Operatori e ingegneri di tutto il mondo impegnati a far dialogare i sistemi informatici applicati alla meccanizzazione agricola
La digitalizzazione dei processi produttivi ha rivoluzionato le tradizionali lavorazioni agricole, oggi più produttive, più sostenibili e più sicure. Il tema dello sviluppo di un protocollo di comunicazione comune sta vedendo 350 operatori provenienti dalle Americhe, dall’Asia e dall’Europa , a Bologna dal 16 al 20 settembre 2024, confrontare soluzioni che permettano a diverse tipologie di mezzi meccanici di dialogare tra di loro. L’applicazione delle tecnologie digitali infatti poggia sullo scambio e sulla condivisione di una grandissima qualità di dati tra il trattore e le macchine operatrici e le attrezzature da esso controllate al fine di ottimizzare le operazioni colturali.
L’iniziativa, la più importante a livello mondiale in questo 2024 (la prossima sarà negli Usa a Milwaukee nell’ aprile del 2025) si deve all’Agricultural Electronics Foundation (AEF), associazione indipendente composta da otto aziende produttrici di attrezzature, tre associazioni di categoria (tra cui FederUnacoma) e oltre 280 aziende associate; consentirà agli ingegneri delle case costruttrici di conciliare i sistemi ISOBUS delle proprie macchine con quelli degli altri costruttori.
Un selezionato numero di giornalisti specializzati ha avuto accesso ai grandi spazi allestiti con grande efficienza dall’hotel Savoia Regency di Bologna. Per UNARGA erano presenti il Presidente Roberto Zalambani, il Presidente del Comitato scientifico Mimmo Vita e il Presidente dei Revisori Emilio Bonavita oltre a colleghe associate a ARGA Emilia-Romagna.
I comunicatori di FederUnacoma hanno dato appuntamento ai colleghi di nuovo a Bologna a novembre, alle giornate di Eima, la più importante Fiera Internazionale della meccanizzazione Agricola.
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“Cerealia. La festa dei cereali. Cerere e il Mediterraneo”. DEDICATO ALLA REPUBBLICA DI ALBANIA dal 14 settembre al 31 ottobre 2024 a Roma e in altre città italiane
Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica per la XIV edizione del festival internazionale “Cerealia. La festa dei cereali. Cerere e il Mediterraneo”. Per il settimo anno il prestigioso riconoscimento per l’alto valore dell’evento che mira a valorizzare lo scambio e l’arricchimento interculturale tra i paesi del Mediterraneo a vari livelli, affrontando tematiche inerenti la storia, l’alimentazione, l’ambiente, il turismo, la dimensione sociale ed economica. Il Festival dedicato per il 2024 alla Repubblica di Albania, si aprirà domani 14 settembre a Frascati, con una cerimonia ospitata nella splendida cornice di Villa Falconieri e organizzata in collaborazione con l’Accademia Vivarium novum ed ISMEO alla presenza delle rappresentanze diplomatiche di Slovenia e Albania. Tema di quest’anno: Comunità innovative. Azioni per lo Sviluppo sostenibile
Cerealia 2015 – Rito delle vestali
In calendario, fino al prossimo 31 ottobre 2024, ben 36 appuntamenti a Roma e nelle città di nove regioni italiane (Lazio, Sicilia, Lombardia, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Calabria), che daranno risalto alla dimensione partecipativa di questo festival che valorizza la divulgazione culturale e scientifica, il riallacciare i legami tra territori e comunità, il riscoprire usi e costumi fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti, il patrimonio culturale materiale e immateriale dell’Italia. In programma attività a partecipazione gratuita e su prenotazione: visite guidate, escursioni naturalistiche, degustazioni di prodotti tipici sostenibili e di prossimità, incontri e conferenze, laboratori per bambini e famiglie, concerti.
