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ANCORA LA VERTENZA PREZZO DEL LATTE IN SARDEGNA

di Maurizio Orrù, segretario ARGA Sardegna

Riaprire l’annosa vertenza sul comparto ovicaprino sardo rivalutando in maniera concreta il prezzo del latte per una giusta remunerazione agli allevatori sardi stanchi di lavorare in perdita. Questa è la riflessione che la CIA (Confederazione italiana agricoltori) della Sardegna rivolge alle istituzioni politiche ed economiche locali e nazionali esprimendo una forte preoccupazione del malessere, mai completamente sopito, tra gli allevatori isolani.

Un silenzio preoccupante e denso di incognite. La CIA isolana chiede la riapertura di un tavolo tecnico e politico tra le parti, affinché vengano riconosciuti le fatiche quotidiane dei pastori sardi. Il prezzo del latte ovino sardo ha una quotazione di 85 centesimi al litro che viene ceduto dagli industriali caseari, mentre il sistema delle cooperative, risulta essere di 1 euro al litro. Questa differenza economica non si comprende, quando il prezzo del latte, agganciato   al prezzo del pecorino romano Dop, raggiunge gli 8,35 al Kg (quotazione Ismea, febbraio 2021). Un’ottima performance che non si concretizza in termine economici.  Naturalmente i conti non tornano. Oggigiorno, i pastori, l’anello debole della filiera, sono in una fase di malumore e agitazione.  Speriamo che non si arrivi, nuovamente, alla situazione di protesta, come quelle di due anni orsono, con sprechi di migliaia litri di latte versati nelle strade isolane. Una forte contestazione non sempre capita dalla popolazione. Anche la Coldiretti Sardegna, prende posizione. Infatti attraverso l’opinione di Battista Cualbu Presidente regionale, il quale afferma che “non esiste conformità. Ma sono fiducioso che in futuro, non  troppo lontano, il ritorno economico possa aumentare”.

A rischio ci sono 12 mila allevamenti isolani dove pascolano circa 2,6 milioni di pecore che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinati per il 60% alla produzione del Pecorino romano Dop. In gioco c’è il futuro di tantissime persone, che con il loro lavoro, sostengono la debole ed asfittica economia della Sardegna. Attendiamo tempi migliori.

TERRITORIO: RIVIERA FRIULANA, REPORT SUI PROBLEMI, LE OPPORTUNITA’ E LE PROSPETTIVE DURANTE E DOPO IL COVID19

da sinistra: Giovanni Toniatti Giacometti, Carlo Morandini, Gian Paolo Girelli

di Carlo Morandini, Presidente ARGA Friuli Venezia Giulia

Verso la primavera 2021 tra fake e prospettive nella ‘Riviera friulana’. Contributi di associazioni protagoniste, amministrazioni, degli assessori regionali Gibelli e Pizzimenti. L’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio (ARGA FVG) assieme all’Associazione culturale La Riviera Friulana, ha tenuto il primo approfondimento del 2021 sulle incidenze della pandemia, o meglio delle chiusure da emergenza sanitaria, nella Riviera friulana, il territorio che va dal bacino del fiume Tagliamento a quello dell’Isonzo, la linea delle risorgive e il litorale adriatico, e comprende le grandi realtà balneari di Lignano Sabbiadoro e Grado.

Massimo Brini, assessore comunale al Turismo di Lignano Sabbiadoro e Carlo Morandini

Un incontro parte in presenza, parte on line, realizzato a Latisana alla Galleria La Cantina, analogo a quello messo in atto nella primavera del 2020 all’aperto, a Casa Allegra, a Bevazzana di Latisana, per avviare una prima riflessione sullo stato dell’arte, sulla situazione in atto rispetto alla normalità della vita sociale, economica, culturale, relazionale, come accadde nella primavera precedente. Per verificare le prospettive, le attese, i nodi da sciogliere. Partendo dal mondo dell’informazione, dopo l’introduzione del presidente ARGA FVG, Carlo Morandini, che ha ideato e moderato l’evento, Gian Paolo Girelli, segretario generale Unaga, Unione nazionale delle ARGA, ha fornito una esauriente chiave di lettura dello sciame di fake news che nel periodo trascorso, e tutt’ora, ha rappresentato una vera pandemia fonte di contraddizioni, falsità, forse, però, stimolando certezze. Le terre rivierasche sono ricche di attrattive culturali, architettoniche, archeologiche: un mondo che è congelato in attesa della riapertura, della ripartenza delle attività e dei flussi turistici.

