Da Bologna parte una ciclovia che porta verso il mare, attraversando territori ricchi di storia, aziende agricole, un sistema unico di corsi d’acqua e oasi naturali o derivanti dalle casse di espansione delle bonifiche. Una ciclovia il cui nome già rende l’idea del territorio dove è stata realizzata: la Ciclovia delle Paludi Bolognesi.
E proprio questo territorio è stato scelto da Bike&Wine Press, il format ideato da Andrea Guolo e Giambattista Marchetto per portare i giornalisti in e-bike alla scoperta dell’Italia vitivinicola, per la sua seconda edizione, che si è tenuta domenica 5 settembre 2021 lungo la ciclovia in un percorso ad anello con partenza da Castenaso, pedalata fino ad Argenta e poi rientro a Castenaso. L’evento è stato realizzato con la magistrale organizzazione di Fiab Castenaso Tribù Indigena Aps (Federazione italiana ambiente bici) all’interno del programma della manifestazione Fatti Strada, quarto appuntamento del progetto “Alti e Bassi, dalla collina alla pianura”, promosso dalla Città Metropolitana di Bologna con la partecipazione dei Comuni di Castenaso, Budrio, Medicina, Minerbio, Molinella, San Lazzaro di Savena. E con i patrocini del Consorzio di Bonifica Renana e di Arga, associazione dei giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione e ambiente. Erano tre i giornalisti in pista, anzi in ciclovia, accompagnati lungo il percorso dai volontari di Fiab con tanto di auto ammiraglia. Oltre a Guolo (segretario di Arga Interregionale e firma di Milano Finanza, Corriere Vinicolo, The Drinks Business e altre testate) e Marchetto (direttore di Vinonews24 e firma de Il Sole 24 Ore, Il Gazzettino e altre testate), si è cimentato con la bicicletta a pedalata assistita, per un percorso complessivo di 95 km, il collega Alessandro Maresca, redattore di Terra e Vita e tesoriere di Arga Interregionale. Coerentemente con il nome del format Bike&Wine Press – che ha debuttato a fine aprile con un tour da Bologna a Orbetello attraverso le principali denominazioni toscane e si ripeterà a fine settembre con il giro delle Marche – anche la spedizione nel territorio compreso tra le province di Bologna e Ferrara (con uno sconfinamento di poche centinaia di metri anche su quella di Ravenna) ha visto come protagonista il vino. Le due cantine presenti sul territorio, e di cui i ciclogiornalisti hanno degustato i prodotti, sono infatti la Mirco Mariotti ad Argenta e Mingazzini a Medicina.
Gruppo stampa e Fiab a Budrio
E si tratta di due realtà molto diverse, che interpretano perfettamente i due mondi inseriti nel territorio della ciclovia: quello delle “Basse” e del delta del Po nel caso di Mariotti, mentre nel caso di Mingazzini l’orientamento produttivo è decisamente rivolto alle tipicità romagnole. Mirco Mariotti è un punto di riferimento per la valorizzazione dei vini del territorio ferrarese, costituito da una pianura che nell’Ottocento era ancora in buona parte coperta da valli e paludi e che è situato a pochi metri sopra il livello del mare, per cui non poteva certo dirsi vocato alla viticoltura e alla produzione del vino. Eppure la vite e il vino erano presupposti importanti e necessari, fin dall’antichità, del sistema agrario ferrarese. Oltre al Fortana, che fa la parte del leone nella produzione della sua cantina, Mariotti produce due etichette che sono state l’oggetto del tasting con i giornalisti: il bianco dell’Emilia Igp Passo Morgone e il rarissimo Famoso (1500 bottiglie), ricavato da un vitigno situato sotto l’argine del Reno a Consandolo (Ferrara). Sono questi i cru del “terroir Ferrara” che da sempre stanno a cuore alla famiglia Mariotti. Tra i promotori della doc Bosco Eliceo, ottenuta nel 1989 – una delle poche doc italiane basate sulla coltivazione delle vigne a piede franco, essendo il territorio sabbioso e quindi non attaccabile dalla filossera – compare infatti Giorgio Mariotti, padre di Mirco, il quale a partire dal 1998 decise di vinificare direttamente le uve di vigneti particolarmente vocati, tra i quali la vigna del “Fondo Luogaccio”, a San Giuseppe di Comacchio, area tipica dell’autoctona Fortana, localmente nota come Uva d’Oro. Cantina Mingazzini è invece una