Le olive biologiche appena raccolte dell’Oleificio Matalucci Ortenzia di Scerne di Pineto (TE). L’azienda fa parte del progetto Filieracorta del Cerrano, iniziativa del Comune di Pineto, Assessorato all’Ambiente, con il patrocinio dell’Area Marina Protetta e coordinata da Wigwam Circuit
Sono state molte le occasioni perse nel 2020 per la transizione ecologica dell’agricoltura italiana, dalla nuova Legge sul biologico, ferma al Senato da oltre due anni, alla mancata approvazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2021 finalizzati ad investire nelle filiere del Made in Italy Bio e nella diffusione dei distretti biologici. Lo denunciano insieme FederBio e WWF a cui Unaga si aggiunge nell’ auspicio che l’anno appena iniziato segni una decisa inversione di tendenza.
E’ in attesa l’attivazione di un fondo per incentivare il consumo di prodotti biologici per le famiglie con donne in gravidanza e bambini fino ai 3 anni, l’utilizzo della fiscalità nazionale per favorire la transizione verso l’agricoltura biologica in relazione alle esternalità positive per l’ambiente e la biodiversità.
Confettura extra al peperoncino biologica delicata dell’Azienda Agricola Biodinamica Lu Cavalire di Scerne di Pineto (TE), aderente al Progetto Filieracorta del Cerrano
Atteso invano nel 2020 anche il nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che avrebbe dovuto fissare regole più severe per tutelare le coltivazioni biologiche dalla contaminazione accidentale causata dalla deriva dei trattamenti con pesticidi dai terreni confinanti.
Nonostante tutto, sono aumentate le vendite di prodotti biologici nella grande distribuzione (+19.6%) con picchi nei discount (+23.7%) e nei piccoli supermercati di quartiere (+26.2%) registrata in piena diffusione del contagio da Coronavirus (Fonte: ricerca Nielsen Connect e Assobio).Delusione anche per i contenuti del documento programmatico del Governo sul piano per la “Next Generation EU” dove non c’è alcun riferimento alle Strategie UE “Farm to Fork” e Biodiversità 2030 e non sono previsti investimenti specifici per l’agricoltura biologica. Proprio in questi giorni si stanno rianalizzando le priorità e i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mentre,per promuovere una vera agricoltura sostenibile, sarebbe necessario un piano nazionale di conversione al biologico per valorizzare le filiere del Made in Italy bio e per la promozione di distretti biologici, a partire dalle aree interne e dalle aree naturali protette, un’opzione strategica per promuovere l’occupazione dei giovani agricoltori in coerenza con il Green Deal europeo.
Nella Missione “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, la seconda delle sei del PNRR, ricade anche l’agricoltura sostenibile, con risorse destinate ai contratti di filiera (1,8 miliardi di euro), senza però riferimenti al biologico. Altri 1,8 miliardi di euro sono previsti per il parco “agrisolare” con incentivi per l’ammodernamento dei tetti degli immobili ad uso produttivo nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale (installazione pannelli solari, isolamento termico, sostituzione coperture in eternit, ecc.) per l’efficienza energetica del comparto, tutti interventi che non mettono in discussione i modelli di produzione intensivi, in particolare nel settore zootecnico.
Nella Missione per la “Parità di genere, Coesione sociale e Territoriale” non vi è alcun riferimento al ruolo potenziale dell’agricoltura multifunzionale mentre la diversificazione delle attività nelle aziende agricole in settori come l’agriturismo, la trasformazione delle materie prime e la vendita diretta, l’e-commerce e i servizi sociali rappresenta oggi un’importante opportunità per lo sviluppo delle aree interne, in particolare per le giovani imprenditrici agricole.
Share the post "LE OCCASIONI PERDUTE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DELL’AGRICOLTURA ITALIANA.ANDRA’ MEGLIO NEL 2021?"
Amandola (Fermo)Ci sono delle belle storie di pane. Storie interessanti e non banali. Come la storia di Mirko che per caso è diventato un “fornaio artista”. Più artista o più fornaio? Cominciamo dall’inizio. Lo scopriamo sul social Instagram dove ogni giorno pubblica una foto delle sue pagnotte che sono vere e proprie opere d’arte. Pani bellissimi, talvolta dalla forma particolare, a volte sono i semini che fanno un gioco artistico, oppure le farine di cereali diversi danno al pane un motivo estetico, un mélange di colori che sorprende. Instagram è un mondo senza confini, worldwide, si direbbe. Seguendo le pagnotte incantevoli scopriamo che l’artista è un giovane fornaio del piccolo Comune di Amandola (FM) tra i Monti Sibillini, le montagne incantevoli delle Marche.