Il Club per l’Unesco di Udine è impegnato a mantenere alto il livello di attenzione sulle ricchezze delle quali la Riviera friulana dispone, puntando, come ha detto Renata Capria D’Aronco, responsabile per il Friuli Venezia Giulia, a promuoverle a livello internazionale, com’è accaduto per la Laguna di Marano, per Aquileia, Palmanova assieme a Cividale, come sta accadendo per il Tagliamento, come sarà per la Riviera Friulana. Un’area che è fatta di paesaggio, di opere, è il risultato dell’antropizzazione, e come ha evidenziato Gabriele Cragnolini, responsabile regionale di Italia Nostra, rappresenta un monumento. È un documento della vita, del periodo, delle azioni e delle attività che si sono svolte. Per questo va preservato, e nel contempo utilizzato in modo sostenibile. L’obbligo sanitario di celare l’identità con le mascherine, ci ha cambiati. Ha cambiato i nostri sguardi, la percezione di chi ci incrociamo o ci sta accanto magari in eventi come questo. Ma soprattutto, come ha rilevato Morandini, rischia di farci perdere il contatto con le abitudini, le tradizioni che espressione della nostra cultura del territorio, dal Natale, al Carnevale, alle feste locali. Un patrimonio che come ha rilevato non può essere disperso.

Carlo Morandini con Renata Capria D’Aronco, Club per l’Unesco di Udine

Lignano è da sempre disponibile a interagire con il territorio rivierasco, e come ha ricordato l’assessore al Turismo, Massimo Brini, al turismo più attento non manca di proporre visite ed escursioni nelle realtà di pregio del retroterra. Territorio, rispetto al quale il Consiglio reginale presta attenzione. Maddalena Spagnolo, consigliere regionale, ha messo l’accento sull’importanza di occasioni come questa che stimolano la ripartenza. Mentre l’assessore regionale alla Cultura e Sport, Tiziana Gibelli, ha auspicato che la ripartenza possa avvenire rapidamente per restituire alle terre rivierasche l’opportunità di proporre le sue attrattive a un pubblico attento e preparato, e ridare vita a un settore che è importante non solo per il mondo della cultura ma anche per l’economia dell’area.

Graziano Pizzimenti, assessore regionale al Territorio e infrastrutture

Il significato del sapersi mettere in rete, di sapersi relazionare con le altre attività e gli elementi attrattivi, e ce ne sono molti, delle terre rivierasche, dell’interazione tra queste e le grandi realtà turistiche è stata ribadita in conclusione dall’assessore regionale al Territorio e infrastrutture, Graziano Pizzimenti.

Come ha ricordato, da sindaco di Marano Lagunare aveva iniziato a sostenere questo concetto, che ha fatto proprio e intende diffondere anche nel ruolo di amministratore regionale. È una terra ricca di opportunità ed elementi di richiamo, che oggi possono essere raggiunti facilmente, come ha ricordato, grazie alla rete di piste ciclabili, in fase di completamento, ma che permette già, per esempio, di raggiungere Marano lagunare da Lignano in bicicletta. O Aquileia da Grado. Come pure, sempre con il sostegno della Regione, è ora possibile compiere con la bicicletta tragitti più lunghi utilizzando il sistema intermodale di trasporto delle due ruote, in treno, pullman, perfino in motonave. Il webinar dell’Associazione culturale La Riviera Friulana e ARGA FVG, con la collaborazione degli altri sodalizi, si è dunque rivelato un’utile momento di riflessione e confronto: anche se a distanza, gli intervenuti hanno fornito interessanti contributi, utili a stimolare ulteriori ipotesi e idee per la ripartenza e il rilancio.

Il webinar, come ha anticipato Morandini, che è anche presidente dell’Associazione culturale La Riviera Friulana, ha infine anticipato che seguiranno altri incontri, sempre in conformità alle possibilità contentite nel periodo, anche rivolte all’area più orientale delle terre rivierasche, tra Aquileia, Fiumicello e Grado.