Per tutte le informazioni e per conoscere il programma completo del Festival, si rimanda al sito: www.cerealialudi.org
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Rete del Festival Cerealia: Agroalimentare in rosa, Aisu verso Itaca, BAICR, Cibele srl, ComeUnaMarea Onlus, Associazione Km0 – Consorzio Agroalimentare di Filiera Corta e dei Mercati Agricoli, Federazione Italiana Dottori Agronomi e Forestali – FIDAF, Gi&Me, Istituto Nazionale di Sociologia Rurale – INSOR, L’Albero Verde della Vita, Music Theatre International-M.Th.I. ETS, Nutriziopoli di Psicologia Utile, PROMOItalia
Partner organizzativi: Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Accademia Vivarium novum, Aps I briganti del Mancuso, Comitato Festa del grano di Jelsi, Orto Botanico di Bergamo …
Patrocini ottenuti: Adesione presidenziale, MAECI, MASAF, Ambasciata della Repubblica di Albania, Regione Puglia, Regione Lazio, Roma Capitale, Comune di Sezze, ARGA Lazio, Comune di Bergamo
Patrocini richiesti: MiC, Ministero del Turismo,Regione Sicilia,Città di Palermo,Comune di Isola delle Femmine, Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della pesca Mediterranea (Sicilia), Comune di Novara
Collaborazioni: FOSAN,ISMEO, Confagricoltura, Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore, Il Carro de’ Comici, AdQ Collina della Pace AdV, Sulla Buona Strada AdV, Volontari del TCI Club di Roma, Country House Erba Regina, Alverese, associazione Ponte Lupo, ass. Pontieri del Dialogo, WFWP- Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo-Italia, Università di Tor Vergata, Biblioteca Europea di Roma, APS 4Colonne, Azienda Agricola Terre di Torre Jacova, Comune di Gandino, Gruppo Giovanile di Lettura,Melting Pro …
Media partner: MediaQuattro, Albania Letteraria, Eppen
Gemellaggi e convenzioni: ViniCibando, Failadifferenza Festival della Sostenibilità, Festival Ponte Lupo – il Gigante dell’Acqua, UNPLI
Produzione esecutiva – Ass. cult. Music Theatre International – M.Th.I. ETS – INFO: 350 011 96 92 – cerealialudi@cerealialudi.org
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE – Tiziana Briguglio – Agroalimentare in rosa – cell. -333 5245430- e-mail agroalimentareinrosa@gmail.com
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Parteciperanno Salvatore Macrì, Direttore Responsabile Servizio Prevenzione Sanità Veterinaria Sicurezza Alimentare Regione Umbria, ed il Presidente di Umbriafiere S.p.A. Stefano Ansideri che nell’occasione presenterà l’edizione numero 56 in programma a Bastia Umbra dal 28 al 30 marzo 2025.
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Dalla primavera del 2023, nelle lagune e foci tra Comacchio e il Delta del Po, con epicentro nelle Sacche di Goro e Scardovari, si è verificata un’ invasione massiva e inattesa in tempi così rapidi del granchio blu adriatico (Callinectes sapidus). “L’esplosione demografica di questa specie – afferma Marco Foschini Clust Er Agroalimentare Emilia Romagna – ha avuto conseguenze gravissime sull’intero comparto di acquacoltura e pesca e sull’ intero ecosistema lagunare-costiero. Ora la specie è presente in tutte le lagune, foci fluviali e tratti costieri non solo dell’ Emilia-Romagna ma anche del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Le condizioni favorevoli di mancanza di predatori ne hanno favorito lo sviluppo esponenziale con grave danno per produzioni acquacolturali e ittiche. I programmi di contenimento si pensa debbano anche considerare le possibilità di reddito derivanti dall’ utilizzo del granchio attraverso le filiere commerciali”.
Se ne parlerà a Bologna, nella sede di Arpae, giovedì 10 ottobre 2024, dalle ore 9:00 alle 13:00, nell’ambito di un corso di formazione proposto dalla Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna di cui è revisore Roberto Zalambani, che chiuderà i lavori come Presidente di UNARGA.
L’evento formativo, per il quale ci sono ancora alcuni posti a disposizione, presso la sala Tugnoli in via Francesco Rocchi 19 a Bologna, allargherà l’orizzonte informativo a tutto l’ambito della biodiversità marina, al monitoraggio delle specie aliene e del loro impatto sulla biodiversità nel mare. Verrà presentato il lavoro tecnico-scientifico che viene svolto dall’Agenzia ambientale e da altri enti competente e verranno forniti strumenti e conoscenze per l’interpretazione corretta dei molti dati disponibili con l’obiettivo di poter acquisire una maggiore consapevolezza sia del loro valore come fonte qualificata per una corretta formazione scientifica sia delle nuove possibilità offerte dalle indagini di alta specializzazione. Corsi come questo possono essere utili a noi giornalisti per migliorare la trattazione di temi complessi e raccontarli con competenza e accuratezza. Coordinerà l’incontro Stefano Folli, giornalista ARGA, responsabile dello staff comunicazione e informazione di Arpae e Direttore della prestigiosa rivista Ecoscienza; porterà un saluto Giuseppe Bortone, direttore generale di Arpae. Il primo relatore sarà: Lorenzo Ciccarese di Ispra e esperto del Governo nei processi negoziali Onu su cambiamenti climatici e conservazione della biodiversità con una relazione sul tema: “Perché parlare di biodiversità e di specie esotiche invasive, dalle Convenzioni internazionali al monitoraggio locale”. Agnese Marchini, associata di Ecologia presso il Dipartimento di Scienze della terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia si soffermerà su “Specie aliene in un Mediterraneo sempre più caldo” mentre Cristina Mazziotti e Giuseppe Prioli parleranno di granchio blu come risorsa e come problema sulle attività di pesca e di acquacoltura dai rispettivi osservatori della struttura Oceanografica Daphne di Arpae e della società cooperativa “Mare” di cui è direttore.
