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Educational di ARGA FVG sulla viticoltura che modella il paesaggio collinare

Premio Collio

Premio Collio 2019 a Micol Tami della Rovere per la miglior Tesi di Laurea Magistrale

E ne valorizza le peculiarità e le potenzialità anche verso le attese del turismo di nicchia e moderno

Il direttivo dell’ARGA FVG, l’Associazione regionale giornalisti agricoli, agroalimentari, ambiente e territorio, si è riunito a Montona di Cormons (Go) nella sede dell’azienda agricola Ronco dei tassi, in occasione dell’Educational su Viticoltura, ambiente, paesaggio, organizzato dallo stesso sodalizio. Che si è sviluppato nelle vigne dell’azienda del Collio. Anche in quella più alta della zona Doc, a 247 metri sul livello del mare, destinata alla coltivazione di uve di Tocai e Ribolla Gialla. Presente il Segretario generale dell’UNAGA, l’Unione nazionale della ARGA, Gian Paolo Girelli, sono state anticipate alcune iniziative dell’Associazione. Sempre orientate alla formazione continua dei giornalisti. Realizzate in sinergia con le Associazioni Italia Nostra, Club per l’UNESCO di Udine, Assoenologi FVG, Unione cuochi FVG, Associazione culturale La Riviera Friulana, Consorzio Doc Collio. Mentre è in itinere il rifacimento del sito della testata giornalistica online dell’Associazione (www.argafvg.it), che è stato il primo a essere realizzato rispetto a tutte le ARGA italiane. Ma che deve essere rinnovato per adeguarlo alle esigenze di aggiornamento allo sviluppo del web, sempre orientato alla corretta informazione nelle materie di competenza. Nell’occasione, è stata ribadita la preoccupazione per procedure adottate in alcune realtà per quanto attiene l’accesso dei e delle giornaliste free lance agli eventi specializzati. Tema, ha ricordato il presidente, Carlo Morandini, presente il vicepresidente, Claudio Soranzo, sul quale ARGA FVG ha sollecitato l’intervento dell’UNAGA a livello nazionale. E sul quale si è soffermato il Segretario generale UNAGA, Girelli. L’educational, che ha coinvolto la famiglia Coser, titolare di Ronco dei tassi, in particolare uno dei figli del fondatore, Enrico, che si occupa della commercializzazione e del marketing, è stato condotto da Gabriele Cragnolini, tecnico forestale e responsabile regionale di Italia Nostra, e Claudio Fabbro, enologo e giornalista, membro dell’Accademia dei Georgofili e memoria storica, oltre che esperto, del vigneto regionale e non solo. Cragnolini, ha evidenziato che questi territori sono “sopravvissuti” alI’evoluzione dell’agricoltura, della società, e dello stesso ambiente naturale. Un equilibrio che si basa proprio sulla presenza delle aziende agricole. Magari a suo tempo contestata, ma oggi reale sentinella della qualità dell’area. La percezione del paesaggio suggestivo di questi territori, oggi è assicurata proprio dalla presenza della viticoltura di qualità. Una presenza ormai storica, plurisecolare, praticata in condizioni difficili. Un presidio del territorio da raccordare con le altre realtà analoghe per accrescerne il potenziale di attrattività, anche per il turismo ambientale, che può integrare quello del gusto. Un territorio, che ha saputo perseguire la qualità, e che da una realtà nella quale erano presenti soltanto due o tre aziende padronali o nobiliari, ha ricordato Claudio Fabbro, è cresciuto grazie al lavoro e alla passione di tante famiglie, come quella dell’azienda che ha ospitato l’evento, che ci vivono e si sono specializzate. Così da offrire oggi un mosaico di prodotti e di realtà che è di per sé un’attrattiva. Che si somma alla qualità dei vini ormai universalmente riconosciuta. in seguito, il direttivo ARGA FVG si è incontrato a La Subida con il ristoratore e animatore del territorio, Iosko Sirk, e con David Buzzinelli, neo presidente del Consorzio DOC Collio. Con i quali, assieme a Cragnolini di Italia Nostra, si è parlato della valorizzazione del territorio anche attraverso la promozione di sentieri, cammini, percorsi transnazionali anche tra le vigne, esistenti e da mettere in rete. Sono state infine gettate le premesse, con il presidente Buzzinelli, della sedicesima edizione del Premio Collio, che ARGA FVG ha ideato assieme al Consorzio Doc e all’Università di Udine, e coinvolge Mib school of management di Trieste.

