Il 18 settembre 2020 l’ amico e collega Alberto Romagnoli ha lasciato Bruxelles dove ha ricoperto con grande professionalità il ruolo di responsabile dell’Ufficio di corrispondenza della Rai. Gli abbiamo chiesto di commentare la destinazione green dei tantissimi fondi di recupero che l’Europa si appresta a stanziare per i Paesi membri esprimendo anche la sua opinione sul ruolo che può giocare la comunicazione a tutti i livello.
Ecco la sua risposta:
“La svolta verde era gia’ una delle priorità annunciate da Ursula Von Der Leyen in occasione dei suoi primi “100 giorni” alla guida della Commissione. Ma quando – ai primi di marzo – ne stava parlando durante una conferenza stampa i giornalisti basati a Bruxelles la sommersero (come era giusto…) di domande sul Covid. Adesso – nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione – la signora tedesca torna alla carica, e con nuovi argomenti. La pandemia è diventata un’occasione per rifare l’Europa, rendendola piu’ rispettosa dell’ambiente. Ed il 37 per cento delle risorse del “recovery fund” predisposto per uscire dalla piu’ grave recessione della storia verranno proprio investite a questo scopo. Per l’Italia e’ una partita che vale centinaia di miliardi. Per l’informazione del nostro paese e’ una sfida. La competenza – su certi argomenti – non si improvvisa. Occorrono degli specialisti. Nelle redazioni come a Bruxelles. In altre parole…anche qui occorre fare degli investimenti. Interpretare la crisi (pure dei giornali) come un’opportunità. Perchè ci saranno piu’ lettori interessati a temi – come i fondi europei – abitualmente riservati agli addetti ai lavori. Coraggio e talento sono le virtu’ indicate dalla presidente della commissione per affrontare le difficolta’. Un’informazione davvero di “servizio” deve trasformare il “green deal” in un tema accessibile. Perche’ in grado di modificare – nel concreto – le vite dei lettori: dal cibo nei loro piatti, alla maniera di muoversi e riscaldarsi. Senza dimenticare il ruolo della stampa locale, con la sua capacita’ di esercitare nel territorio la sorveglianza – indispensabile soprattutto in alcune regioni – sulla gestione degli appalti. Altrimenti anche questa diventera’ l’ennesima occasione perduta. Ma stavolta nessuno potra’ dire che “è colpa dell’Europa”.
Alberto Romagnoli
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Il segretario generale Girelli a dibattito sullo sviluppo sostenibile
Il punto sui progetti in atto per la sostenibilità e l’utilizzo di energie rinnovabili per le economie delle comunità collinari del Friuli e del Carso, triestino e goriziano, per lo sviluppo del territorio, e l’illustrazione di modelli già attuati in altri comprensori, sono stati al centro della tavola rotonda dal titolo “Green economy, quale sostenibilità per tutte le comunità”. Che è stata organizzata dall’Associazione Sindaci emeriti del Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio del Consiglio regionale del FVG. L’incontro si è svolto nel salone di Palazzo Belgrado, a Udine. Relatori; il prof. Francesco Marangon, del dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine, e il prof. Gianluigi Gallenti, del dipartimento di scienze economiche, aziendali, statistiche e matematiche, delegati dai Rettori dei due Atenei del FVG alla sostenibilità, Stelio Vatta, direttore dell’Arpa FVG, e Matteo Mazzolini, direttore dell’Agenzia per l’Energia FVG. Moderatore del dibattito, Gian Paolo Girelli, Segretario generale dell’Unaga, l’Unione nazionale dei giornalisti che si occupano di agricoltura, enogastronomia, territorio e ambiente.