delle realtà più importanti della provincia di Bologna per capacità di imbottigliamento, effettuate anche per altri produttori, ma sta sempre più cercando di valorizzare i propri vini, come dimostrano i punteggi riconosciuti dalle guide nazionali e internazionali. Tra questi c’è anche una medaglia di bronzo al Decanter World Wine Award 2019 per il suo Aljmede Cabernet Sauvignon Rubicone IGT annata 2018. E uno dei suoi prodotti di punta, degustati durante il tasting speciale che si è tenuto all’Oasi del Quadrone nel territorio comunale di Medicina, è l’Albana Secco “Cinquantacinque”. La crescita negli ultimi anni è stata costante: l’azienda partiva da 120mila bottiglie nel 2013, è cresciuta fino a 480mila bottiglie e ora punta a raggiungere quota 900mila. Tra le sue etichette compaiono anche l’Albana passito “Cinquantacinque” e la bollicina “Polarjs” spumante extra dry base Pignoletto. Una curiosità: i nomi dei vini prodotti da Mingazzini sono legati alle stelle, e la ragione è territoriale: a Medicina si trova infatti uno degli osservatori astronomici più importanti a livello internazionale nello studio dell’universo ovvero la Stazione Radioastronomica di Medicina con il Radiotelescopio “Croce del Nord” che è tra i più grandi radiotelescopi di transito del mondo. Oltre ai vini, i ciclogiornalisti hanno potuto visitare il celebre Museo della Bonifica presso l’impianto di Saiarino di Argenta (Consorzio della Bonifica Renana), ammirando le sei imponenti idrovore del primo ‘900 nell’edificio che fu inaugurato nel 1925 da Vittorio Emanuele III°, e lungo il percorso hanno visitato anche un b&b, L’Alberone (a Budrio), che peraltro ha ospitato il tasting di Mariotti e che intende sempre più puntare sui cicloturisti come clientela di riferimento. A pranzo, hanno tenuto banco le specialità delle valli preparate dall’Agriturismo Vallesanta di Argenta. Tra i momenti più importanti della giornata ciclistica spiccano i due incontri con le autorità dei Comuni di Castenaso e Budrio, alla presenza di entrambi i sindaci (Carlo Gubellini per Castenaso e Maurizio Mazzanti per Budrio) con tanto di fascia tricolore per le foto di rito. Infine, a Budrio, è stata presentata in anteprima per la stampa di Bike&Wine Food la nuova sede dell’info point turistico (a cura della Pro Loco) ricavato all’interno delle Torri dell’Acqua al termine di un mirabile progetto di recupero.
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La Regione Autonoma della Sardegna stimola ed incentiva la produzione del tartufo che può rappresentare un validissimo motore economico per le zone interne dell’isola.
I luoghi deputati per la produzione del tartufo sono incentrati tra Laconi, Nurallao e Villanovatulo, nei territori del Sarcidano, e nell’Alta Marmilla. La Regione Sarda ha deciso di istituire un tavolo tecnico della filiera del tartufo sardo, che sarà composto da rappresentanti nominati dalla Giunta regionale, dall’Agenzia Forestas, dal Corpo Forestale e dall’Associazione regionale Tartufai. Questo tubero potrebbe diventare, se valorizzato, una buona fonte di reddito aggiuntivo specialmente in molte aree dell’isola economicamente depresse. L’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis afferma che è necessario agire su alcune leve strategiche che consentano di programmare interventi, che ne consentano un utilizzo corretto e sostenibile. Nell’isola le varietà più diffuse del tartufo sono il Nero Pregiato (che arriva a maturazione nel periodo estivo), il Bianchetto (che arriva a maturazione in inverno e primavera), il Nero d’Inverno e il Nero Estivo o Scorzone. Il tartufo sardo è un prodotto assai versatile da un punto di vista culinario, che si abbina a molte varietà gastronomiche isolane, dai risotti, alle verdura e ai gelati. E’ necessario diffondere la cultura del tartufo attraverso un uso manuale della raccolta (troppi i cercatori improvvisati) e dell’ausilio dei cani particolarmente addestrati. Secondo l’Assessore Lampis è doveroso agire ed attivare alcune leve strategiche che consentano una programmazione della filiera del tartufo sardo, in modo da incrementare e diffondere la produzione e permettere una giusta promozione.