 

GIORNALISTI SPECIALIZZATI E LA SFIDA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

In concomitanza con l’annuncio del nuovo Ministero della Transizione Ecologica e del cambio al vertice del Ministero delle Politiche Agroalimentari, Unaga ha riunito on line la Giunta nazionale allargando la partecipazione ai dirigenti delle Arga alcuni dei quali hanno invitato gli associati.

Collegati il Presidente Roberto Zalambani, i vice Presidenti Donato Fioriti e Geppina Landolfo, il Presidente del Cts Mimmo Vita, il tesoriere e responsabile della segreteria e del sito Efrem Tassinato, la responsabile dei rapporti internazionali Lisa Bellocchi, i Presidenti delle Arga di Lazio e Toscana Roberto Ambrogi e Franco Polidori.

Progetti di comunicazione, corrette informazioni sul Recovery Plan e sugli investimenti ambientali e energetici sono stati gli argomenti più trattati.

Riguardo alla formazione e all’aggiornamento dei giornalisti, é stato deciso di rinforzare l’uso di piattaforme digitali utilizzando come relatori non solo colleghi preparati e competenti ma anche protagonisti della società civile e delle imprese in nome dell’economia circolare e delle produzioni italiane di qualità.

La vice presidente di Enaj Lisa Bellocchi ha presentato il convegno internazionale sugli effetti della Brexit sia per il Regno Unito che per l’Europa e i progetti di Ifaj per valorizzare i comunicatori specializzati di tutti i media.

STORIE DI PADULE, QUEL CUORE PULSANTE CHE NESSUNO HA

di Franco Polidori, Presidente ARGA Toscana

I fucecchiesi non si rendono conto del patrimonio unico che possiedono, il Padule di Fucecchio, una volta ricchissimo territorio di caccia, ma anche di fonte di sostentamento di tante famiglie che vi abitavano.

Ora l’obiettivo è cambiato: la natura, l’ambiente sono i nuovi percorsi delle nuove generazioni. Si percorre il Padule in lungo e in largo, col tempo bello e anche con quello incerto. Gli odori e i silenzi si sommano tra loro. Spiace ancora oggi che le plastiche tutt’oggi non siano sparite da questo ambiente. C’è bisogna ancora di cultura, a un deciso no alla inciviltà dell’abbandono di grandi e piccoli rifiuti, perchè questa aerea umida unica in Italia è di tutti. Perchè anche una piccola bottiglia di plastica lasciata da una parte e magari inghiottita dal fango paduloso, può far danno. Se ne sono accorti i numerosi fotografi professionisti e non, che fanno a gara a chi scatta la migliore fotografia dei numerosi uccelli che vi abitano. Secondo un recentissimo studio sono oltre tredicimila gli uccelli censiti e presenti in Padule. Un vero e proprio record.

E i vari Calvani, Remi, Pacini, Pardi, Santini, Sansoni, Amato Nerucci, Toti Volves,  ovvero gli autori di questi scatti rimangono stupefatti da tanta bellezza. Ci sono anche i fotografi non professionali e quelli che lo diventeranno. Non poco per una realtà che ha programmato per gli anni futuri un Fucecchio Turismo tutta da bere.

TRANSIZIONE ECOLOGICA CONVEGNO FORMATIVO – WEBINAR DOMANI 15 FEBBRAIO 2021

UNAGA e Rete Wigwam collaborano alla promozione di questo importante evento formativo promosso dal Festival francescano e aperto anche alla stampa specializzata e agli ambientalisti, molto utile a capire come si dovra’ muovere il nuovo Ministero della Transizione ecologica affidato al professor Roberto Cingolani a cui auguriamo buon lavoro e assicuriamo la nostra collaborazione.

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Siete invitati al webinar “Transizione ecologica: cos’è, come si fa, quanto costa.”