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Stiamo entrando in una nuova era, dove la fusione di tecnologia e tradizione promette di rivoluzionare il modo in cui coltiviamo la terra, gestiamo le risorse e nutriamo il mondo.
Oggi grazie all’intelligenza artificiale le macchine possono imparare dai dati, prendere decisioni autonome e migliorare continuamente le loro prestazioni. Questa straordinaria capacità apre opportunità senza precedenti per l’innovazione e l’efficienza in molteplici settori, e l’agricoltura è uno dei campi più promettenti.
Sicuramente nel contesto agricolo l’IA ha il potenziale di trasformare ogni aspetto dei processi di lavorazione. Dalle tecniche di agricoltura di precisione che ottimizzano i raccolti e riducono gli sprechi, alle analisi predittive che aiutano gli agricoltori ad anticipare e mitigare i rischi, le applicazioni dell’IA sono vaste e variegate.
Sfruttando il potere dell’IA è possibile migliorare la produttività e la sostenibilità delle nostre pratiche agricole, garantendo un approvvigionamento alimentare più resiliente e sicuro per le generazioni future.
Per esplorare le implicazioni dell’IA nel settore agricolo il Rotary Club di Ravenna e l’Itas “Luigi Perdisa” di Ravenna e hanno organizzato per il 29 ottobre l’undicesimo convegno che quest’anno ha il titolo “Come l’intelligenza artificiale sta cambiando l’agricoltura”. Nel corso dell’incontro verranno ascoltati esperti del settore che condivideranno le loro intuizioni ed esperienze su questo argomento.
I ragazzi delle classi Quarte parteciperanno all’evento e presenteranno poi lavori sull’argomento, i migliori dei quali verranno premiati alla fine dell’anno scolastico.
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di Silvia Ceschini, Responsabile comunicazione Fem e giornalista Argav
Si è svolta il 28 settembre 2024 alla Fondazione Edmund Mach, in un’aula magna gremita, la cerimonia che conclude il percorso di iniziative ed eventi avviati lo scorso anno per celebrare i 150 anni di fondazione dell’Istituto Agrario di San Michele. L’evento si è aperto con la santa messa nella chiesa di San Michele Arcangelo con il parroco don Mieczyslaw Lubomirski, don Daniele Armani, assistente spirituale del convitto e don Renato Scoz, per poi proseguire in aula magna, alla presenza delle autorità politiche e dei rappresentanti della società civile, con gli interventi del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, dei rappresentanti degli istituti per la ricerca e la didattica in agricoltura fondati a fine Ottocento: Rotholz, Parenzo e Klosterneuburg e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. L’evento si è spostato poi alla nuova distilleria didattica, che è stata inaugurata assieme alla botte celebrativa dei 150 anni.
A moderare l’evento, patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, Euregio e Commissione Europea, è stato Giampaolo Pedrotti, responsabile Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, che ha letto il messaggio di saluto del Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski. Perché la Dieta di Innsbruck dopo molte discussioni decide, il 12 gennaio 1874, di fondare a S. Michele l’Istituto agrario? Domanda alla quale ha risposto il prof. Attilio Scienza, presidente delComitato delle celebrazioni del 150° FEM che ha presentato la pubblicazione “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach: il progresso vitienologico”, seconda pubblicazione prodotta nell’ambito delle celebrazioni, edita da FEM. L ’evento ha visto intervenire il sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, che ha sottolineato l’importante ruolo dell’ente nei rapporti con il territorio. L’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha evidenziato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori del comparto per affrontare e vincere le sfide future. “Abbiamo degli obiettivi strategici per il comparto agricolo, uno di questi è rafforzare le sinergie con tutti gli attori del sistema -ha spiegato-, penso ai centri di ricerca trentini ma anche al Centro Sperimentale Laimburg. Dobbiamo avere una visione, darci una strategia, lavorando insieme senza paura di collaborare e mettendo a fattor comune le esigenze e valorizzando le competenze di ognuno per il bene dell’agricoltura” ha detto l’assessore, che ha poi ricordato alcuni dei grandi temi su cui lavorare, dal ricambio generazionale, all’abbandono delle terre alte, dalla sostenibilità economica alla gestione del rischio e all’abbattimento dei costi di produzione.