Marangon, oltre a spiegare le strategie del progetto di sviluppo finanziato dal ministero all’Ambiente, del quale le due Università del FVG curano il coordinamento tecnico, ha parlato di ‘smart circular land’, e di come abbattere i costi attraverso l’affermazione di una economia circolare, per ottenere la sostenibilità dello sviluppo del territorio. Si è trattato, dunque, di modelli di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni del presente, senza compromettere quelli che spettano alle future generazioni. Gallenti, in particolare, ha esposto il progetto per le comunità collinari del Carso triestino e goriziano, e ha illustrato il progetto transfrontaliero italo-sloveno Muse. Che è l’acronimo di mobilità universitaria sostenibile energicamente efficiente. Un progetto anche di carattere culturale, che prevede la collaborazione dell’Università di Lubiana. Vatta, ha poi spiegato le linee strategiche lungo le quali opera l’Arpa verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Agenzia, ha ricordato, è infatti una cabina di regia della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, e collabora attivamente a tutti i progetti in atto. Ha inoltre illustrato il ‘Progetto Punto zero ambientale’, in pratica l’esperienza ‘Ponterosso’ attuata nella Zona industriale di San Vito al Tagliamento, dove sono insediate 140 imprese su un’area di 300 ettari. Nell’occasione, con la collaborazione degli imprenditori locali sono stati prelevati campioni, e analizzati i dati su acqua, suolo, aria, rumore, odori, e stato di salute delle essenze arboree, ricavandone un approfondito studio di valutazione per l’impatto ambientale. Di innovazione tecnologica, necessaria per lo sviluppo sostenibile e un’economia verde, ha quindi parlato Mazzolini, incentrando il tema anche sull’importanza della digitalizzazione (la nostra regione è già molto avanti in questo settore) e del ruolo imprescindibile della formazione. Ha ricordato inoltre quali siano gli obiettivi del FVG per raggiungere la neutralità alle emissioni di carbonio, ovvero l’equilibrio tra emissioni in atmosfera e l’assorbimento del carbonio, entro il 2045.
Ciò significherebbe anticipare di 5 anni l’ambiziosa data-obiettivo, che è prevista dall’European Green Deal per il 2050.Scadenza, che come ha ricordato il moderatore Girelli, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen considera importante quanto lo sbarco del primo uomo sulla luna.
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Si tratta dell’unica manifestazione al mondo nella quale si premiano e valorizzano i vini prodotti in zone dove la coltivazione della vite è difficile. Molti dei vini bianchi tranquilli e dei vini passiti premiati al Aosta sono ricavati dalle uve delle vigne dei terrazzamenti tra costa e valli della Liguria.
” Fare vino da noi è una sfida continua – mi spiega l’Assessore regionale alle politiche agricole Stefano Mai – e per questo definiamo la nostra viticoltura eroica come coloro che la praticano.
I costi sono alti, la fatica tanta, le difficoltà sempre dietro l’ angolo. Per questo chiediamo maggiore libertà d’impianto dei nuovi vigneti attraverso un miglioramento delle direttive comunitarie”.
Intanto è iniziata la vendemmia alle Cinque Terre per chi spumantizza e per chi ha varietà precoci. Nei prossimi giorni entreranno in campo anche gli altri viticoltori fiduciosi in un’ ottima qualità determinata dal clima favorevole e dalle “giuste” piogge che hanno portato a un buon sviluppo dei grappoli come mi ha confermato il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri. Il delegato confederale Bruno Rivarossa da parte sua sottolinea la grande richiesta di questi vini, che possono vantare ben 8 Doc e 4 Igt, in Italia e all’ estero.
L’assessore Mai conclude con un appello:”Salvaguardiamo le produzioni delle piccole aree vitivinicole che per storia, tradizione e unicità rappresentano un valore non solo economico ma anche ambientale e paesaggistico”.
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Si è completata con la nomina dell’ingegnere Laura D’Aprile a capo della Direzione Generale per l’Economia Circolare, la squadra dei Direttori Generali del Ministero dell’Ambiente, frutto della riorganizzazione del Dicastero avviata dal Ministro Sergio Costa.