Cormons, 4 ottobre 2019.

Con Enaj (Giornalisti Agricoli Europei) in Russia per capire il suolo

(di Giuseppe Di Paolo) Come incrementare la quantità e la qualità delle immense distese di prati-pascoli dell’agricoltura russa salvaguardandone la fertilità e migliorando i foraggi destinati all’alimentazione negli allevamenti da latte. È stato questo il focus di un viaggio di studio organizzato dal 12 al 15 agosto 2019 dall’Enaj, l’associazione europea dei giornalisti dell’agroalimentare (European Network of Agricultural Journalists), cui è associata anche l’italiana Unaga, l’Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente. Il viaggio, che si è svolto nella regione agricola a sud di Mosca, è stato promosso in collaborazione con Barenbrug, multinazionale olandese impegnata – come ha detto il general manager di Barenbrug Russia Cornelius van der Berg– nella ricerca e sviluppo di soluzioni per la produzione di piante e sementi nei diversi settori del verde pubblico e privato.

Guidati dalla vicepresidente dell’Enaj, l’italiana Lisa Bellocchi, diciotto giornalisti di undici Paesi europei, hanno avuto modo di confrontarsi, sotto la guida della marketing manager di Barenbrug Josephine van Gelder, con esperti e ricercatori e con dirigenti di aziende e società russe nel settore dei foraggi e del lattiero-caseario della nuova agricoltura russa.

Dopo le sanzioni del 2014 dei Paesi occidentali, la risposta di Mosca con un embargo sull’import di prodotti alimentari americani ed europei (carne e pesce fresco, frutta, verdura, formaggi), quella che poteva essere un penalizzazione si è trasformata in un incoraggiamento per la produzione interna incrementando la ricerca e l’importazione di tecnologie per migliorare la qualità e la quantità delle produzioni delle imprese locali. Nel 2016 la Russia ha conquistato il primato mondiale delle esportazioni di cereali e ora punta a incrementare la produzione lattiero casearia che, secondo i dati presentati ai giornalisti Enaj da Dairynews, organo di informazione delle industrie del settore lattiero caseario russo, è ancora deficitaria di 4,5 milioni di tonnellate per coprire il fabbisogno interno, ma è comunque cresciuto dai 16 milioni di tonnellate del 2013 ai 18 milioni del 2017.

I giornalisti europei hanno potuto verificare l’innovazione agronomica direttamente sul campo insieme con Nick van Eekeren, coordinatore del programma Allevamento di bestiame sostenibile e Agrobiodiversità del Louis Bolk Institute. Il ricercatore ha guidato il gruppo nei campi di produzione di foraggio dove le innovazioni consentono di salvaguardare il biota, cioè il complesso degli organismi (vegetali e animali) che assicurano la produttività del terreno. Il successivo passaggio dal campo all’alimentazione in stalla è stato illustrato da Harmen van der Sluis, esperto di foraggi di Barenbrug: l’obiettivo è incrementare la qualità di alimentazione delle vacche per produrre un latte con maggiori contenuti di proteine e di grasso.

Lo sforzo verso l’agricoltura del futuro è stato testimoniato nelle varie tappe del viaggio dall’intervento di funzionari governativi e di dirigenti, manager e agronomi di aziende impegnate nell’agroalimentare. I giornalisti Enaj infatti hanno avuto modo di visitare importanti aziende come Ferma Rosta (caseificio), AISFeR (produttore del marchio lattiero-caseario Pravilnoye Moloko) e il Sovchoz intitolato a Lenin, che, a dispetto del vecchio nome sovietico, da produttore di debiti si è trasformato in una società per azioni ed è diventato un esempio del processo di modernizzazione del Paese e dell’attenzione dedicata allo sviluppo dell’economia agricola e agroalimentare per sfruttare l’immenso potenziale delle risorse naturali del Paese.