Lunedì 15 febbraio 2021 alle ore 20:30 Gaël Giraud, gesuita, economista e autore di Transizione ecologica si pone in dialogo con Stefano Arduini, direttore di Vita, Cinzia Vecchi, direttore organizzativo del Festival Francescano, fra Giampaolo Cavalli, presidente del Festival Francescano e direttore di Antoniano Bologna, Massimo Ramundo, redattore di Nigrizia, Lorenzo Fazzini, direttore di EMI Editrice Missionaria Italiana per tracciare una strada di conoscenza per un futuro sostenibile.

L’evento è organizzato da EMI in collaborazione con Festival Francescano, Nigrizia, Vita e Antoniano .

Per iscriverti basta cliccare a questo linkISCRIVITI ORA

Festival Francescano

Tel. +39 334 2609797 | info@festivalfrancescano.it | www.festivalfrancescano.it

SICILIA: IL FLOROVIVAISMO MERITA DI ENTRARE NEL PATRIMONIO UNESCO

Due splendidi paesaggi “mare e monti” del territorio del Gal Tirrenico

La sfida che verrà lanciata il 16 febbraio al Tavolo tecnico del Mipaaf é di avviare un percorso per far riconoscere al florovivaismo la possibilità di far parte della Lista Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.

“L’odierno florovivaismo – affermano il Direttore del Gal Tirrenico Roberto Sauerborn e il responsabile amministrativo Franco Machì – affonda le radici in una sapienza centenaria e nel rapporto di profonda sostenibilità tra uomo e ambiente che ne ha consentito il meraviglioso sviluppo”.

Il settore florovivaistico siciliano é il primo polo produttivo italiano per qualità e originalità dei prodotti con 2500 ettari di coltivazioni. Nella sola provincia di Messina si contano più di 700 aziende, 400 delle quali sono localizzate nei comuni del Gal Tirrenico con milioni di piante a dimora e migliaia di occupati.

“Ecco perché il nostro comprensorio tirrenico, culla dei vivai, ha indicato il percorso per il riconoscimento UNESCO partendo dai settori agrumicolo e olivicolo – spiegano Sauerborn e Machì – che vede in prima fila la governance pubblica del Gal Tirrenico Mare Monti e Borghi a partire dai Sindaci dei Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Mazzarrà Sant’Andrea, Rodì Milici e Furnari e dalle aziende di Terme Vigliatore dove sono presenti le maggiori produzioni”.

Unaga e la stampa specializzata della Sicilia sono impegnate nell’affiancare questo percorso a livello di comunicazione con l’auspicio che anche la Programmazione dei Fondi Europei e il Recovery Found lo tengano nel dovuto conto.

AGRESTO, PRODOTTO MEDIEVALE TOSCANO RIPROPOSTO

di Franco Polidori, Presidente ARGA Toscana

L’Agresto è un tipo di aceto balsamico medievale un tempo prodotto in Toscana. Ora grazie all’azienda agricola e agrituristica La Marrucola a San Miniato provincia di Pisa, è di nuovo entrato in produzione a versione limitata.

Uve acerbe collocate al sole su un canneto predisposto al sole pieno, poi in un tono passati alcuni giorni un misto con aceto di vino e varie tipologie di spezie. L’Agresto era in uso in medioevo e sostituiva il tradizionale aceto di vino di un tempo. Una ricerca su libri storici adesso l’ha fatto rinascere grazie a Ezio Cenni che è chiamato anche il Pavarotti di San Miniato, proprietario del La Marrucola che gestisce assieme alla figlia.

FUCECCHIO TURISMO, NUOVO ENTE NATO NELLA CITTA’ DI INDRO MONTANELLI

di Franco Polidori, Presidente ARGA Toscana

Federico Sgherri neo Presidente di Fucecchio Turismo

Federico Sgherri è il primo Presidente di Fucecchio Turismo, il vice è Cristina Cartura, e il segretario è anch’essa donna, Letizia Matteoli.