Il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani
E’ intervenuto Massimo Di Donato, vice prefetto vicario di Trento, che ha portato i saluti del prefetto Petronzi, evidenziando il ruolo di FEM come faro di innovazione e ricerca nel settore agrario, un punto di riferimento fondamentale per il territorio trentino e per l’agricoltura in generale. “Si festeggia la storia -ha spiegato l’onorevole europeo Herbert Dorfmann – ma anche la lungimiranza di chi ha fondato questo istituto, come quello di Rotholz, per il miglioramento dell’agricoltura nel Tirolo e per la formazione. L’agricoltura ha oggi tre grandi sfide da affrontare, e ognuna di queste ha a che fare con la Fondazione. Primo, l’agricoltura europea ha un compito importante per nutrire il mondo, anche nelle zone periferiche e più problematiche, come quelle montane; l’italia dal dopoguerra ha perso la metà della sua superficie agricola, e se nella nostra regione questa perdita è stata molto più ridotta è anche merito di FEM. Secondo, la sostenibilità, economica e non solo. Il cambiamento climatico è una sfida importantissima, forse la più grande, ed è una questione scientifica, non ideologica. La ricerca può dare un grande contributo. Terzo, specie in aree geograficamente non facili, è la sfida del mantenimento dei giovani nell’agricoltura, con molti altri settori che competono nelle scelte lavorative delle giovani leve. Su tutte e tre queste sfide FEM ha dato tanto e darà ancora tanto”.
Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini, ha definito FEM un’eccellenza nel campo della formazione e un grande motore di economia e fattore di cura del territorio per la nostra terra. “E’ un unicum di cui andare fieri, un’eccellenza per l’offerta didattica, nella ricerca scientifica all’avanguardia, applicata poi all’agricoltura. La FEM si sviluppa in un contesto internazionale complesso e multilaterale. Svolge un ruolo di ponte verso nord e l’Europa e sostiene le relazioni internazionali del Trentino e del territorio Euregio”. A nome del Consiglio provinciale, Soini ha rivolto un caro augurio ai vertici e a tutti i dipendenti della Fondazione per questo compleanno speciale. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, già studente dell’istituto, ha ricordato la storia della scuola, fortemente legata a quella del Trentino ma aperta al mondo sin dalla fondazione. “Una storia con le radici ben salde in Trentino, ma che da sempre ha saputo essere internazionale, grazie all’intuizione di affiancare alla scuola una azienda agricola e la stazione sperimentale, e quindi la ricerca. Tre anime che nel tempo si sono consolidate, caratterizzando l’offerta di questo luogo, diventato tra i più autorevoli in campo agrario e capace di legarsi e radicarsi al mondo contadino locale, di parlare agli agricoltori, interpretandone le esigenze e fornendo risposte.”
L’Istituto di San Michele è stato fondato sul modello dell’Istituto di Klosterneuburg (realizzato nel 1860), e affiancato dalle scuole di Rotholz e Parenzo. Insieme rappresentavano i tre grandi centri per la didattica e la ricerca in agricoltura dell’impero austro-ungarico.
Per le scuole “sorelle” sono intervenuti la prof.ssa Maria Luise Schnegg, responsabile Provinciale Qualità delle scuole Agrarie in Tirolo, Reinhard Eder, direttore dell’Istituto di Klosterneuburg, Igor Lukić, vicedirettore per la scienza, Istituto di Agricoltura e Turismo Parenzo. Ha concluso la parte di interventi in aula magna il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani, che ha evidenziato come FEM rappresenti con la sua esperienza quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio: la laboriosità, la capacità di sacrificio, la perseveranza e l’umiltà.