COMUNICAZIONE: LE SCUOLE PROMUOVONO IL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI – UNAGA E’ PARTECIPE

Panoramica invernale dei Monti Sibillini dal versante adriatico

Succederà: Venerdì, 27 settembre 2019 ad Amandola

I risultati del progetto “La scuola comunica la biodiversità e i prodotti tipici della Comunità Locale”, realizzato da Rete Wigwam con il contributo dei Ministeri dell’Ambiente e della Pubblica Istruzione e il mondo della scuola, cui anche UNAGA ha dato il proprio apporto in termini di formazione alla comunicazione, saranno oggetto del workshop conclusivo in occasione della giornata del Global Strike for future, ovvero dello sciopero globale per il clima e per l’ambiente in generale. Esso avrà luogo ad Amandola, comune montano nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini peraltro, località  gravemente colpita dal sisma del Centro Italia, venerdì 27 settembre 2019 (ore 11:00-13:00), presso la Sala Municipale coi giovani del locale IIS Omnicomprensivo – che, in primis sono stati coinvolti nel progetto – con una delegazione di studenti dell’IIS Charles Darwin di Roma, si parlerà di biodiversità e crisi climatica, del rapporto Uomo–Parchi–Creato e del Climate Changing Movement perché il Global Strike for future divenga anche un’occasione di riflessione costruttiva di percorsi di sviluppo sostenibile immediatamente praticabili. In collegamento da remoto, anche i giovani e i loro insegnanti, dei tre Istituti del Veneto che hanno partecipato al progetto: IIS 8MarzoLorenz di Mirano (Ve), Licei G. Renier di Belluno e IIS Scalcerle di Padova.

I saluti saranno portati da Adolfo Marinangeli – Sindaco di Amandola, da Rita Di Persio – Dirigente IIS Omnicomprensivo di Amandola e da Marina Proietti – Dirigente dell’IIS Darwin di Roma.

Interverranno quindi con comunicazioni mirate Maria Laura Talamé del Parco Nazionale Monti Sibillini, Paolo Padovani – Presidente CVM-Focsiv Marche, Olimpia Gobbi della Cooperativa di Comunità “Rocca Madre” di Fermo, Riccardo Tassi – Consigliere del Comune di Amandola delegato per Agricoltura e Ambiente, Paolo De Angelis – Parroco di Amandola ed infine Alberto Mandozzi – Ass. Tartufai dei Sibillini e Comunità Wigwam dei Monti Sibillini.

I protagonisti saranno comunque gli studenti di Amandola che, nell’occasione, incontreranno gli studenti del Darwin di Roma e presenteranno una relazione congiunta sull’esperienza realizzata. Concluderà Efrem Tassinato fondatore nonché Presidente di Rete Wigwam, ovvero una tra le primissime organizzazioni meramente ecologiste nate in Italia (3 dicembre 1973) tra quelle riconosciute da Decreto ministeriale, quali di protezione ambientale a valenza nazionale. Previsti anche i saluti via collegamento Skype da Bologna, di Roberto Zalambani, Presidente di UNAGA, l’unione dei giornalisti italiani specializzati in agroalimentare ed ambiente della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). Modererà il workshop Avelio Marini – Coordinatore nazionale del Gruppo Piccole Fattorie e Artigianato Alimentare di Rete Wigwam.

Una rappresentanza di produttori di tipicità locali, al termine, darà concreta prova, con assaggi, del valore delle peculiarità gastronomiche dei territori e della biodiversità, senza il mantenimento della quale non esisterebbe l’immenso patrimonio di squisitezze che rendono proverbiale e letteralmente appetibile il nostro Paese nel Mondo. Ecco chi ci sarà: Roberto Di Mulo – Angolo di Paradiso – Formaggi e prodotti caseari; Andrea Marziali  – Azienda Agricola MonteMonaco – Pasta di legumi; Massimo Gravucci – Azienda Agricola Le Spiazzette – Mele rosa e confetture dei Monti Sibillini;  Giacomo Ottaviani – Fattorie Marchigiane Coop – Formaggi e prodotti caseari; Alice Alessandrini – Pasta Regina dei Sibillini;   Edgardo Giacomozzi – Rifugio Città di Amandola – Cibo del viandante; Nadia Marini – Pasticceria Antida – Dolci dei Sibillini; Sergio Corridoni – L’Oro degli Eremiti – Apicoltura; Alice Corradini – Bio allevamento; Andrea Servili – Zafferano; Filippo Colibazzi – Apicoltura; Consorzio I Buoni Convivi – che dal Veneto, porterà il rinomato Lardo della Saccisica.