Così Mirko Marini, che oggi ha 35 anni, terminati gli studi da tecnico commerciale, si guarda intorno in cerca di lavoro da ragioniere o, almeno all’inizio, un impiego per il quale ha studiato. Piuttosto che stare con le mani in mano, intanto accetta di fare l’aiutante nel forno del paese. All’inizio le mansioni sono semplici e di fatica e la sveglia squilla sempre prima dell’alba. Ma la farina lo affascina e lo appassiona, sempre più. I lieviti sono un’alchimia, la pasta madre si svela sotto le sue mani e sprigiona energia viva, da scoprire e rinnovare ogni giorno. Mirko non cerca più di seguire la via segnata dagli studi.
Acquisisce competenze e diventa “un vero e proprio fornaio”, come dice di sé stesso. “Ho iniziato a fare questo lavoro giusto per guadagnarmi un po’ di soldi, non era assolutamente mia intenzione farlo diventare la mia professione invece, anno dopo anno la mia passione è aumentata sempre di più e, nonostante siano passati 16 anni e la sveglia suona sempre molto presto, sono felice ogni giorno di alzarmi per andare a lavorare”.
A tavola i consumatori apprezzano sempre più il pane preparato con materie prime selezionate. La riscoperta dei grani antichi e del lievito madre non è solo una moda è una tendenza di mercato. Trend che appassionano il panettiere di Amandola che si dedica alla formazione e alla crescita professionale per seguire le esigenze dei clienti e approfondire i temi delle fermentazioni spontanee l’uso diversificato dei cereali nell’impasto.
“Partire da tre ingredienti base (acqua, farina, lievito) per “creare qualcosa”, formare l’impasto, farlo riposare, vederlo lievitare poi crescere nel forno e infine sfornarlo, per me è qualcosa di meraviglioso. In questi anni ho iniziato a vedere il pane con un occhio diverso, non solo come del semplice cibo che deve essere buono, ma come un alimento che possa essere bello. La mia idea è quella di ridare importanza al pane ecco allora che ogni giorno cerco di dargli nuove forme o facendoci disegni diversi. Perché lasciarlo tristemente affettato in un sacchetto quando invece, fatto con una forma particolare, potrebbe stare al centro della tavola? Basta un po’ di fantasia per trasformare un semplice sfilatino in qualcosa di più.”
Così il pane ad Amandola non solo è buono, è un’opera d’arte fresca e dal buon profumo.
Share the post "MIRKO PANETTIERE ARTISTA, RAGIONIERE MANCATO"
Con l’entrata in vigore delle nuove norme per il contrasto dell’emergenza sanitaria contenute del ‘decreto Natale’, riproponiamo la versione predisposta dalla Fnsi per lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi dell’autodichiarazione necessaria per muoversi nei prossimi giorni per motivi di lavoro.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 172/2020, recante ‘Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19’, che trasforma il territorio nazionale in zona a “rischio alto” dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, torna la necessità su tutto il territorio nazionale di utilizzare, per i soli spostamenti consentiti (e dunque per motivi di lavoro, salute e necessità), il modulo di autodichiarazione predisposto dal ministero dell’Interno. Come già fatto in precedenti circostanze, gli uffici della Fnsi ne hanno predisposto una versione dedicata ai giornalisti (anzi due: una per i lavoratori dipendenti e una per i lavoratori autonomi) che anche durante il periodo delle feste natalizie hanno necessità di spostarsi dal proprio domicilio per ragioni professionali. Il documento, compilato e firmato, va esibito assieme alla tessera professionale in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Il modulo standard per gli spostamenti rilasciato dal ministero dell’Interno (disponibile a questo link) è comunque in possesso degli operatori di polizia e può essere compilato anche al momento del controllo. Di seguito, invece, i link ai due modelli predisposti dal sindacato tenendo presenti le specifiche esigenze lavorative dei professionisti dell’informazione, siano essi lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti:
La lettera aperta al Governo della Città di Venezia, dalla quale la Comunità Locale Wigwam di Venezia propone di partire per un percorso di condivisione della conoscenza immaginando che si possa convergere e armonizzarne i contenuti per attivare una serie di azioni immediate entro la prossima stagione delle acque alte.