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Dalla lotta al caporalato all’importanza di un sistema previdenziale corretto per una filiera del cibo di qualità. Sono tanti i temi che saranno toccati durante l’evento formativo dedicato ai giornalisti dal titolo “Tutela dei diritti del lavoro in agricoltura: aspetti legislativi ed adempimenti normativi. I punti cardine della deontologia professionale” che si terrà venerdì 6 settembre (ore 9:00-13:00) nella sala multimediale del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord a Viareggio (Via della Migliarina, 64).
Il corso, ispirato da Fondazione Enpaia, è organizzato con l’adesione di ARGA Toscana, Assostampa Toscana, Consiglio Regionale e Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana. Si tratta di un corso gratuito, al quale ilComitato Tecnico Scientifico (CTS), ha attribuito un valore deontologico di 6 crediti formativi. È possibile iscriversi sulla piattaforma: www.formazionegiornalisti.it (cliccare il link) https://www.formazionegiornalisti.it/login?redirect=%2Fdashboard
In apertura interverranno: Gianpaolo Marchini presidente ODG Toscana, Raffaele Capparelli componente della Fondazione ODG Toscana, Sandro Bennucci presidente Assostampa Toscana e Franco Polidori presidente ARGA Toscana. A seguire, gli interventi dei relatori: Giorgio Piazza presidente Fondazione Enpaia su “Il ruolo di Enpaia come asset strategico nel panorama dell’economia agricola italiana”, Anna Benedetto giornalista e segretaria del Consiglio di Disciplina della Toscana su “I punti cardine della deontologia professionale”,Ismaele Ridolfi presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Massimo Fiorio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con “Politiche sociali e welfare un equilibrio possibile per competere in Europa e nel mondo – Il sistema Italia”.
Si proseguirà con il contributo di un rappresentante territoriale del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro che parlerà di “Lotta al caporalato ed azioni di contrasto dell’Arma a tutela del lavoro in agricoltura. L’Impegno del Comando Carabinieri Tutela Lavoro contro l’illegalità e per l’applicazione delle leggi dello Stato italiano”.
E ancora Francesco Gagliardi responsabile area comunicazione e marketing Fondazione Enpaia e direttore responsabile di Previdenza Agricola con “I servizi di Fondazione Enpaia, un “unicum” nel panorama italiano ed internazionale – un’offerta all’avanguardia per un’agricoltura competitiva e sostenibile”. Infine Giuseppe Peleggi della direzione Studi, ricerche e rilevazioni statistiche di Enpaia su “Le connessioni in agricoltura; come cambia il lavoro nei campi. L’intelligenza artificiale al servizio del settore primario”.
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Il Premio di Giornalismo in Italia 2024 è organizzato ogni anno da EIT Food, il premio cerca di incoraggiare le opere giornalistiche che contribuiscono alla diffusione e alla divulgazione nella società dei valori associati a un’alimentazione più sana e al miglioramento della sostenibilità agroalimentare.
L’evento di Premiazione si inserisce all’interno dell’evento ufficiale “Next Bite“ organizzato da EIT Food. Next Bite: Building the Future of Food Together è il principale evento annuale di EIT Food, e riunisce innovatori e stakeholder del settore agroalimentare europeo. L’evento promuove la costruzione di sistemi alimentari sostenibili, favorendo la collaborazione tra leader di settore, startup e responsabili politici a livello europeo.
Il Premio è patrocinato da UNARGA Fnsi. Interverranno, tra gli altri, alla premiazione, il Presidente Roberto Zalambani, il Delegato nazionale Fnsi Maurizio Di Schino, il Presidente e la vice Presidente di ARGA Lazio Roberto Ambrogi e Tiziana Briguglio.
ore 10:00 – 10:45 Benvenuto e Next Bite Press Conference con Richard Zaltzman, Chief Executive of EIT Food;
a seguire tavola rotonda: Il ruolo dei giornalisti come promotori della consapevolezza in materia di agroalimentare, consumi ed ecologia;
a seguire cerimonia di premiazione dei primi tre classificati (rispettivamente 1.500 euro, 1.000 euro e 500 euro).
Lunedì 14 ottobre dalle 10.00 alle 12:00 presso la Sala Piacentini dell’Hilton Eur La Lama, a Roma. Unisciti a noi nel riconoscere l’impatto delle vostre storie sulla salute del pianeta e della nostra società. Il cibo è più di un nutrimento, è una parte fondamentale della nostra cultura e del nostro futuro. L’agenda aggiornata dell’evento è pubblicataqui.