Infatti il tartufo sardo con le spiccate e riconosciute qualità organolettiche può aspirare a essere un prodotto che può (e deve) innalzare il fatturato commerciale della debole economia dell’isola.
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(Bologna, 6 settembre 2021) Resterà in carica per 3 anni: il network europeo dei giornalisti specializzati in temi agricoli l’ha eletta nel corso dell’assemblea generale a Lubiana, in Slovenia. È la prima volta che la presidenza è affidata all’Italia.
ENAJ, lo European Network of Agricultural Journalists (che riunisce le associazioni nazionali dei giornalisti specializzati nei temi agricoli dei Paesi UE ed aderenti ad EFTA, European Free Trade Association) ha per la prima volta una presidenza italiana. La giornalista emiliana Lisa Bellocchi è stata eletta chairwoman nel corso dell’assemblea generale, svoltasi a Lubiana, in Slovenia, in concomitanza con la riunione informale dei ministri agricoli UE. Nel direttivo di ENAJ siedono anche Damien O’Reilly (Irlanda), Katharina Seuser (Germania), Jef Verhaeren (Belgio), Marjolein Van Woerkom (Paesi Bassi), Vedran Stapic (Croazia), Adrian Krebs (Svizzera) e Yanne Buloh (Francia).
“L’Italia, fondamentale nello scacchiere europeo, è molto amata per la sua cultura e per il suo cibo – ha commentato Bellocchi -. Questo mandato spero sarà un’occasione per farla conoscere meglio ai colleghi anche per le sue eccellenze agricole ad ambientali”.
ENAJ ha come pietra angolare il rispetto della libertà di stampa e come obiettivo mettere in rete i colleghi dei diversi Paesi, approfondendo insieme i temi della Politica Agricola Comune, e sperimentando dal vivo le migliori realtà rurali, attraverso l’esperienza dei low budget press tour (lbpt), che offrono ai giornalisti spunti per articoli e reportage. Un’attività di networking che non si è arrestata neppure nel corso della pandemia, pur assumendo forme diverse: durante i recenti mesi di lockdown, ENAJ ha infatti organizzato diversi webinar con esperti internazionali e dirigenti della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea. “La PAC, politica agricola comunitaria – prosegue Bellocchi -, è uno strumento fondamentale per i Paesi UE, sotto i profili economico e sociale, ma estremamente complesso. La nuova stesura sta per diventare operativa ed è opportuno che i giornalisti specializzati abbiano occasioni di scambio e di confronto, per poter a loro volta informare correttamente”.
Lisa Bellocchi, reggiana trapiantata a Bologna, ha lavorato in quotidiani e periodici economici ed è stata vice capo redattore della Redazione RAI TV dell’Emilia-Romagna. Ha maturato l’esperienza nel settore agricolo curando e conducendo per la Rai Tv trasmissioni nazionali quali TGR Italia Agricoltura e TGR Prodotto Italia.
Da 6 anni fa parte del direttivo di ENAJ e nell’ultimo mandato triennale ha svolto le funzioni di vicepresidente. Attualmente è anche presidente interregionale di ARGA, l’Associazione dei giornalisti agricoli di Emilia Romagna-Marche-Umbria, espressione territoriale di UNAGA, l’Unione Nazionale dei Giornalisti Agricoli, Agroalimentari ed Ambientali.
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La Presidenza italiana del G20 ospiterà la riunione dei Ministri dell’agricoltura del G20 a Firenze dal 17 al 18 settembre 2021. La riunione sarà preceduta, il 16 settembre 2021, dall’Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile.
