Recco, sede principale della rassegna delle tipicità italiane, vista dal mare
“Fattore Comune” il progetto nato come evento mirato a sviluppare sinergie tra quelle eccellenze italiane, tutelate dall’Unione Europea, che vantano la protezione accordata alla denominazione dei rispettivi Comuni da cui provengono. Prodotti tipici che identificano nel proprio nome, la provenienza, accomunandone qualità e territorialità: ad organizzare il momento è il Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP.
Nelle scorse annate i prodotti protagonisti sono stati: il Lardo di Arnad DOP, la Robiola di Roccaverano DOP, i Maccheroncini di Campofilone IGP, il Prosciutto di Norcia IGP e il Pane di Genzano IGP per l’edizione del 2017.
Il Barolo DOCG, il Bra duro e tenero DOP, il Puzzone di Moena DOP, il Lardo di Colonnata IGP, i Funghi di Borgotaro IGP nel 2018. Naturalmente la Focaccia di Recco col formaggio IGP.
Quest’anno 2019, oltre alla Focaccia, saranno presenti: tre prodotti piemontesi, il Consorzio Castelmagno DOP, il Consorzio Riso di Baraggia DOP e il Consorzio Gavi DOCG, dalla Lombardia il Consorzio Salame d’oca di Mortara IGP e dall’Emilia Romagna il Consorzio dei Salumi Piacentini DOP.
L’evento, per la giornata dell’8 novembre 2019, sarà suddiviso in due momenti, il primo presso il Teatro di Sori con gli interventi delle Istituzioni e degli organi preposti al controllo dei prodotti ai quali seguirà un “talk show” aperto ai media. Il secondo momento è previsto a Recco all’interno del Ristorante Manuelina dove a partire dalle ore 20:00 verranno allestiti spazi dedicati ai Consorzi con relativi banchi di assaggio e degustazione. Il 9 novembre 2019 dopo una visita al borgo marinaro di Camogli con sosta presso la Focacceria Revello, pranzo ligure a Recco e show cooking al ristorante Da Lino.
Saranno presenti le Arga della Liguria e del Piemonte e il Comitato Scientifico UNAGA.
Contatti:
Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP
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Roberto Zalambani e Fabrizio Mandorlini tra i protagonisti della presentazione in Palazzo Vecchio a Firenze
Il tartufo bianco di San Miniato tocca il cuore di Firenze. Presentata nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio il 23 ottobre 2019 l’edizione numero 50^ della Mostra mercato nazionale. Il ruolo di Arga Toscana e Unaga.
Il Salone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze, luogo di incontro tra i piu’ suggestivi al mondo, ha fatto da cornice alla presentazione dell’ edizione numero 50 della Mostra mercato nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato. Situata in provincia di Pisa con una storia ininterrotta di amicizia con il Granducato di Firenze, San Miniato si appresta ad ospitare, in tre fine settimana dal 9 al 24 novembre 2019, una ricchissima rassegna fatta di esposizioni di prodotti, di mostre e di spettacoli, con aree e giorni tematici di grande suggestione, che richiameranno i 200 anni dalla composizione dell’ Infinito di Giacomo Leopardi, i 500 anni dalla nascita di Cosimo I de’ Medici, i 450 anni dalla fondazione del Granducato, i 250 anni dalla nascita di Napoleone Bonaparte, a cui il tartufo piaceva tanto e non mancava di farselo portare quando veniva a salutare lo zio prete.
Uno spettacolo nello spettacolo, l’arrivo nel Salone dei figuranti e dei loro accompagnatori e la nomina dei nuovi Ambasciatori del tartufo alla presenza dei nominati degli scorsi anni tra i quali il Presidente di UNAGA Roberto Zalambani.
La sapiente regia di Fabrizio Mandorlini, vice Presidente di Arga Toscana,ha reso indimenticabile una serata alla quale hanno partecipato numerosi giornalisti Arga tra i quali Luisella Meozzi, Romina Gobbo, Alessandro Maresca e Michele Fiaschi.