E’ un invito ai ministri, ai sindaci e ai media, con una sottoscrizione sul sito on line https://www.change.org/ALMA_VENEZIA_WIGWAM, che recepirà le vostre opinioni e integrazioni.
La scadenza ultima è il 30 dicembre 2020 ore 12:00, ma ci sarà un pre-release la vigilia di Natale alle ore 12:00.
Grazie e di Nuovo a chi vorrà collaborare, Buon Natale.
ECCO LA LETTERA:
AZIONI IMMEDIATE PER LA RINASCITA DI VENEZIA SU MODELLO DEL PONTE MORANDI
A cura della Comunità Veneziana WIGWAM per la Resilienza, coordinata dall’ Ing. Giovanni Cecconi, già direttore Servizio Informativo Magistrato Acque e Control Room Mose.
Lettera aperta al Comitato Interministeriale per la Salvaguardia di Venezia, 21 Dicembre 2020.
I cittadini della Rete Wigwam e gli aderenti al Progetto Civico Veneto, con i giovani veneziani e l’assistenza del Centro Servizi Anticipativi, Skopia, e i suggerimenti dei funzionari del MIBACT, chiedono un sostegno ai prof. Sabino Cassese e Salvatore Settis, grandi esperti di Pubblica Amministrazione della Scuola Normale di Pisa, affinché’ si trovi soluzione all’avvio immediato del completamento degli interventi di Salvaguardia di Venezia, ad esempio con le stesse modalità messe in atto a Genova per il Ponte Morandi.
La lettera é inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed a tutti i Ministri del Comitatone: Infrastrutture, Ambiente, Beni Culturali, Economia, Ricerca; ed inoltre oltre alla Regione Veneto, ai Sindaci di Venezia e Chioggia e della gronda, alla Provveditrice Cinzia Zincone e al Commissario Straordinario Elisabetta Spitz.
Riteniamo che la rinascita nazionale post-Covid sia possibile e che sia necessario che essa passi per Venezia, per recuperare il tempo perduto e ridurre i costi futuri della gestione lagunare ed al tempo stesso trarre vantaggio a livello nazionale dall’attuale disponibilità collettiva al cambiamento, creatasi a seguito della dura lezione di realtà impartitaci dal Covid_19, le cui conseguenze sono destinate ad accompagnarci ancora per gli anni a venire.
Chiediamo al Governo, con i fondi ordinari già allocati per la salvaguardia, per circa un miliardo di euro, di porre subito in essere le seguenti azioni in modo che si possa giungere alla prossima stagione di acque alte meglio attrezzati con 10 misure:
La Gestione Automatizzata del Mose con il personale permanente, procedure di avviso, conche di navigazione funzionanti e San Marco protetta almeno sino a quota 110 cm ;
L’accesso facilitato al credito per il pagamento delle ditte in tempi certi;
Il potenziamento del Provveditorato tramite distaccamento da altri enti con una Stazione Appaltante sul modello di Genova, Ponte Morandi, per completare Mose e opere complementari e sussidiarie entro il 1° Ottobre 2021;
La Semplificazione dell’iter approvativo di piani e progetti con Conferenze dei Servizi
La riapertura dei cantieri di manutenzione del territorio acqueo dal bacino scolante, alla laguna, alla fascia costiera, a partire dalla manutenzione dei canali con il riuso dei sedimenti;
La Preselezione delle ditte, con preferenza per quelle locali per promuovere l’occupazione;
Il Vincolo alle ditte assegnatariedi intensificare le attività’ su piu’ turni, triplicando il personale e la produzione, assieme al Vincolo di flessibilità operativa, procedendo per stralci in modo adattativo costantemente monitorato e notificato;
Vincolo alle ditte assegnatarie di attivare, anche con fondi regionali, – la Formazione specialistica continua; – contribuire alla creazione della Scuola Tecnologica Internazionale (automazione, monitoraggio e controllo, misure e prove, ingegneria ambientale, sull’uso dell’aria nei sistemi acquatici, ingegneria civile, idraulica, meccanica, ingegneria dei materiali e delle energie rinnovabili); – contribuire alla Scuola di Restauro e Conservazione a cura del MIBACT.