Ai giornalisti, cineoperatori e fotografi interessati ad accedere al Media Centre e a seguire in presenza il programma media e la conferenza stampa finale del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, è richiesto di accreditarsi tramite il link https://g20italia2021.org/ o attraverso la sezione “accrediti” del sito G20 (https://www.g20.org/) entro e non oltre le ore 23:59 del 14 settembre 2021 e seguire le procedure indicate.
Dovranno richiedere l’accredito anche coloro i quali hanno già seguito altri eventi del G20 a presidenza italiana.
Ufficio Stampa Mipaaf Via XX Settembre, 20 00187 Roma
Dopo la pausa di agosto, a settembre riprendono le visite guidate nell’area umida e negli ambienti vicini e riapre al pubblico il Centro visite della Riserva naturale del Padule di Fucecchio, a Castelmartini.
Il Centro sarà visitabile, ad accesso libero, il sabato con orario 15:30-18:30 e la domenica con orario 9:00-12:00 e 15:30-18:30: nel rispetto delle attuali normative anticovid sarà richiesta l’esibizione del Green Pass.
Nei mesi di settembre e ottobre il Centro di ricerca documentazione e promozione del Padule di Fucecchio organizza anche un programma di escursioni nella zona umida e sulle colline intorno alla Valdinievole. Si parte domenica 12 settembre 2021 con una passeggiata nel Padule di Fucecchio, la più grande palude interna italiana, con sosta birdwatching all’osservatorio faunistico della Riserva naturale nell’area de Le Morette.
Le visite successive, a cadenza settimanale, toccano alcune delle aree più belle del Montalbano; a Vinci per vedere i torrenti e le pescaie di Leonardo, a Lamporecchio tra boschi e vigneti monumentali. Sulle colline di Pescia si cammina lungo la Via della Fiaba, un rigenerante itinerario storico-naturalistico fino a Collodi, e ancora più in alto da Pontito a Croce a Veglia, nei paesaggi quasi alpini della “Svizzera pesciatina”.
Sono previste anche visite a tema nell’area naturale protetta di Arnovecchio (Empoli), dedicate di volta in volta alle migrazioni autunnali (“Settembre, andiamo”) e agli arbusti per la fauna selvatica (“Birdgardening”).
Non manca il classico appuntamento con “La vita rurale in Padule”: ai margini della palude, da Stabbia al Museo della Civiltà Contadina e al Giardino della Meditazione, alla scoperta della storia e delle tradizioni locali.
Le visite, aperte a tutti, si svolgono in sicurezza: sono sempre condotte da una guida ambientale qualificata ed è prevista una piccola quota di partecipazione. I programmi aggiornati delle escursioni si trovano sul sito www.paduledifucecchio.eu. Per partecipare è sempre necessaria la prenotazione inviando una mail afucecchio@zoneumidetoscane.itcon nome, numero dei partecipanti ed un recapito telefonico per eventuali comunicazioni.