“Lavoreremo per far conoscere le eccellenze del nostro territorio in Italia e all’estero”. E’ Federico Sgherri il primo Presidente dell’Associazione Fucecchio Turismo, eletto all’unanimità dal consiglio direttivo per la nomina delle cariche dell’Associazione. Oltre al Presidente sono state elette, sempre all’unanimità, Cristina Cartura in qualità di vice presidente e Letizia Matteoli come segretario e tesoriere. A loro si aggiungono gli altri 8 membri del consiglio direttivo che, oltre al Sindaco Alessio Spinelli e all’Assessore al Turismo Daniele Cei, comprende Lorenzo Calucci, Rachele Caponi, Lara Cecconi, Alessandro Manetti, Giulio Wilson e Luciano Zingoni. Dopo l’assemblea che il 27 gennaio scorso ha dato i natali all’Associazione, alla quale hanno aderito 29 soci fondatori tra cui strutture ricettive, tour operator, affittacamere e associazioni, adesso dunque tutto è pronto per iniziare a lavorare al fine di valorizzare il patrimonio culturale e le attrattive turistiche del Comune di Fucecchio.

Cristina Cartura al centro è la vicepresidente di Fucecchio Turismo

“Sono grato ed onorato di poter presiedere l’Associazione – commenta il neo Presidente Federico Sgherri – con la quale ci poniamo l’ambizioso obiettivo di sviluppare e far crescere l’offerta turistica della nostra città, non soltanto per quel che riguarda le strutture ricettive ma anche per tutto ciò che è inerente le attività commerciali, in modo da offrire una gamma di servizi sempre più ampia e qualificata ai nostri turisti. Sul nostro territorio vantiamo delle eccellenze che possono permetterci di fare un salto di qualità nell’offerta turistica, quindi il nostro compito sarà quello di lavorare per far conoscere Fucecchio in Italia e all’estero e, al contempo, far crescere questa Associazione”.

“La nascita dell’Associazione Fucecchio Turismo – prosegue l’Assessore al Turismo Daniele Cei – rappresenta la conclusione di un lungo percorso a fianco delle strutture ricettive e di chi opera nel settore del turismo per riuscire, con l’impegno di tutti gli attori in campo, a far emergere l’identità turistica di Fucecchio e affermare la nostra città come un luogo attrattivo per le proprie bellezze, naturalistiche, storiche e culturali. Un punto di arrivo che è allo stesso tempo il punto di partenza affinchè Fucecchio possa affermarsi come destinazione turistica vera e propria”.

ARGA ABRUZZO, UNAGA E FIGE PREMIANO IL “CORFINIO”, IL LIQUORE PIU’ LUMINOSO E ODOROSO DEL BEL PAESE RIPROPORRA’ IL LEGAME ARTISTICO CON NAPOLI E VIA TOLEDO

da sinistra: Sergio D’Andrea (fotoreporter), Donato Fioriti (vicario Unaga), Fausto Napoli Barattucci (il Corfinio), Santino Strizzi (Chef), Ugo Iezzi (Pres. Fige)

di Ugo Iezzi, Presidente Fige (CSE) e Donato Fioriti, Vicario Nazionale Unaga (FNSI)

A Chieti nel 1848 si inaugura il Caffè Corfinio, nel centro storico dell’attuale corso Marrucino nell’antico Palazzo Lepri, che vende un suo distillato dolce a base di erbe e zafferano, chiamato Corfinio. Qualche anno dopo, nel 1870, aprirà il Caffè Meletti nella piazza principale di Ascoli Piceno, con distilleria di riferimento per il suo distillato a base di anice.