Il Presidente di Arga Toscana Franco Polidori, commentando l’ evento e la prossima grande rassegna sanminiatese, ha sottolineato come, nell’ impegno crescente a valorizzare l’agroalimentare del territorio, il tartufo bianco di San Miniato rappresenti una delle risorse toscane tra le piu’ prestigiose, un fiore all’ occhiello che i nostri giornalisti specializzati sono impegnati ad affiancare.
La manifestazione, che ha visto protagonisti il Sindaco di San Miniato Simone Giglioli, il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’Assessore regionale al turismo Stefano Cioffo e il Presidente della Fondazione San Miniato promozione Delio Fiordispina, si è conclusa nella suggestiva Zeffirelli’s Tea Room di piazza san Firenze.
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Il taglio del nastro della nuova sezione museale dedicata alla mortadella. Al centro l’Assessore regionale all’ agroalimentare, pesca e foreste dell’ Emilia Romagna Simona Caselli; alla sua destra il Presidente del Consorzio Mortadella Bologna Corradino Marconi
Autorità locali, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno tagliato il nastro inaugurale dello spazio museale dedicato all’eccellenza gastronomica felsinea. Un percorso interattivo ed emozionale fatto di storia, cultura e tradizione che sancisce il legame d’amore tra la città e il suo salume simbolo. Il secondo Mortadelladay è proseguito a FICO Eataly World con spettacoli, degustazioni e divertimento. Molti i giornalisti di Unaga e Arga Emilia Romagna presenti tra i quali il Presidente dell’ Unione Roberto Zalambani e la responsabile dei rapporti internazionali Lisa Bellocchi e, per l’ Associazione, il responsabile del Comitato scientifico Pier Luigi Nanni e il componente Stefano Bugamelli.
Uno spazio del Museo della Storia di Bologna, nel centralissimo Palazzo Pepoli, si tinge di rosa. Giovedì 24 ottobre 2019, in occasione del 358° anniversario dell’editto del Cardinal Farnese che regolamentava la produzione della Mortadella, è stata inaugurata la sala dedicata alla regina rosa dei salumi, che arricchisce il percorso permanente del museo.
L’evento al centro della seconda edizione del Mortadelladay, cui ha fatto da madrina Anna Falchi, è stato preceduto da una conferenza con la partecipazione di: Simona Caselli, Assessore all’agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia Romagna, Davide Conte, Assessore al Bilancio del Comune di Bologna, il Presidente del Consorzio Mortadella Bologna IGP Corradino Marconi e Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae. Musei nella città.
Il Presidente di Unaga Roberto Zalambani con Anna Falchi
A raccontare le tappe più significative della storia della Mortadella Bologna IGP anche Costantino D’Orazio critico d’arte e il famoso giornalista scrittore associato Arga Giancarlo Roversi, mentre il noto comico bolognese Vito ha intrattenuto con alcuni aneddoti legati alla Mortadella.
Il nuovo spazio è un percorso esperienziale e interattivo che coniuga arte, cultura, curiosità e testimonianze storiche come il famoso bando del cardinale Farnese del 1661 che codificava la produzione della mortadella, vero e proprio antesignano dell’attuale Disciplinare per la denominazione IGP certificato dall’Unione Europea. Nel 1624 la Mortadella era il salume più ricercato e costoso: 3,5 volte più del prosciutto, 9 più del pane e 6 volte più di manzo e agnello.
“Abbiamo scelto di inaugurare il nuovo spazio del Museo della Storia di Bologna dedicato alla Mortadella per celebrare il suo 358° anniversario, era infatti il 24 ottobre 1661 quando il Cardinal Farnese emanò l’editto che ne regolava la produzione. Un documento storico importante a tutela di un salume che ha sempre rappresentato un’eccellenza del territorio, la cui storia si intreccia con quella della città di Bologna. Un progetto del Consorzio, realizzato in collaborazione con Genus Bononiae. Un allestimento in grado di raccontare e valorizzare uno dei maggiori simboli gastronomici Made in Italy. Sarà una tappa irrinunciabile per tutti gli amanti di questo nobile salume”, ha dichiarato Corradino Marconi, Presidente del Consorzio Mortadella Bologna.