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La FAO, che riconosce UNAGA come partner italiano per la comunicazione, ha lanciato il 7 settembre 2021 la campagna per lo sviluppo verde di prodotti agricoli speciali: “Un paese, un prodotto prioritario (OCOP). Questa azione punta a sviluppare catena di valore verdi e sostenibili per prodotti agricoli speciali, aiutare i piccoli agricoltori e gli agricoltori familiari a cogliere a pieno i vantaggi del mercato mondiale e, in ultima analisi, contribuire alla trasformazione degli attuali sistemi agroalimentari e al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS). I prodotti agricoli speciali (SAP) sono quelli con qualità uniche e caratteristiche speciali, associate alla localizzazione geografica e al patrimonio culturale. Prodotti che possono contribuire molto a garantire sicurezza alimentare e diete sane, sostenendo la crescita economica e i mezzi di sussistenza degli agricoltori e, al tempo stesso, tutelando l’ambiente e la biodiversità. I SAP includono tutti i tipi di prodotti agricoli riconosciuti (o che possono essere riconosciuti) come prodotti agricoli simbolo nazionali o locali, ma che non hanno beneficiato di programmi di sviluppo agricolo e rurale come, invece, le più diffuse colture di base (per es. riso, frumento, mais, soia e patata). I SAP hanno anche un elevato potenziale di integrazione nel commercio e nei mercati locali, regionali e mondiali. “Oggi, le riserve mondiali di cibo dipendono sempre più da poche colture e pochi prodotti. Quasi tutti i sistemi agroalimentari richiedono moltissimi mezzi tecnici e moltissime risorse, ma mancano di integrazione, ottimizzazione e innovazione”, afferma QU Dongyu, Direttore Generale della FAO, durante l’evento di lancio. Per l’Azione mondiale è fondamentale promuovere i SAP tramite innovazione e sviluppo verde, nonché favorire la crescita dei modelli di produzione dell’agricoltura familiare e dei piccoli agricoltori, che possono contribuire notevolmente al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 – in particolare gli OSS 1 (sconfiggere la povertà) e 2 (sconfiggere la fame). “L’obiettivo di questa Azione mondiale è produrre risultati importanti a favore della competitività economica nazionale, dell’inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile”, ha precisato Qu. L’iniziativa punta a: ottimizzare i sistemi di produzione; ridurre al minimo la perdita di produttività agricola e di biodiversità; ridurre al minimo sia perdita e spreco alimentare che uso improprio delle sostanze chimiche in agricoltura; massimizzare i profitti agricoli integrati. L’obiettivo di tutti questi elementi, messi insieme, è favorire il passaggio a sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili. “La trasformazione dei sistemi agroalimentari inizia con l’individuazione di un prodotto o di una coltura specifica”, ha sottolineato il Direttore Generale. “Il prodotto in questione diventa un punto di partenza per nuove azioni concrete atte a conseguire risultati tangibili per una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti, senza lasciare indietro nessuno.” Durante l’evento, Levan Davitashvili, Vice Primo Ministro e Ministro per la tutela ambientale e l’agricoltura della Georgia, ha dichiarato che i frutteti perenni promossi nel quadro del programma nazionale “Pianta il futuro” possono essere collegati all’iniziativa OCOP. Ha poi osservato come un tale esempio possa contribuire alla promozione di catene di valore verdi, comprendenti la produzione sostenibile e la pianificazione a lungo termine per lo stoccaggio e la lavorazione dei prodotti. L’evento di lancio OCOP ha visto inoltre la partecipazione di: El-Tahir Ismail Mohamed Harbi, Ministro federale delle attività Agricole e forestali del Sudan; Chalermchai Sri-orn, Ministro dell’agricoltura e delle cooperative della Thailandia; Moisés Santiago Bertoni, Ministro dell’agricoltura e del patrimonio zootecnico del Paraguay; Clémentine Ananga Messina, Ministro delegato del Ministro dell’agricoltura e dello sviluppo rurale del Camerun; e l’Ambasciatore Alexandra Valkenburg, Rappresentante permanente dell’Unione europea presso la FAO.
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Le biomasse d’origine agricola e forestale sono uno dei temi cardine di EIMA International. La grande rassegna della meccanica agricola, in calendario a Bologna dal 19 al 23 ottobre 2021, alla quale i giornalisti di ARGA e UNAGA partecipano da molti anni in sinergia con l’ufficio stampa di FederUnacoma, prevede una sezione specificamente dedicata al settore delle bioenergie e dell’industria biobased.
Si tratta del salone EIMA Energy, che impegna una consistente area del quartiere fieristico; uno spazio all’aperto, tra i padiglioni 35 e 37, dove visitatori, operatori del settore e buyer possono vedere in azione le tipologie di mezzi destinati alla gestione razionale ed economica delle filiere biomassa-energia, dalle macchine per il taglio e la raccolta delle biomasse legnose e dei residui agro-industriali fino ai sistemi per il trasporto del materiale e per la conversione energetica dei sottoprodotti. La tematica relativa all’utilizzo di fonti rinnovabili – spiegano FederUnacoma e ITABIA (Italian Biomass Association), gli enti organizzatori del salone – è oggi di estremo interesse anche per il rilievo che ha assunto nell’agenda politica europea con il Green Deal e in quella nazionale con il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR). Quest’ultimo prevede risorse economiche per favorire la transizione ecologica attraverso la decarbonizzazione dei sistemi produttivi ed energetici.