La Direzione generale per l’economia circolare si occupa, tra l’altro, della promozione delle politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare; della gestione integrata del ciclo dei rifiuti e dei programmi plastic free e rifiuti zero; della pianificazione, tracciabilità e vigilanza sul ciclo integrato dei rifiuti; attuazione ed implementazione del sistema dei criteri ambientali minimi (CAM) e acquisti pubblici verdi.
L’ingegnere Laura D’Aprile, già dirigente del Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale, ha guidato in precedenza la Divisione Bonifiche e risanamento del MATTM. Per ISPRA è stata responsabile del settore Siti contaminati. Ha inoltre svolto consulenza presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al Ciclo dei rifiuti alla Camera. All’ingegner Laura D’Aprile e a tutti i direttori generali i migliori auguri di buon lavoro da parte di Unaga con l’ auspicio di una intensa e costante collaborazione con la stampa specializzata.
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di Wittfrida Mitterer, Presidente della Fondazione di Bioarchitettura e giornalista Argav
“Indietro non si torna. Un nuovo umanesimo alla luce della Laudato si’” è il titolo dell’incontro che si è svolto il 5 settembre alla Rocca dei Papi di Montefiascone (Viterbo) in occasione della XV Giornata nazionale per la custodia del Creato, indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per il 1° settembre.
Come chiede papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, occorre un “nuovo umanesimo”, ossia una pianificazione del futuro dell’uomo sulla base delle esigenze di rigenerazione della natura e su una maggiore equità sociale.
Tra gli ospiti della giornata anche Wittfrida Mitterer, Presidente della Fondazione di Bioarchitettura e giornalista Argav. La Fondazione, con sede a Roma e Bolzano e delegazioni in tutte le regioni italiane, è costantemente impegnata ad affrontare i vari temi posti da una visione a 360° della sostenibilità ambientale. Pubblica la rivista Bioarchitettura -Abitare la Terra e gestisce un Master presso l’università Lumsa.
La Fondazione è stata interpellata da Riccardo Fraccaro, sottosegretario alle Presidenza del Consiglio, per elaborare un insieme di linee guida per l’edilizia post COVID, soprattutto quella scolastica. Obiettivo è formulare linee guida specifiche che siano in grado di rispondere alle esigenze della storia, della geografia, delle condizioni climatiche e delle esigenze funzionali in luoghi diversi.
La Fondazione di Bioarchitettura ha inoltre curato una pubblicazione della Libreria Editrice Fiorentina intitolata La cura della casa comune, in cui scienziati, architetti, urbanisti, sociologi umanisti, filosofi, riflettono rileggono e commentano le parole di papa Francesco, rispondendo al suo appello con proposte pratiche ed esempi concreti. L’obiettivo è quello di contribuire a formulare un agire “corretto” che possa portare alla costruzione di un nuovo modello di società, più giusto, più equo, più ecologico.
La Fondazione edita una prestigiosa rivista ” Bioarchitettura. Abitare la terra ” e ha recentemente rinnovato il sitowww.bioarchitettura.org.
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In Italia ci sono 90 bacini idrici, la cui capacità (mc. 697.775.190) è ridotta di oltre il 10% (mc. 72.439.993), perché interriti; per la loro pulizia si stima un costo di quasi 291 milioni di euro, capace di garantire circa 1.450 posti di lavoro: è questo uno dei dati ricompresi nel Piano di efficientamento della rete idraulica del Paese, presentato a Roma dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“È evidente che riportare la potenzialità degli invasi italiani alle quote originarie significa dotare il territorio di un enorme serbatoio a servizio della multifunzionalità della risorsa idrica” commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.
Non è questo, però, l’unico dato sorprendente fornito dal Piano di progetti definitivi ed esecutivi (iter burocratico espletato ed in attesa solo di finanziamento), redatto dai Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani: nel Paese, infatti, ci sono 16 bacini incompiuti (capacità complessiva: mc. 96.015.080), per il cui completamento servono circa 451 milioni di euro, che attiverebbero 2.258 posti di lavoro. “Da questi dati – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – emerge chiaramente come mettere a regime l’esistente debba essere un obbiettivo prioritario per il Paese.”