Il Presidente di Unaga Roberto Zalambani presenta ad Anna Falchi il volume dell’ Accademia Italiana della Cucina “La pasta fresca, ripiena e gli gnocchi” curata dai Centri Studi Territoriali. Quelli dell’ Emilia Romagna sono stati coordinati da Piergiulio Giordani Pavanelli, socio aderente Arga, e da Davide Rossi.
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La Presidente di Arga Umbria Simona Maggi a colloquio con la Ministra Teresa Bellanova durante la presentazione di “Frantoi aperti”
Presentata, nella splendica cornice dell’abbazia di Santa Croce in Sassovivo di Foligno, la XXII edizione di Frantoi Aperti in Umbria, alla presenza di Teresa Bellanova, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
“Frantoi Aperti – spiega la ministra Bellanova – ci dà l’opportunità di valorizzare l’arte olearia, l’arte di trasformare i frutti in prodotti, ma che oltre al lato economico, ci permette di riavvicinarci alle nostre radici, al nostro territorio, all’importanza che le coltivazioni di olivi, rivestono nel mantenimento e nella protezione del nostro paesaggio. Io vengo dalla Puglia, terra di olivicoltori gli alberi per i contadini sono come i figli, ogni albero ha la sua storia, un aneddoto. Quando un terreno e degli alberi, vengono abbandonati, oltre al dolore per la perdita economica, c’è il dolore di perdere gli alberi come tratto identitario e culturale. La coltura dell’olivo rappresenta un elemento di richiamo alle nostre radici, al nostro paesaggio, che va al di là dell’aspetto economico. Un territorio come questo umbro che, nella zona della Fascia Olivata, ha avuto un importante riconoscimento come quello della FAO, è un paesaggio accogliente e ricco, che sa conservare un bene prezioso come l’albero di olivo. Da ottobre a dicembre qui in Umbria si vive un momento di grande festa, che va dalla raccolta delle olive fino all’arrivo dell’olio nuovo, un bene prezioso. Serve attenzione assidua al territorio e azioni a sostegno del reddito degli agricoltori, a sostegno degli investimenti in agricoltura, questo è l’impegno che abbiamo affinchè i giovani siano sempre più stimolati a riprendere in mano i terreni. Il mio obiettivo, – prosegue il Ministro – è di investire nella filiera, nel sostenere la sinergia tra le piccole imprese, che in realtà sono i veri giganti della qualità, per arrivare in maniera sinergica al vero mercato del Made in Italy. Il mio primo obiettivo è sostenere con maggiore forza la tracciabilità di tutta la filiera produttiva, l’etichettatura di origine, poi una battaglia di sistema sui dazi, perché i dazi oltre a creare danno ai produttori italiani, incentivano, negli Stati Uniti e negli altri paesi con politica di dazi, l’acquisto di prodotti alimentari di minore qualità, con le conseguenze per la salute che ben conosciamo”.
Ad illustrare questa edizione di Frantoi Aperti è stato Paolo Morbidoni, presidente dell’associazione Strada dell’Olio evo dop Umbria. Ad intervenire poi per portare i saluti delle istituzioni: Lorenzo Schiarea, presidente del onsiglio comunale di Foligno e Fernanda Cecchini, assessore all’agricoltura della Regione Umbria.