Che la costituenda Autorità, con ulteriori determine di legge e uno Statuto Speciale, dia corso ad una governance integrata di salvaguardia fisica e ambientale mirata alla rinascita socio-economica e per le future generazioni, attraverso pianificazione strategica dei futuri di Venezia in tempi di grandi cambiamenti climatici e socio-sanitari, per anticipare i problemi e le soluzioni. Poiché’, in un futuro sempre piu’ prossimo, per l’inesorabile accelerazione nella crescita del livello del mare, sarà necessario spostare il Porto fuori dalla laguna, é necessario sin d’ora considerare diverse alternativeper non limitare l’esercizio delle Barriere mobili, tra cui l’Atollo Venezia Nuova. Tutto questo e’ possibile rendendo subito operativo il previsto Centro Studi sul Cambiamento Climatico con competenze allargate all’analisi strategica per la valorizzazione dei beni ambientali e territoriali e della cultura delle acque: un organismo snello di gestione della conoscenza, strategico per Venezia; un laboratorio mondiale di resilienza, adattamento, plasticità, in grado di provvedere alla rapida stesura del piano generale degli studi con la caratteristica di anticipazione dei futuri basandosi sui possibili scenari di crescita del livello del mare e sulla evoluzione delle attività economiche, portuali, e del turismo.
Che nell’Autorità sia garantita la informazione permanente con la nomina di tre ambasciatori: 1.Ambasciatore alle Arti in rappresentanza delle attività produttive, nuove generazioni e MIBACT; 2.Ambasciatore Nazionale in rappresentanza di tutti i Ministeri per la valorizzazione della spesa a scala Nazionale ed internazionale; 3.Ambasciatore Ambientale in rappresentanza delle organizzazioni di promozione sociale e protezione ambientale.
I Cittadini della rete Wigwam, solidali con le nuove generazioni dei giovani veneziani, restano a disposizione affinché si attui e mantenga un dialogo costante delle forze sociali, con il Governo e l’Accademia per facilitare la condivisione delle migliori decisioni e azioni immediate da porre in atto per superare questa crisi che si dimostra sempre più profonda, individuando tutte le ulteriori occasioni di rigenerazione sociale, economica ed ecologica di Venezia e del Veneto nel Sistema Paese.
Share the post "PETIZIONE PER ACCELERARE LA RINASCITA DI VENEZIA IN MODO DEMOCRATICO E RESPONSABILE, CHE SIA ESEMPLARE PER LA RIPRESA POST COVID"
Stefano Martello coautore del “Libro bianco sulla comunicazione ambientale”
Il Covid-19 non ferma l’editoria e le nuove tecnologie aiutano a realizzare pubblicazioni, anche illustrate e di pregio, partendo dallo studio di casa e continuando nelle officine grafiche e di stampa, su temi ambientali, su quelli dell’innovazione e sostenibilità imprenditoriale, sull’agroalimentare,su cibo, cucina e storie di famiglia di ieri e di oggi.