Nel sito ufficiale di Eima International il modulo di richiesta per accredito giornalisti on line: https://www.eima.it/it/index.php
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Il gruppo dei giornalisti Enaj e Unaga in visita a Cibus
di Anna Cavallo, Arga Emilia Romagna
La più grande fiera dell’agroalimentare italiano ha chiuso con numeri da record (39 mila visitatori di cui 2 mila dall’estero come le aziende espositrici). Successo per la giornata dei giornalisti specializzati il primo settembre, guidati dai Presidenti di ENAJ e UNAGA Lisa Bellocchi e Roberto Zalambani.
Due i Ministri in visita: Stefano Patuanelli e Giancarlo Giorgetti. Soddisfazione del Ceo e del Presidente di Fiere di Parma Antonio Cellie e Gino Gandolfi.
Presente anche l’europarlamentare Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura, che ha preso la parola dichiarando: “Il New Green Deal e la strategia Farm to Fork lanciata dalla Commissione Ue devono puntare al rafforzamento delle politiche di qualità. E questo è un obiettivo confermato dalla riforma della Politica agricola comune che entrerà in vigore da gennaio 2023. La Commissione presenterà entro l’anno due Regolamenti, sulla promozione e sulle IG. Ci auguriamo che questi facciano leva sulle filiere certificate italiane che sono alla base delle nostre eccellenze agroalimentari”.
Importanti i dati di Federalimentare sulle Ig (Indicazioni geografiche Italiane): le esportazioni stanno aumentando e rappresentano circa il 25% di tutto l’export alimentare, per un valore annuo di 10 miliardi di euro, sui 40 miliardi del settore. Mauro Rosati, di Origin Italia, ha ricordato che l’Italia ha 876 IG, 315 nel settore cibo e 526 in quello del vino. In questo settore operano 180mila imprese e 285 Consorzi di Tutela. A livello europeo, un quinto dell’export scaturisce dalle IG europee.
Dati incoraggianti, che però devono mettere in conto le risorse necessarie per la transazione digitale e l’ecosostenibilità. Due sfide che le aziende presenti in fiera e alle quali ha fatto visita la troupe
Lisa Bellocchi e la Delegata di Parma dell’Arga Emilia Romagna Francesca Caggiati nello stand del Parmigiano Reggiano
di giornalisti aderenti ad ARGA (Associazione regionale giornalisti dell’Alimentazione Agricoltura Ambiente) incontrando la dirigenza di Oranfrizer e i comunicatori del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano. Oranfrizer nasce in Sicilia, nella piana di Catania ed è parte integrante del gruppo internazionale Unifrutti, fondato dalla famiglia padovana dei De Nadai, produce succhi di agrumi a filiera corta, soprattutto di arancia, che l’anno scorso è stato il frutto più acquistato in Italia sfiorando le 480mila tonellate (dati Cso Italy). Nel pacchetto dei prodotti anche limoni, melograno, mandarino, peperoni e pomodori, mentre per i frutti esotici si sta rivelando strategica la coltivazione del mango, adatto al clima del Sud Italia. Con 60 milioni di fatturato l’anno, Oranfrizer è molto forte nelle esportazioni, soprattutto in Giappone e Nord Europa, come ha dichiarato il Ceo Sebastiano Alba di Unifrutti Europe. Per affrontare l’ostilità climatica – ha spiegato Egle Zapparrata, Social Web e Marketing Communication – si sfruttano le innovazioni tecnologiche dell’agricoltura di precisione (precision Farming), l’utilizzo di droni, un sistema di irrigazione altamente mirato che consente di non disperdere inutilmente le poche risorse idriche disponibili in tempo di siccità e il controllo dell’irrigazione a distanza tramite App. Il presidente UNAGA Roberto Zalambani, presentando il gruppo dei giornalisti, ha sottolineato l’approccio aziendale a una corretta informazione. Per maggiori info: Oranfrizer Sicilian Experience, Scordia (Ct) e sul sito https://www.oranfrizer.it/