di Simona Maggi
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Trappole e reperti utilizzati dai bracconieri e destinati alla cattura di diversi tipi di animali protetti e sequestrati dai Carabinieri Forestali in mostra a Roma. Un appuntamento nella sede del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri nella sala Serviana in via Salandra, dove la Giunta dell’Unaga è stata ospitata il 16 ottobre 2019 e nell’occasione ha potuto visitare l’interessante mostra. Accolti dal tenente colonnello Nicolò Giordano, il presidente Unaga Roberto Zalambani, il vicepresidente Donato Fioriti, il segretario generale Gian Paolo Girelli, il tesoriere Efrem Tassinato, la vicepresidente Enaj Lisa Bellocchi, il presidente Arga Lazio Roberto Ambrogi e Silvia Farnese dell’Arga Abruzzo. La mostra dal titolo “Ali spezzate: antibracconaggio e tutela dell’avifauna” è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione. Esposti trappole, spesso letali per svariate specie di mammiferi e uccelli, e altri attrezzi usati dai bracconieri, su tutto il territorio nazionale, sia in terra, sia in mare per la pesca di
frodo. Si tratta di una mostra, aperta al pubblico, storico-didattica al fine di educare alla lotta al bracconaggio con la speranza di sensibilizzare i visitatori che vedendo questi
strumenti di tortura, possano aiutare con segnalazioni i carabinieri in caso di avvistamento. La lotta antibracconaggio è costante, ha spiegato il tenente colonnello Giordano, e comunque spesso nella rete dei bracconieri finiscono specie rare e particolarmente protette come l’Ibis eremita e piccoli rapaci come il Capovaccaio,
uccello purtroppo in via di estinzione
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Cresce il consumo di olio d’oliva in Italia con un +4% delle bottiglie vendute nei supermercati nel 2019. E’ quanto emerge da un’analisi di Unaprol, l’Unione nazionale produttori olivicoli, sulla base dei dati Ismea relativi al primo semestre del 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Si tratta di una tendenza importante in una fase di ripresa delle produzioni dopo il crollo registrato nel 2018 – spiega il presidente di Unaprol David Granieri. “Gli olii extravergine di oliva della raccolta 2019 si presentano di alta qualità, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Toscana, dall’Umbria al Veneto fino agli oli dei laghi lombardi per un totale di 315 milioni di tonnellate”. L’olio d’oliva nazionale – sottolinea Unaprol – vale quasi 1,5 miliardi di euro di export nel mondo e rappresenta un’eccellenza a livello globale contando sul maggior numero di extravergini a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP), un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà in produzione. Per questo è importante leggere bene l’etichetta per verificare che sia olio d’oliva italiano. “I giornalisti specializzati delle Arga – commenta il Presidente dell’ Unaga Roberto Zalambani – sono impegnati a denunciare sui media i tentativi di utilizzo di olio di scarsa qualità e di dubbia provenienza e a dare visibilità al lavoro delle autorità che difendono una delle grandi eccellenze del Made in Italy”.
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Una panoramica della nuova Fiera del Levante di Bari gremita di operatori e visitatori
“Agrilevante, l’ agricoltura mediterranea in un solo evento”. La nuova Fiera di Bari ha ospitato in quattro giornate intense e partecipate l’ esposizione piu’ importante di macchine, impianti e tecnologie per la filiera agroalimentare e una mostra zootecnica di alto livello. Tante le soluzioni d’ avanguardia per la sicurezza e la sostenibilità.
Tra i numerosi convegni, per la prima volta, è stato organizzato un corso di formazione con i crediti professionali per i giornalisti per aiutare i colleghi, specializzati e non, a comprendere come l’ innovazione in agricoltura comporti l’ acquisizione di competenze strutturate sulle nuove tecnologie, sulle normative e la loro applicazione e sulla tutela dell’ ambiente.
Hanno promosso l’ evento Agrilevante, Federunacoma, UNAGA e AGA Puglia tramite l’Ordine dei Giornalisti della Puglia e il Consiglio Nazionale.
L’ intervento introduttivo è stato svolto dal Presidente di Agap Michele Peragine che ha parlato di competenze e responsabilità professionale mentre Mimmo Vita, Presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Unaga si è soffermato sulla storia della meccanizzazione agricola attraverso la stampa e sull’ importanza oggi da parte del giornalista di conoscere i processi di filiera dal campo alla tavola attraverso la formazione e la multimedialità.