E’ il caso del recentissimo “Tortellini e altre storie, dal ’68 alla pandemia“ di Marilena Lelli (edizioni Minerva), con le introduzioni della Presidente di Arga e vice Presidente Enaj Lisa Bellocchi e del Presidente di Unaga Roberto Zalambani. Rispetto all’ edizione del 2013, andata rapidamente esaurita, questa non è una ristampa ma una rivisitazione alla luce di eventi più recenti fino all’ attuale pandemia che da dieci mesi sta tenendo in apprensione il mondo intero e che interroga giornalisti e scrittori sul modo di raccontare le storie. La foto del tagliere sul quale i tortellini sono serviti a scrivere la frase più usata e abusata in questi mesi e cioè “Andrà tutto bene”, vuole essere un augurio di poter tornare, come scrive Marilena Lelli nell’ultimo racconto del libro, alla “vita di prima”. www.minervaedizioni.com
“Oltre il Covid.365 idee per superare la crisi”(Erga Edizioni) è il nuovissimo libro di Paola Scarsi, giornalista di Arga Lazio, che racconta di tante imprese che hanno realizzato progetti innovativi per reagire alla pandemia. Uno spaccato dell’Italia, creativa, impegnata, generosa, ingegnosa e solidale, che ha cercato, riuscendoci, di rimanere a galla. E’ una raccolta unica nel suo genere, brevi storie di soluzioni di impresa attuate da realtà grandi e piccole, dai bar che hanno consegnato gli aperitivi sotto vuoto, ai ristoranti sugli alberi, all’adozione di mucche e altri animali….di tutto e di più per salvare l’ azienda, sostenere i dipendenti, aiutare la comunità. Il libro è anche un personalissimo work in progress: nella pagina facebook e nel sito che verranno attivati proseguiranno le segnalazioni di imprese e idee innovative. www.erga.it
“Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani” (Edizioni Momenti) è il titolo del nuovo libro di Mario Liberto, già Presidente di Arga Sicilia. Un testo importante, utile per conoscere questi grandi alleati del corpo umano e recuperarne la tradizione italiana e il loro contesto rurale. Le leguminose sono alimenti sostenibili,capaci di ridurre il carico chimico senza essere condizionati da particolari problemi climatici. Si parte dalla storia e dalla mitologia per continuare con gli aspetti salutistici e etnoantropologici, dop, igp, presidi e pat, le sagre d’Italia e l’utilizzo nella cosmesi. Infine tante ricette italiane, i segreti della cottura e della conservazione.
“Libro bianco sulla comunicazione ambientale” è il titolo del libro presentato il 15 dicembre e promosso da Arpa Umbria, con 13 capitoli sulla comunicazione applicata nei diversi ambiti, dal sistema della protezione ambientale ai servizi di pubblica utilità, le grandi e le piccole imprese, infrastrutture strategiche e enti di controllo e garanzia. Come sottolinea la Presidente di Arga Umbria Simona Maggi “l’opera parte dall’ approfondimento dei temi più impattanti sul dibattito pubblico intorno all’ ambiente e su un’ampia finestra sui nuovi linguaggi e sulle espressioni artistiche grazie alle quali l’ambiente può diventare cultura diffusa; diverse voci e altrettante esperienze e visioni per dare al lettore una cassetta degli attrezzi per recuperare e valorizzare la fatica di tenere insieme messaggi, sensibilità e comportamenti”.
Alla presentazione del libro, curato a Stefano Martello e Sergio Vazzoler, hanno partecipato,tra gli altri, per Arpa Umbria, Luca Proietti, Fabio Mariottini e Luca Aiello e il coordinatore della rete comunicatori Snpa Marco Talluri.
Share the post "IL COVID-19 NON FERMA L’EDITORIA SPECIALIZZATA"
Alcuni dei protagonisti della giornata conclusiva del Premio giornalistico sull’ innovazione e la sostenibilità alimentare
Sono stati premiati il 17 dicembre, nel corso di una cerimonia svoltasi in formato digitale sui canali del Future Food Institute di Bologna i due vincitori della prima edizione italiana del Premio giornalistico in “Food Innovation and Sustainability”, promosso da EIT Food in collaborazione con UNAGA.
I premiati sono giovani giornalisti impegnati a raccontare le buone pratiche, aziendali e di ricerca, sull’ innovazione di settore e la sostenibilità ambientale.
Primo è risultato Tommaso Cinquemani, giornalista milanese, con un articolo pubblicato sulla testata on line Agronotizie nel quale ha fatto il punto delle New Breeding Techniques, le innovative e controverse tecniche di accelerazione e miglioramento della crescita vegetale, oggi soggette alle normative europee sulla regolamentazione degli OGM; al secondo posto Valentina Celi, giornalista calabrese che ha raccontato su La Nuova Calabria l’ecosistema di economia circolare e riqualificazione sociale dell’ azienda Fattoria della Piana.
I vincitori sono stati scelti da una giuria di esperti composta da Sonia Massari dell’Università Roma Tre, Duccio Caccioni Direttore scientifico di Fondazione FICO, Lorena Savani di EIT Food CLC South, Maurizio Martina già Ministro delle Politiche Agricole e Roberto Zalambani Presidente di Unaga – Fnsi.