Per Parmigiano Reggiano, invece, la visita allo stand ha permesso di conoscere più da vicino il progetto Parmelier, percorsi di degustazione del prodotto destinato a chef, consumatori e operatori del settore, in otto città italiane, per imparare a cogliere tutte le diverse sfaccettature del parmigiano che cambia gusto a seconda della sua stagionalità. Di qui la selezione del vino da abbinare. “Una stagionatura breve, di 12 mesi, ha spiegato Fabrizio Raimondi, conferisce al formaggio colore chiaro e sapore delicato e l’abbinamento giusto è senz’altro con un prosecco. A 24 mesi aumentano ruvidità e sapidità per poter apprezzare l’accostamento ad un rosso, mentre per le stagionature che raggiungono i 40 mesi si può pensare anche ad un vino Porto o a un Vermuth. Il progetto si articola in tre diverse esperienze di assaggio. Al termine della visita è stata fornita anche una breve spiegazione sul quinto elemento del gusto, che il Parmigiano riesce ad attivare in modo naturale e che per questo lo colloca nei prodotti di eccellenza a livello mondiale. Oltre al gusto dolce, salato, acido e amaro c’è il gusto “anami”, contenuto nei brodi e negli arrosti, nel tonno e nella salsa di soia, grazie all’aggiunta di glutammato di sodio e che il parmigiano produce invece in modo naturale. Info:apr@parmigianoreggiano.it
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Si svolgerà a Imola dal 6 al 10 settembre 2021 (Palazzo Sersanti, piazza Matteotti 8) una importante manifestazione internazionale sulla Conservazione del suolo e la protezione dell’ambiente. Tra le istituzioni e gli enti aderenti UNAGA (Unione delle Arga italiane) e ENAJ (il network dei giornalisti agricoli europei).
Particolarmente interessanti per i giornalisti specializzati le due sessioni del mattino di mercoledì 8 settembre 2021 con il seguente programma:
Alle ore 8:45 – Convegno sul tema “Le funzioni del suolo negli ecosistemi forestali“, ore 10:45 Tavola rotonda su “Radici di Salute, un suolo sano per contrastare i cambiamenti climatici” coordinata dal Presidente di UNAGA FNSI Roberto Zalambani.
Si parlerà anche delle falsità pseudo scientifiche su ambiente e agricoltura, delle fake news e del modo di contrastarle attraverso l’informazione di qualità.
Alle ore 16:00 – Visita esclusiva riservata ai giornalisti al Giardino Storico “Hortus conclusus” del palazzo vescovile, guidata dal curatore Marco Violi.
Obbligatori il passaporto verde vaccinale e la mascherina.
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Sono stati pubblicati sulla Piattaforma SIGeF dell’Ordine dei Giornalisti 2 Corsi in modalità Streaming, promossi da Ordine e Fondazione dell’Emilia Romagna in collaborazione con UNAGA – FNSI e ARGA Lazio.
Il 14 settembre 2021, sul tema: “Comunicare la biodiversità e gli obiettivi zootecnici di sviluppo europeo, il valore del cavallo per il futuro dell’uomo e dell’ambiente” (ore 9:30-12:30, 3 crediti formativi) e il 23 settembre 2021 sul tema: “La comunicazione etica sul cavallo tra agricoltura, biodiversità e sostenibilità” (ore 9:30-12:30, 3 crediti formativi) interverranno, oltre ad alcuni tra i maggiori esperti in materia e protagonisti di settore, il Presidente di UNAGA – FNSI Roberto Zalambani e il Presidente di ARGA Lazio Roberto Ambrogi.
Obbligo di collegamento con la webcam attiva per tutta la durata dei corsi. Non ammessa la partecipazione parziale e la presenza solo in modalità audio. Iscrizioni aperte dal 1° settembre scorso.
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