Al proposito, il Piano ANBI presenta anche 729 progetti per opere di manutenzione straordinaria sulla rete idraulica italiana; costo previsto: oltre 2 miliardi 365 milioni di euro in grado di assicurare circa 11.800 posti di lavoro. Non solo: il Piano ANBI guarda al futuro ed indica la possibilità di realizzare rapidamente 23 nuovi bacini di accumulo idrico (capacità: mc. 264.493.800) per un investimento di oltre 1 miliardo e 230 milioni di euro con 6.154 nuovi posti di lavoro.
“Il nostro Piano – prosegue il Presidente di ANBI – è un concreto contributo, che offriamo al Governo nel quadro del Green New Deal, uno dei paradigmi degli interventi finanziabili dal Recovery Fund ed i cui tempi sono dettati dai cronoprogrammi europei: istruttorie completate entro il 2023, conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 2026. Avere un importante pacchetto di progetti in avanzato iter burocratico, contiamo possa contribuire nelle impegnative trattative, che il Premier si troverà ad affrontare nelle prossime settimane. L’importante è fare presto e fare bene: i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno dimostrato di saperlo praticare.”
Alla presentazione del Piano ANBI per l’efficientamento della rete idraulica del Paese (previsti complessivamente investimenti per € 4.339.137.530,77 con oltre 21.000 unità lavorative da impiegare) hanno partecipato i Sottosegretari Salvatore Margiotta, Giuseppe L’Abbate, Roberto Morassut; i Presidenti delle Commissioni Agricoltura, Gianpaolo Vallardi (Senato) e Filippo Gallinella con la Vice, Susanna Cenni (Camera dei Deputati); il Capo Dipartimento Casa Italia – Presidenza del Consiglio, Fabrizio Curcio; il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Bacino Appennino Centrale, Erasmo D’Angelis. Ha coordinato i lavori, Anna Scafuri, caposervizio RAI Tg 1.
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diWittfrida Mitterer, Presidente della Fondazione di Bioarchitettura di Bolzano, giornalista associata Argav
Con l’avvicinarsi del nuovo anno accademico l’Università di Roma LUMSA, la Fondazione per la Bioarchitettura® e l’Agenzia CasaClima di Bolzano, progettano la nuova edizione del Master Internazionale di secondo livello CasaClima Bioarchitettura® Certificazione e Consulenza Energetico-ambientale: il più importante percorso post-universitario di alta formazione nel campo della Bioarchitettura®, dell’efficientamento energetico, del clima engineering e della certificazione energetica.
Il Master si rivolge a tutti coloro che, dopo la laurea o durante il proprio percorso professionale, intendono intraprendere un processo di approfondimento e di qualificazione delle proprie competenze. ll corso, continuamente aggiornato nei contenuti e nella struttura, forma profili professionali perfettamente in linea con le richieste del mercato del lavoro, forte del legame con le più importanti realtà pubbliche e private, italiane ed internazionali, del know-how e dell’esperienza dei docenti, professionisti di fama mondiale nel mondo dell’architettura e dell’urbanistica bio-sostenibile. Il Master CasaClima Bioarchitettura® Certificazione e Consulenza Energetico-ambientale si propone di fornire ai corsisti competenze specifiche e strumenti tecnici fondamentali per intraprendere un cammino professionale altamente qualificato, accompagnandoli nel mondo del lavoro anche grazie al prezioso servizio di Job Placement garantito a tutti gli studenti.
La frequenza ai corsi del Master si concentra nei weekend (venerdì dalle ore 14:00 alle ore 19:00 e sabato dalle ore 8:30 alle 17:30), al fine di permettere la frequenza ai corsisti lavoratori.