La proclamazione dei vincitori è stata preceduta da un dibattito sui temi del premio moderato da Sara Roversi Presidente del Future Food Institute che ha chiamato sul palco virtuale Andrea Segrè Presidente di Fondazione FICO e Massimiliano Falcone docente di comunicazione e sostenibilità allo IULM di Milano che hanno discusso del ruolo dei media per una corretta informazione ai consumatori, anche in chiave educativa. “I giornalisti devono essere liberi e competenti, tenendo come riferimento la carta dei doveri della professione”, ha concluso Roberto Zalambani, Presidente di Unaga.
La premiazione è avvenuta sul palco virtuale della Stampa Estera in Italia. Lisa Bellocchi vice Presidente del Network europeo dei giornalisti agricoli Enaj ha sottolineato l’impegno a valorizzare e a mettere in rete i giovani colleghi anche invitandoli a press tour nei diversi Paesi per costruire una rete di conoscenze di carattere internazionale.
Share the post "UNAGA PROTAGONISTA DELLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO SULL’INNOVAZIONE E LA SOSTENIBILITA’ ALIMENTARE"
Quasi una telenovela durata 10 anni: la mozzarella di Gioia del Colle ha ottenuto il riconoscimento Dop – Denominazione di origine protetta. 22 i Comuni compresi nello specifico disciplinare di produzione delle Province di Bari e Taranto più una zona della provincia di Matera.
Nell’area della nuova Dop ogni anno si producono 15 milioni di kg di sole mozzarelle per un valore che supera abbondantemente 120 milioni di euro e Il riconoscimento dell’Unione europea determinerà un aumento del valore non inferiore al 25%. Soddisfatti ovviamente gli imprenditori, certi di conquistare nuovi mercati portando vantaggi a tutta la filiera produttiva, ma ancora più soddisfatti i protagonisti sul territorio di quell’attività di promozione che si sono fatti carico di un percorso ricco di ostacoli che ora, dopo sofferte attese, a risultato ottenuto, sembrano distanti. Soddisfazioni sono state espresse dalla Ministra Bellanova, che così commentato: “Con la Mozzarella di Gioia del Colle Dop”, si riconosce la qualità di uno straordinario prodotto pugliese, inimitabile, che rappresenta una storia produttiva ed economica, e una rilevante occasione occupazionale per quelle comunità pugliesi. Ed è importante rimarcare come negli ultimi anni l’intera filiera abbia visto il fiorire di nuove attività imprenditoriali condotte anche da giovani, sempre più proiettati sui mercati comunitari ed internazionali”.
“Un traguardo – spiega Stefano Genco, Presidente del GAL Terra dei Trulli e di Barsento – raggiunto grazie alla coesione e alla lungimiranza delle aziende di produzione e trasformazione che, insieme a noi, hanno lavorato alla definizione del disciplinare per valorizzare un prodotto che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e che meritava il riconoscimento finalmente ottenuto. Un esempio che dimostra – prosegue Genco – che quando le strutture si mettono al servizio del territorio e credono fortemente che crescita e sviluppo siano possibili attraverso creazione di reti e sinergie produttive, i risultati arrivano. Il GAL – conclude il Presidente – è particolarmente orgoglioso di essere stato promotore del percorso che ha portato a questo importantissimo riconoscimento”.
Adesso inizia una nuova fase soprattutto organizzativa: sul territorio interessato sono 130 le imprese grandi e piccole di trasformazione che dovranno costituire il consorzio e far crescere la nuova creatura simbolo della Murgia e della Puglia tutta.
Share the post "LA MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE OTTIENE LA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA"
È iniziata la stagione dell’arancia rossa per Oranfrizer, il primo raccolto “made in Italy” ha raggiunto le tavole in questi giorni. Asia e Nord Europa saranno le destinazioni del 2021. Con l’auspicio che Covid 19 e Brexit non pongano ostacoli logistici all’ingresso dei prodotti. Oranfrizer ha buone premesse, è diventata parte integrante del gruppo internazionale Unifrutti, continuerà con la sua natura glocal a servire l’arancia rossa e gli agrumi per soddisfare l’elevata richiesta del mercato italiano sempre più consapevole delle proprietà benefiche dei frutti freschi e spremuti, ricchi di vitamina C.