28 settembre 2019 a Guastalla (Re): Convegno di RARE su “Razze autoctone italiane e formaggi storici” con partecipazione UNAGA

Nell’ambito della XXIII edizione dell’evento “Piante e animali perduti”, che si terrà a Guastalla (RE) dal 28 al 29 settembre 2019, l’Associazione Italiana Razze Autoctone a Rischio di Estinzione (RARE), organizza il XVII Convegno annuale, che si terrà sempre a Guastalla (RE) sabato  dalle 9:30 alle 13:30 presso il Palazzo Ducale.

RARE, nata nell’anno 2002, è la prima associazione italiana che persegue esclusivamente il fine di solidarietà sociale mediante tutela e valorizzazione dell’ambiente e della natura, con particolare riferimento alle razze autoctone di interesse zootecnico a limitata diffusione e a rischio di estinzione.

La giornata presentata e moderata da Daniele Bigi dell’Università di Bologna, già Presidente di RARE, vedrà confrontarsi numerosi esperti nazionali sul tema delle “Razze autoctone italiane e formaggi storici”.

Dopo i saluti di Roberto Zalambani, Presidente di UNAGA (Unione Nazionale Associazioni Giornalisti Agricoltura Alimentazione Ambiente Territorio Foreste Pesca Energie Rinnovabili) – FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), sarà dato il via al convegno che prevede  la partecipazione di docenti universitari ed esperti nazionali del settore che relazioneranno su diversi temi.

Riccardo Fortina e Sonia Tassone dell’Università Torino, tratteranno le “Produzioni casearie tradizionali delle razze autoctone piemontesi”. Da Bra a Castelmagno, a Murazzano, a Roccaverano sono tanti i luoghi dove vengono prodotti formaggi DOP in Piemonte, regione dalle grandi tradizioni di allevamento e di produzione di formaggi. Accanto a quelli più noti a livello nazionale e internazionale, ci sono anche formaggi prodotti con il latte di razze a limitata diffusione, che oggi sono ancora poco noti, se non addirittura sconosciuti al di fuori del ristretto territorio di produzione. Uno di questi è, il Montebore, delle zone appenniniche della provincia di Alessandria: una vera reliquia, così come la razza dal cui latte viene prodotto, la Tortonese o Varzese, o Ottonese, a seconda del territorio di allevamento. Di tutt’altra origine e area di produzione è la Toma del Maccagno, che prende il nome dall’omonimo alpeggio biellese e, prodotta, con il latte della razza bovina autoctona Pezzata Rossa di Oropa. Il Maccagno era prodotto originariamente nelle valli a est di Biella, di seguito si diffuse in tutta la provincia. Era il formaggio preferito dalla regina Margherita di Savoia e da Quintino Sella, ministro del regno d’Italia e fondatore del Club Alpino Italiano.

Il medico veterinario Antonio Contessa di Foggia, affronterà l’argomento delle “Razze autoctone e i formaggi tipici del promontorio garganico”. L’allevamento allo stato brado e o semibrado, presente sull’intero territorio della provincia di Foggia e particolarmente nell’area del Gargano, si conferma quale territorio della provincia maggiormente interessato da questa attività zootecnica dove si allevano due importanti razze autoctone: il bovino Podolico e la capra Garganica. Da queste due razze si realizzano due importanti formaggi: il Caciocavallo Podolico e il Cacioricotta di capra Garganica. La maggiore produzione del Caciocavallo Podolico Garganico e del Cacioricotta, in determinati periodi dell’anno, ovvero, stagione primaverile e autunnale, è senz’altro legata al ciclo riproduttivo della razza bovina Podolica e, soprattutto, della razza caprina Garganica. Questi prodotti caseari caratterizzano il territorio e la sua gente; qualcuno dopo aver soggiornato in Puglia ha scritto – Il caciocavallo: “vanto e ricchezza delle Puglia, il migliore e forse l’unico tipo di formaggio possibile nelle condizioni in cui si svolge il caseificio meridionale, semplice nella fabbricazione, facile nella conservazione, non soggetto ad avarie con una quota di scarto minima o nulla, ottenibile in tutte le stagioni con mezzi semplici, poco costosi, poco ingombranti”.