Lorenzo Iuliano e Domenico Papaleo del servizio tecnico di Federunacoma hanno parlato di pratiche virtuose e casi applicativi per un’ agricoltura sicura e competitiva.
Il Presidente di Unaga-Fnsi Roberto Zalambani ha concluso presentando la Carta di Piacenza che, approvata nel dicembre 2018, traccia linee di comportamento per il giornalismo scientifico che mancavano nel Codice Unico della Deontologia della professione.
Ai lavori hanno partecipato, gli gli altri colleghi, il Consigliere nazionale Unaga Pinuccio Pomo, il consigliere Agap Roberta Campanella e il componente della Segreteria scientifica Fabrizio Salce Parisotto.
di Patrizia Menicucci
Michele Peragine tra Lorenzo Iuliano e Domenico Papaleo
Roberto Zalambani, Mimmo Vita e Fabrizio Salce Parisotto visitano lo stand di Agriumbria 2020
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L’inaugurazione di Agrilevante 2019 col Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano
Si è aperta il 10 ottobre 2019 a Bari la VI edizione di Agrilevante, la rassegna internazionale delle macchine per l’agricoltura, che per quattro giorni, fino a domenica 13, metterà in mostra le migliori tecnologie per l’agricoltura dell’area mediterranea. Il taglio del nastro – avvenuto alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del presidente della Fiera del Levante Alessandro Ambrosi, del presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti e dell’amministratore delegato di FederUnacoma surl Massimo Goldoni – ha simbolicamente dato il “via libera” alla vasta platea di agricoltori, operatori economici e tecnici che affolleranno il quartiere fieristico nei quattro giorni prossimi, sino al pomeriggio di domenica. Tema forte di questa edizione è l’evoluzione dei consumi alimentari nel mondo, e il ruolo che l’area mediterranea potrà assumere nel soddisfare la domanda di prodotti di alta qualità. Gli stili alimentari della popolazione mondiale stanno infatti cambiando rapidamente. Lo indica il peso crescente delle colture specializzate (vino, olio, frutta e verdura), che tra il 2000 e il 2016 sono aumentate a livello mondiale per superficie coltivata (+5,5%), rese (+20,5%) e valore della produzione (+24%). Le nuove abitudini di consumo tendono dunque a privilegiare produzioni di qualità rispetto alle derrate alimentari più convenzionali (cereali, patate, coltivazioni industriali). E’ quanto emerso già ieri mattina in occasione della presentazione alla stampa di questa edizione di Agrilevante. Una dieta che prevede maggior consumo di prodotti ortofrutticoli – ha spiegato il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti nel corso delle conferenza – risulta non soltanto più salutare, ma anche più sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. La stessa Fao osserva che, per prevenire l’insorgere di patologie croniche, ogni persona dovrebbe mangiare almeno 400 grammi al giorno tra frutta e verdura. I nuovi stili alimentari si riflettono anche sul comparto della meccanizzazione creando le premesse per una nuova domanda di tecnologie per l’agricoltura, centrate proprio sulle colture specializzate. Soltanto l’11% della superficie destinata alla coltivazione della frutta, pari ad 85 milioni di ettari, presenta soddisfacenti livelli di meccanizzazione – ha ricordato Malavolti – mentre un cospicuo 73% si caratterizza per un
impiego di macchine assolutamente inadeguate alle esigenze. Esiste, in altri termini, una forte domanda di mezzi meccanici dedicati, che nei prossimi anni è destinata a crescere. Ci aspettiamo un’edizione da record – ha aggiunto Massimo Goldoni, Amministratore Delegato di FederUnacoma surl – con più di 350 industrie espositrici e oltre 80 mila visitatori attesi.
Per la prima volta presenti con un evento formativo per giornalisti Unaga e Agap.
Sabato mattina 12 ottobre 2019, sul tema: “Comunicare l’ innovazione in agricoltura tra nuove tecnologie, sicurezza e rispetto per l’ambiente “interverranno il Presidente di Agap Michele Peragine, il Presidente e il Presidente del Comitato tecnico scientifico di Unaga Roberto Zalambani e Mimmo Vita. (g.r.)