A inizio ‘900, dopo Chieti e Pescara, viene inaugurato il Caffè Corfinio di via Toledo n. 322 che arricchisce ulteriormente il medagliere della famiglia Barattucci. Nel cuore pulsante ed elegante di Napoli viene aperta  una caffetteria, definita “bomboniera” dagli illustri frequentatori soprattutto per gli affreschi realizzati dal pittore Francesco Paolo Michetti, caratterizzandosi con i suoi colori, odori e vivacità nella “città più popolare e gaia del mondo”, definita così dai più grandi scrittori dell’epoca. Stiamo parlando di una via unica al mondo che ospitò i locali più alla moda del tempo. Dagli anni 60 dell’Ottocento Napoli si affollò di punti di incontro raffinati e moderni tra cui il famosissimo e ancora attivo Caffè Gambrinus, e di tantissimi e spettacolari locali della Bella Epoque. A Napoli dal 1700 al 1800 videro la luce più di 100 caffè. Tra i tanti caffè rinomati di via Toledo (riconvertita in via Roma per ragioni risorgimentali), scrivono gli storici su varie pubblicazioni con tema gli “Antichi Caffè di Napoli”, è da menzionare il Caffè Corfinio di Emilia Barattucci ed il marito Michele Rosica, frequentato da Ferdinando Russo, Edoardo Scarfoglio, Salvatore Di Giacomo, Ugo RicciSilvio e Bertrando Spaventa, Benedetto Croce, Gabriele d’Annunzio e tantissimi altri personaggi che si incontravano in un caffè che tanta parte ebbe come buon ritrovo  nella vita notturna dei giornalisti, degli scrittori e degli artisti napoletani. Il caffè, come quello di Chieti, aveva le pareti affrescate da Michetti, come scrive Edoardo Scarfoglio, “Ciccillo (per gli amici) gli ha dipinto a fresco tutto il caffè.”  Un legame della famiglia Barattucci con Napoli che continua ancora con il rifondatore del liquore “più luminoso e più odoroso d’Italia”, Fausto Napoli Barattucci. Un legame artistico che ci fa immaginare anche un legame musicale del Caffè Corfinio di via Toledo con il poeta napoletanissimo Domenico Titomanlio, in arte Tito Manlio, autore di bellissime canzoni napoletane come “Aneme e core” e della celeberrima canzone, con le musiche del maestro Giovanni Danzi, della celeberrima canzone “Voglio vivere così col sole in faccia” del 1941. La maggior parte delle canzoni napoletane di Tito Manlio sono state scritte nei caffè di via Toledo. Ma la canzone che meglio evoca l’ambiente del Caffè Corfinio di Napoli è “Voglio vivere cos’ col sole in faccia”. La canzone che parla di dolcezza da cogliere di fiore in fiore per vivere e goder l’aria del monte, ci rimanda con il colore luminoso de sole magicamente al nostro Corfinio, il primo distillato dolce e non amaro del fiori e piante della Majella. Un liquore luminoso e odoroso, ma anche, per la presenza di alcune erbe officinali della Majella, afrodisiaco, quindi vivace. Ed il connubio artistico tra la “Piccola Napoli”, così scriveva sulla Terza Pagina del quotidiano “Il Tempo” di Roma il teatino Ettore Paratore, e la “Grande Napoli”, sta per esaltarsi di nuovo con una nuova confezione del Corfinio dedicata alla via dei caffè napoletani  di “Via Toledo” e che vedrà la luce il prossimo Natale  nel giorno della apertura della “bomboniera” a Napoli nei primi anni del Novecento. Il nuovo deus ex machina del Corfinio, Fausto, ha ricevuto ieri una pergamena di apprezzamento da Arga Abruzzo, Unaga- FNSI (i giornalisti agro alimentari della Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e FIGE (Federazione Italiana Giornalisti Enogastronomici), unitamente al dono della moneta “Corfinium”, LA MONETA COMMEMORATIVA DELL’UNITA’ D’ITALIA ricevuta in dono “illo tempore” dalla Vice Presidenza della Giunta Regione Abruzzo. UNAGA E FIGE hanno assegnato LA MONETA quale riconoscimento all’attività imprenditoriale ultra secolare della famiglia Barattucci , in particolare nella produzione  del liquore “CORFINIO”. A Corfinio,  venne coniata la prima moneta con il nome Italia. Era il 90 a.C. A questa prima moneta d’Italia si sono ispirate le medaglie realizzate dall’orafo Eugenio Di Rienzo. Da un lato, recano l’immagine di Giulio Cesare, con la scritta Italia, dall’altro due guerrieri che simboleggiano l’alleanza di popoli italici che, costituitisi in lega, scelsero come capitale Corfinio e insorsero contro Roma. Le medaglie sono realizzate in argento 925.  L’eclettico Fausto Napoli Barattucci, nel ringraziare commosso, ha rilanciato con un nuovo impegno progettuale per realizzare una confezione artistica di grande presa. Il nuovo Corfinio si caratterizzerà con uno dei disegni che Michetti realizzò nel caffè di via Toledo, per raccontare la storia meravigliosa del Corfinio napoletano. L’idea di Fausto Napoli Barattucci è quella di omaggiare Napoli e la cultura napoletana che in via Toledo si diede appuntamento ai massimi livelli internazionali. La nuova bottiglia in preparazione, che riproporrà il mix favoloso di erbe e alcool, frutto di  antiche e sapienti conoscenze dell’alchimia, si fregerà della collaborazione della FIGE (Federazione Italiana Giornalisti Enogastronomici), di Arga Abruzzo (Unaga -FNSI) e di Unaga (FNSI) in quanto vuole essere anche un ringraziamento, non solo al territorio teatino, ma soprattutto ai tantissimi appassionati gourmet del Bel Paese, che con il liquore odoroso e luminoso “col sole in faccia”, hanno, sia ieri che oggi, riscaldato il loro spirito conviviale, ed apprezzato il rimando storico del Corfinio di far rivivere una determinata epopea classica, che fin dall’inizio i Barattucci, col nome della prima capitale di un territorio chiamato Italia (Corfinium e la Lega Italica), fecero.