Stefano Simonella dell’Università di Messina, interverrà sulle “Razze autoctone e formaggi tradizionali della Sicilia”. Razze autoctone e formaggi tradizionali sono un binomio strettamente interconnesso per la zootecnia in Sicilia, con diversi esempi di formaggi DOP tra cui la Provola dei Nebrodi, il Ragusano, il Piacentino Ennese, il Pecorino Siciliano, la Vastedda del Belice, ed altri importanti e storici in corso di riconoscimento, come il Maiorchino ed il caciocavallo palermitano. Storicamente elemento di valorizzazione e difesa delle razze autoctone dal cui latte venivano ottenuti, i formaggi tradizionali, i marchi DOP hanno rappresentato al meglio il legame tra questi prodotti ed il territorio di origine, oltre che il migliore modello di sviluppo per le aree rurali, anche quale elemento trainante per la tutela del patrimonio zootecnico autoctono.

Alessio Zanon medico veterinario, interverrà sulle “Produzioni casearie tradizionali per il recupero di razze bovine a rischio di estinzione”.

Floro De Nardo Presidente RARE, oltre a trarre le conclusioni della giornata, interverrà sui “Formaggi storici o tradizionalmente fabbricati della Calabria – La legge regionale 5/2004”. Da sempre, alla diversità zootecnica e geografica, si è sovrapposta un’altrettanta svariata e diversificata produzione di formaggi, espressione della civiltà di un Paese e/o di una regione. Il concetto di legame storico con il territorio e tradizione, che sta alla base della definizione della tipicità dei formaggi, si materializza inesorabilmente con la zona di origine, intesa come luogo nel quale, storicamente e culturalmente, si è instaurata una tradizione produttiva, che ha consentito la realizzazione di un determinato formaggio, incastrandosi, quindi, in quel variegato mosaico caseario proprio della zona d’origine. Nel susseguirsi delle epoche storiche, in Italia e, in Calabria in particolare, i formaggi sono assurti a simbolo e memoria storica della sua migliore tradizione civile, sociale e culturale. La regione Calabria con la legge regionale n°5/2004 recante “Norme per l’individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati”, ha inteso riconoscere ben 35 formaggi ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati, che rischiavano di scomparire per via di alcune disposizioni previste dalla direttiva n° 92/46/CEE, che stabiliva alcune norme sanitarie per la produzione e la commercializzazione del latte e dei prodotti caseari, sebbene la UE, nel 1997 aveva emanato la Decisione n° 284, con la quale invitava gli Stati membri ad indicare i formaggi storici, ed i relativi processi che si volevano salvaguardare.

Il convegno, sarà l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte delle razze autoctone a rischio di estinzione in Italia.

Verso Agrilevante 2019 con Unaga: a Bari dal 10 al 13 ottobre, la biodiversità zootecnica dell’Italia Meridionale

Risultati immagini per agrilevante 2019L’edizione 2019 di Agrilevante by EIMA, l’Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti e Tecnologie per le Filiere Agricole, alla quale collabora Unaga-Fnsi con un importante convegno con i crediti professionali per i giornalisti in collaborazione con Agapuglia e Ordine dei Giornalisti, si caratterizza per un’importante novità, il Salone della zootecnia.

Il 10 ottobre , giorno di apertura della rassegna che si articola in quattro giorni fino a domenica 13, verrà inaugurato il nuovo spazio espositivo dedicato agli animali d’allevamento e declinato in tutti i suoi aspetti, dall’esposizione di macchine e attrezzature per la filiera zootecnica, ai mangimi per gli animali e agli strumenti innovativi per il miglioramento genetico. Cuore del Salone è l’esposizione di oltre 500 capi animali, che rappresentano un esempio della ricca biodiversità zootecnica dell’Italia meridionale.

