortemente nel progetto. Stiamo lavorando affinché sia realizzato bene e ci auguriamo che diventi presto la nostra attività principale. Di certo è una bellissima esperienza.”
Grazie alla notizia del premio ricevuto, i ragazzi sono stati contattati da aziende interessate sia alla produzione che al montaggio dei dispositivi e anche da amministrazioni pubbliche attente alla svolta green. Ci auguriamo che siano i primi presupposti affinché l’esperienza si concretizzi in opportunità occupazionale per giovani geniali e impegnati.