Il Master attua attraverso l’assegnazione di borse di studio una politica di sostegno degli studenti più meritevoli. 2 borse di studio del valore di 2000,00 € ciascuna offerte dalle aziende Calchèra San Giorgio e Keim e 3 borse di studio, due del valore di 2000,00 € ed una del valore di 1000,00 € offerte Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale. Le borse verranno assegnate in base all’ordine di arrivo della domanda.
Riduzioni sui costi d’iscrizione disponibili tramite convenzioni con gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Roma e provincia.
Le iscrizioni sono aperte sino al 30/10/2020, salvo raggiungimento dei posti disponibili.
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UNAGA aderisce alla Giornata Nazionale per il Creato invitando i colleghi giornalisti a partecipare alla manifestazione, promossa dalla CEI e dall’ Arcidiocesi ospitante, che si svolgerà il 5 e il 6 settembre tra Jolanda di Savoia e Comacchio (Ferrara). Il convegno sarà coordinato da Alberto Lazzarini, socio ARGA Emilia Romagna e Presidente della Commissione cultura del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
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Per Vinoway, il magazine gestito e rappresentativo del canale on-line ufficiale dall’associazione culturale e di promozione VINOWAY ITALIA, è Fabrizio Salce il miglior giornalista enogastronomico italiano del 2020.
Fabrizio Salce da circa 25 anni si occupa di agricoltura ed enogastronomia a livello nazionale per TV, radio, carta stampa e web. E’ componente della Segreteria del Comitato Tecnico Scientifico di UNAGA.
Passione e serietà hanno sempre contraddistinto i suoi servizi con i quali negli anni ha sempre cercato di raccontare i prodotti italiani dando voce ai veri protagonisti: i produttori. E poi i territori, le storie, le tradizioni, i grandi sapori della nostra Italia.
Il riconoscimento verrà consegnato il 10 ottobre in occasione della premiazione Vinoway Wine Selection 2021 presso il The Nicolaus Hotel di Bari.
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Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa visita il Centro acqua e biodiversità
Il Presidente del PNGP Italo Cerise e il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa
di Ezio Berard – ARGA Valle d’Aosta
Nell’ambito del calendario di visite alle realtà protette, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare SergioCosta ha effettuato un sopralluogo nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Visita al parco
Il Ministro era accompagnato dal Presidente dell’Ente Parco Italo Cerise, dal Direttore Pier Giorgio Mosso, dal Responsabile del Servizio Biodiversità e ricerca scientifica Bruno Bassano e dall’Ispettore del Corpo di Sorveglianza Stefano Cerise. È stata una “visita sul campo”, focalizzata all’approfondimento delle attività di conservazione dell’ambiente portate avanti dall’Ente Parco.
Fra le tappe previste nei due giorni di soggiorno, oltre all’osservazione in prima persona degli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai, notevole rilevanza è stata data alla visita al Centro Acqua e Biodiversità di Rovenaud, in Valsavarenche, inaugurato nel 2019. Il Centro, la cui istituzione si deve a un contributo del Ministero dell’Ambiente, costituisce un luogo dedicato alla ricerca scientifica e all’educazione ambientale sui temi di conservazione degli ecosistemi acquatici e sulla Lontra, e ospita un suggestivo allestimento espositivo con percorsi di visita arricchiti da installazioni multimediali e video. «Ho scelto il Parco Nazionale più antico, non è una scelta casuale, ma direi deve essere simbolico. Non è solo una questione di lontra – ha poi sottolineato il ministro Costa – è una questione di acqua e di difesa del territorio». Durante le visite di Sergio Costa si è svolto un momento istituzionale presso il Palazzo Regionale ad Aosta. Qui è stato ricevuto dal Presidente della Regione, dai rappresentanti del Governo regionale e dai due Parlamentari valdostani.
Nel corso dell’incontro si è accennato a diversi argomenti: la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della biodiversità e la promozione del turismo verde nella piccola regione alpina.
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