La ricca biodiversità degli ovi-caprini che ha rappresentato per secoli una fondamentale fonte di sostentamento per le popolazioni del Mezzogiorno  viene illustrata  con la mostra interregionale degli ovini dove, in rappresentanza della Puglia, saranno presenti le razze Gentile di Puglia, Leccese e Altamurana mentre per la Basilicata la razza Merinizzata. Per il settore caprino si segnala la mostra Interregionale delle razze Nicastrese, Aspromontana e Rustica di Calabria, provenienti da quest’ultima regione, delle razze Siriana, Maltese e Capra di Potenza, dalla Basilicata, della razza Cilentana dalla Campania e dalle razze Garganica e Jonica dalla Puglia. Diverse razze di conigli caratterizzano la vetrina dedicata alla cunicoltura con 350 capi esposti, mentre la Mostra Interregionale del cavallo CAITPR e la vetrina della razza Murgese sono dedicate al  mondo equino. Tra gli asini non poteva mancare quello di Martina Franca.

A Mimmo Vita, la cittadinanza onoraria di Bianco (RC). Le felicitazioni del Presidente di UNAGA

Le felicitazioni di Roberto Zalambani, Presidente di UNAGA a nome della Giunta e dell’Associazione tutta per il bel riconoscimento a Mimmo Vita già Presidente nazionale di UNAGA, ora Presidente del Comitato tecnico scientifico dei giornalisti agricoli italiani (UNAGA) per iol conferimento della cittadinanza onoraria dei Bianco. Il comune calabrese in provicia di Reggio ha oggi, durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale convocato appositamente dal Presidente Claudio Saporito, consegnato attraverso il Sindaco Aldo Canturi, la targa di cittadino onorario e, più precisamente, di cittadinanza benemerita al nostro caro collega. Il Sindaco, nel motivare il riconoscimento al giornalista padovano, ha voluto ricordare le significative attività che Vita ha avviato per la valorizzazione del territorio dell’area ionico-grecanica calabrese di cui Bianco è parte, specie per la promozione della DOC Greco di Bianco, splendido passito conosciuto come il vino più antico d’Italia, di importanza vitale per il territorio comunale.

 

Presentato il “Festival del letame”. Il cibo della terra e della solidarietà

Si svolgerà dal 19 al 21 luglio 2019 a Pompeano di Serramazzoni, nell’ Appennino Modenese, presso il caseificio sociale Santa Rita bio, fondato nel 1964, un festival unico al mondo, quello che prende il nome dal “letame”, un concime naturale che, come ha affermato nella conferenza stampa svoltasi oggi 16 luglio 2019 presso la sede di Legambiente  Modena “Angelo Vassallo” il suo inventore Graziano Poggioli, già Assessore all’ agricoltura della provincia, intende valorizzare le piccole comunità di agricoltori e allevatori che ancora difendono la fertilità della terra e sono custodi dell’agrobiodiversità.

Nelle tre giornate gli unici produttori di Parmigiano Reggiano biologico di Vacca Bianca Modenese hanno trovato numerosi compagni di strada provenienti da varie regioni italiane disseminati negli stand, nelle aree bambini, artigiani produttori e animali, tra laboratori e degustazioni di “panini agricoli” guidate da biocuochi. “Mani nella terra” è il nome di un seminario teorico-pratico per tutti coloro che sono interessati a conoscere l’ importanza della fertilità organica dei terreni agricoli attraverso la “prova della vanga” nel rispetto di sua maestà il lombrico che, come diceva Darwin, è un aratro naturale a rendere vivo il suolo.