Gli italiani, come sempre, sono i primi a gustare l’arancia rossa più precoce che matura negli agrumeti di Sicilia. Si chiama Nucellare, è una cultivar di Tarocco dal gusto vivace con la polpa leggermente pigmentata. È arrivata nella seconda settimana di dicembre, dopo aver raggiunto il giusto livello di maturazione e una lieve pigmentazione. L’attesa delle rosse siciliane che ogni anno cresce nei reparti ortofrutta della GDO non ha mai spinto Oranfrizer ad anticipare i tempi dell’offerta, è più importante tutelare l’alta la qualità dei frutti e renderli disponibili solo quando sono pronti per la raccolta.
Come tutti gli agrumi distribuiti da Oranfrizer, la prima arancia rossa che ha raggiunto i mercati ha la buccia edibile, pertanto – dalla polpa alla scorza – può essere completamente usata in cucina, in totale sicurezza. Alla raccolta delle arance rosse Tarocco Nucellare, seguirà nei prossimi giorni l’arrivo delle arance Moro, le più ricche di antocianine, le più rosse che proprio durante questo periodo stanno sviluppando la loro eccellente pigmentazione, sia nella polpa che sulla buccia.
Con le Moro arriveranno anche i mandarini, facili da sbucciare, delicati e dolci al palato, particolarmente apprezzati dalle famiglie con bambini. Da alcune settimane sono già sui mercati anche il limone primofiore, con la buccia gialla ed abbondante resa in succo e l’arancia bionda Navelina, la prima della nuova campagna agrumaria.
Share the post "IN SICILIA IN AUMENTO LA PRODUZIONE DI ARANCE ROSSE"
Mariella Cossu e Roberto Zalambani con i dirigenti dell’Assessorato alle politiche agricole della Regione durante l’evento di promozione dei prodotti tipici della Basilicata, svoltosi a Matera nel gennaio 2016
Se ne è andata in silenzio come in silenzio aveva vissuto gli ultimi anni in una residenza sanitaria, barriera invalicabile tra lei, così piena di vita e di iniziative, e la nostra professione, nella sua Sant’Antioco, provincia di Carbonia-Iglesias.
Giustamente il mondo del giornalismo sardo ha onorato la memoria di Maria Maddalena (per tutti Mariella) Cossu, 78 anni, laureata in lettere e giornalista pubblicista iscritta all’Ordine della Sardegna dal 1° dicembre 1989. Per 37 anni ha lavorato all’Ersat, l’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo, prima nella segreteria del Consiglio d’Amministrazione e poi nell’Ufficio stampa che ha diretto per 15 anni. Sono gli anni del trasferimento a Cagliari e dell’inizio delle collaborazioni a importanti riviste specializzate. Sono gli anni dell’impegno negli organismi di categoria: per 12 anni componente del Consiglio direttivo dell’Assostampa Sarda, vi ha ricoperto anche le cariche di tesoriere con Presidente Francesco Birocchi e di consigliere del Gruppo Uffici Stampa; nell’Unione Cattolica Stampa Italiana è stata Segretaria regionale con la presidenza di Mario Girau e Tesoriere nazionale dal 2009 al 2016 con la presidenza di Andrea Melodia. “Per noi Mariella è stata una bandiera della stampa agricola e poi ambientale della sua terra e un punto di riferimento costante e sicuro per l’Unaga”, ricorda il Presidente Roberto Zalambani. “Agli inizi della collaborazione con l’Informatore Agrario, La Vita in Campagna e Origini, iniziò a frequentare l’Arga Sardegna del Presidente Flavio Siddi per poi diventarne a sua volta Presidente dal 2010; con tale carica entrò nel Consiglio nazionale di Unaga per poi ricoprire il ruolo di vice Presidente Vicario con Mimmo Vita Presidente e con me Segretario Generale. E’ stata protagonista di tanti incontri e eventi in giro per l’Italia, l’ultimo dei quali nel gennaio 2016 a Matera nel corso di una serata di gala organizzata dall’Assessorato regionale alle politiche agricole per la promozione dei prodotti tipici della Basilicata”, conclude Zalambani sottolineando come avesse anche recuperato una vocazione ambientalista che le consentì di ricevere il Premio “Sentinelle del creato” nel 2009.
Unaga si stringe ai famigliari di Mariella e ai dirigenti di Arga Sardegna Celestino Moro Presidente e Maurizio Orrù Segretario in questo momento di profonda tristezza per tanti.
Share the post "MARIELLA COSSU, UNA VITA AL SERVIZIO DELLA PROFESSIONE"