I ragazzi fanno lezione all’aperto. Scuola Don Milani a Faenza. Progetto di Lucien Kroll/Ugo Sasso / Bioarchitettura
di Wittfrida Mitterer, giornalista ARGAV – UNARGA e direttore del Master di 2° livello in Bioarchitettura CasaClima Progettazione e Certificazione Energetico-Ambientale organizzato dall’Università LUMSA di Roma
Fare cultura significa trasformare le idee in azioni. Era questa la motivazione che nel lontano 1992 ci ha spinti a fondare il movimento della Bioarchitettura, un atteggiamento progettuale che coniugava i valori del nuovo umanesimo e le più moderne tecnologie attente all’ambiente, agli antichi saperi, alla nuova visione sistemica di spazio e tempo.
Certo da allora in poi, nei settori dell’ambiente, del biologico, del sostenibile, la confusione è diventata tanta. Tutti hanno cominciato a parlare di ambiente, di salute, di risparmio, ma poi tutto ha continuato ad andare più o meno come prima all’interno di un sistema consumistico e sprecone. Per chi come noi, poi, si impegna a voler comunicare Bioarchitettura, l’obiettivo può risultare ancora più difficile. Fare Bioarchitettura si traduce in un atteggiamento, in una filosofia quotidiana non immediatamente convertibile in numeri, quantità e tecnologie. È uno stile di vita, di lavoro, di pensiero. Ugo Sasso sottolineava spesso che Bioarchitettura non è solo inquinamento indoor, risparmio energetico, utilizzo del solare o di tecnologie costruttive dolci. La Bioarchitettura spera di avere un respiro più profondo, una prospettiva più ampia, che guarda all’uomo senza perdere di vista la natura, che sta attenta ai materiali ma anche alla complessità dell’abitare.
Proprio per questo quando se ne parla si rischia di essere fraintesi, si rischia che le soluzioni via via proposte vengano guardate e assunte come immagine stilistica, assemblaggio di sistemi riproponibili ovunque e non come sforzo progettuale per risolvere problemi contingenti relativi a quello specifico luogo e a quelle determinate persone. Comunicare Bioarchitettura diventa allora un’impresa idealistica, utopica ma allo stesso tempo concreta, positiva e indispensabile, in altre parole: comunicare per fare Bioarchitettura e fare Bioarchitettura per vivere meglio. Nel mondo e nel modo in cui viviamo, guardando a quello che abbiamo prodotto e continuiamo a produrre, non si può non provarci! Noi ci proviamo, partendo dalla comunicazione e dalla formazione, convinti che diffondere i principi della Bioarchitettura ci aiuterà a costruire meglio e di conseguenza a vivere meglio. Ogni qualvolta, infatti, ci avviciniamo ad un nuovo progetto, piccolo o grande che sia, di nuova edificazione o di recupero del preesistente, a piccola o a grande scala, stiamo apportando cambiamenti che incideranno sulla vita delle persone, sulle relazioni tra le parti di una città e, ovviamente, anche sull’ambiente circostante. Proprio attraverso la formazione e la comunicazione continue, dunque, cerchiamo di superare un sistema culturale che rimane ancorato al dogma di forma e funzione, così come si insegna nelle nostre facoltà di architettura. Il Master presso la Lumsa nasce con questi intenti e propone un percorso formativo diverso, al centro del quale sta l’uomo rapportato allo spazio e al tempo. Il percorso formativo professionalizzante si rivolge ad architetti e ingegneri, ai quali conferisce un’alta preparazione nel campo della progettazione ecologica con focus sul risparmio energetico applicato a scala sia architettonica sia urbana. Certo attraverso il conseguimento dei titoli di Master e, di seguito, di Certificatore e di Consulente energetico è possibile ampliare le proprie opportunità di lavoro, adeguarsi alle esigenze del mercato, sempre più attento e informato sulle questioni ambientali di ecosostenibilità e biocompatibilità, ma soprattutto si impara un nuovo e più consapevole approccio alla progettazione.
Il Master “CasaClima-Bioarchitettura” dell’Università LUMSA ha formato ormai diverse centinaia di professionisti, capaci di ideare e coordinare in ecologia i diversi aspetti della progettazione a basso consumo energetico, sia a livello urbanistico sia edilizio, con particolare attenzione al contenimento dei consumi, sino all’ottenimento della certificazione energetica secondo i rigidi standard dell’agenzia CasaClima. Si formano così professionisti con grande preparazione tecnica, con grande competenza costruttiva, ma soprattutto con una nuova visione sistemica di spazio e tempo.
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