Come giornalisti di FIGE, Arga Abruzzo e Unaga esprimiamo al geniale Fausto apprezzamento e  riconoscimento per quanto fa per la città di Chieti e, più  in generale, per quanto fa per l’Abruzzo e Molise (per noi sempre uniti) nella sua attività di imprenditore e inventore, come il suo  creativo trisavolo, valorizzandone la tradizione e la storia millenaria,  anche per la apertura del museo del Corfinio dedicato alla storia dei Barattucci, in via Amendola nello storico villino Barattucci. Un museo da visitare con tutti i cinque sensi, senza tralasciare il sesto, quello identitario e che nei prossimi giorni sarà trasmesso televisivamente con Misericordia Tv, bouquet TV6, su canale 636 (Abruzzo) e 604 (Molise) nel cosro della trasmissione “AlterNewsPress- quando il sociale fa notizia”. Dolce ci muove un sentimento… il Corfinio a noi gente della Majella!   

PASSIONE PER IL GIORNALISMO, LA NATURA, I GIOVANI – PREMIO LANDOLFO E TARGA NECCO

 

Passione. Per il giornalismo, per la natura, per i giovani. L’essenza di una vita racchiusa in una parola. Quella più utilizzata per tracciare il profilo umano e professionale di Francesco Landolfo, vicedirettore del Roma di Napoli e segretario dell’Ordine dei giornalisti scomparso 14 anni fa, nel cui nome è stata celebrata la nona edizione del premio di giornalismo a lui intitolato.

Una cerimonia a porte chiuse, aperta solo ai premiati e ai componenti della giuria, nel rispetto delle vigenti normative anticovid.

Nella splendida sala dell’Istituto di cultura meridionale di Napoli, debitamente distanziati, sono intervenuti il direttore del Roma, Antonio Sasso che ha portato il saluto dell’avvocato Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto; il presidente dell’Ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli, il segretario del Sindacato Unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri; Gerardo Ausiello, consigliere nazionale Fnsi e Antonella Monaco, consigliera nazionale Unarga. I saluti finali affidati a Geppina Landolfo, figlia di Francesco e presidente di Arga Campania, che ha dato appuntamento alla prossima edizione, quella del decennale, nella speranza che la cerimonia possa essere aperta al pubblico. 

Poi spazio ai premiati, per tracciare uno spaccato sulla professione e le sfide che l’attendono. Per la carta stampata il riconoscimento è andato ex aequo a Stefano Renna per Castel Volturno, gli invisibili al tempo del virus (la Repubblica) e a Dario Sautto per Il pm ferma i lavori nella Valle dei Mulini: «Paesaggio a rischio» (Il Mattino). Per la radio-televisione a Davide Uccella per “Scampia tra Vele e integrazione (Vg21, Canale21). Per il web (ex aequo) a Rosario Balestrieri per Potature pericolose: a rischio la salute degli alberi e la nostra incolumità (NapoliToday) e a Giuseppe Delle Cave per L’ultimo samurai delle vigne flegree (Roma online). 

Nell’ambito del premio viene assegnata ogni anno una targa nel ricordo del giornalista Gianpaolo Necco, consigliere nazionale Fnsi e Unarga, che quest’anno è andata a Raffaele Perrotta per “Pattumiera Vesuvio, vergogna senza fine” (Il Mattino).