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Si è svolto a Guastalla, cittadina reggiana sulla riva del Po, il 28 settembre 2019, nell’ ambito della grande Fiera “Piante e animali perduti” con oltre 500 espositori, il 17° convegno annuale di RARE, Associazione per la difesa e la promozione delle razze autoctone a rischio estinzione, sul tema: “Razze autoctone italiane e formaggi storici”.
Hanno introdotto i lavori Daniele Bigi dell’ Università di Bologna e da Roberto Zalambani, Presidente Unaga, che ha firmato con RARE una convenzione per promuoverne le finalità presso la stampa specializzata.
Il coordinamento è stato assunto dal Presidente Floro De Nardo che ha svolto anche una relazione sui formaggi calabresi storici o tradizionalmente fabbricati.
Le altre relazioni, di Riccardo Fortina e Sonia Tassone, di Antonio Contessa e di Stefano Simonella, sono state dedicate ai formaggi piemontesi, pugliesi e siciliani mentre Alessio Zanon ha parlato delle produzioni casearie tradizionali per il recupero di razze bovine a rischio estinzione.
Valter Sirci ha presentato l’ edizione 2020 di Agriumbria nella quale l’ allevamento di qualità ha un ruolo sempre piu’ rilevante.
Ha concluso i lavori l’ onorevole Luciano Cillis, membro della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati , che ha dimostrato una competenza non comune che gli deriva dall’ impegno nell’ agricoltura e nell’ allevamento.
Determinante è stato il ruolo svolto da Daniele Bigi nel coordinare il convegno.
Valter Sirci presenta a Guastalla l’ edizione 2020 di Agriumbria.
Pier Luigi Nanni
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La prima fila delle autorità partecipanti al convegno di Trento
“I mezzi della memoria: la ricerca, la divulgazione, il futuro” è il tema del convegno nazionale svoltosi il 2 ottobre 2019 a Trento presso la Fondazione Museo Storico del Trentino e che ha visto la partecipazione di numerose testate giornalistiche di culture, storie e tradizioni.
A promuovere la manifestazione è stato il coordinamento nazionale denominato “Media memoriae, i cronisti delle tradizioni” presieduto da Roberto Zalambani che ha svolto il ruolo di moderatore anche come Presidente di Unaga. La nostra Unione ha patrocinato l’ iniziativa insieme a Argav (Veneto, Trentino e Alto Adige ), rappresentata dal collega Edoardo Comiotto, bellunese e direttore della rivista “Gli agricoltori veneti”.
L’ importanza dell’ evento è stata confermata dai saluti portati in apertura dal Presidente del Consiglio della provincia autonoma di Trento Walter Kaswalder, dal Presidente della Fondazione Museo Storico del Trentino Giorgio Postal, dal Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti Trentino/Alto Adige/Sudtirol Enrico Paissan e dal Consigliere nazionale dell’ Ordine Markus Perwanger.
La relazione principale è stata tenuta dalla giornalista Alice Manfredi della Fondazione che ha ripercorso l’ esperienza del canale digitale History Lab, esempio di laboratorio della memoria tra passato e futuro. Poi si sono alternati i giornalisti Fabio Cocconcelli, Martina Dei Cas, Alberto Mosca, Leo Toller, Graziano Riccadonna, Valeria Ersilia Trevisan, Floriano Govoni, Edoardo Comiotto, Wittfrida Mitterer, Rodolfo Taiani e Giuseppe Adriano Rossi, Presidente dell’ Associazione Stampa Reggiana che, nel corso di una breve cerimonia, ha donato a nome della Città di Reggio Emilia, copia del Primo Tricolore ai Presidenti di Provincia e Fondazione.
E’ seguita la visita guidata al Museo delle Scienze di Trento dopo i saluti del Direttore e della responsabile della comunicazione.
Francesca Rocchetti
Il giornalista Edoardo Comiotto
Il Museo delle Scienze di Trento
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