Alla presentazione sono interventi (nella foto con Graziano Poggioli) Andrea Trenti di Legambiente Modena, Alessandra Filippi Assessore all’ambiente e all’agricoltura del Comune di Modena e Roberto Zalambani, Presidente nazionale dei giornalisti dell’ agroalimentare, ambiente, energie rinnovabili e territorio della Federazione della stampa italiana (Unaga-FNSI). Programma completo nel sito del “Festival del letame”: www.santaritabio.com

16 luglio 2019 ore 11:30 a Modena con ARGA: conferenza stampa di presentazione del “Festival del letame 2019”

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ARGA Emilia Romagna ha il piacere di invitarVi alla

 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL

FESTIVAL DEL LETAME:  IL CIBO DELLA TERRA E DELLA SOLIDARIETÀ’

CHE SI SVOLGERA’

martedì, 16 luglio 2019 – ore 11:30 a Modena

PRESSO LA SEDE DI LEGAMBIENTE MODENA “ANGELO VASSALLO”,

SALA POLIVALENTE WINDSOR PARK, VIA SAN FAUSTINO 155 / U 

INTERVERRANNO

  • GRAZIANO POGGIOLI: Ideatore del “Festival del Letame”
  • FABIO BRESCACIN: Presidente Ecor Naturasi’
  • ANDREA TRENTI: Legambiente Circolo di Modena “Angelo Vassallo”
  • DANIELE GORRIERI: Assessore del Comune di Serramazzoni
  • ALESSANDRA FILIPPI: Assessore ambiente agricoltura del Comune di Modena
  • ROBERTO ZALAMBANI: Presidente Unaga – Fnsi (giornalisti italiani dell’ agroalimentare e dell’ ambiente)

Seguirà un momento conviviale

GRADITE CONFERME ENTRO LUNEDI’ 15/07/1919 a

GRAZIANO POGGIOLI +39 333 3434571

ROBERTO ZALAMBANI +39 348 6268645   zalambanir18@gmail.com 

Oppure a: argasegreteria@gmail.com

In attesa di incontrarVi, un cordiale saluto.

LISA BELLOCCHI, PRESIDENTE ARGA INTERREGIONALE

GRAZIANO POGGIOLI

ROBERTO ZALAMBANI

Il programma completo del festival in:    www.santaritabio.com

IL CONSIGLIO NAZIONALE UNAGA-FNSI DEL 21-22 GIUGNO 2019 A ROMA, CON TANTI EVENTI COLLATERALI

L’incontro del C.N. di UNAGA-FNSI presso la “Sala dei Re di Roma” dell’Ufficio relazioni con il pubblico dei Carabinieri Forestali

Il Corso sulla comunicazione delle emergenze con l’INGV

La lectio magistralis del Prof. Giovanni Maria Flick

Il Consiglio Nazionale di UNAGA-FNSI

Una “Due giorni” romana ricca di stimoli e di attività professionali e culturali ha caratterizzato il recente Consiglio nazionale di Unaga (l’Unione delle Arga) svoltosi dal 21 al 22 giugno 2019, con al centro la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana in corso Vittorio Emanuele II a Roma.

I lavori sono iniziati nella “Sala dei Re di Roma” dell’Ufficio relazioni con il pubblico dei Carabinieri Forestali in via Salandra a Roma con la presentazione, da parte del Ten. Col. Nicolò Giordano, del Direttore Magg. Stefano Cazora e della redattrice Annalisa Maiorano dell’ Ufficio Editoria del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, della prestigiosa rivista di ambiente e territorio “Natura”, a cui è seguita l’ inaugurazione della mostra fotografica “Emozioni dai Parchi” curata dalla giornalista di Arga Lazio Paola Scarsi. Tra i numerosi partecipanti, per Unaga il Presidente Roberto Zalambani, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Mimmo Vita e Efrem Tassinato responsabile della Segreteria nazionale e del web istituzionale UnagaNews.org. Per Arga Lazio il Presidente Roberto Ambrogi e la vice Cristiana Persia; per Arga Marche la Presidente Luana Spernanzoni; per Arga Emilia Romagna il Presidente Emilio Bonavita.

Nel lungo pomeriggio della prima giornata ,nelle sale della Fnsi, si sono tenuti due importantissimi corsi di formazione con i crediti formativi per i giornalisti. Il primo sul ” Ruolo dell’ informazione nei disastri ambientali a dieci anni dal terremoto dell’ Aquila ” ha visto gli interventi di Roberto Ambrogi, Giampaolo Girelli, Luana Spernanzoni, Roberto Zalambani, Mimmo Vita, Cristiana Persia, Giacomo Cavuta, del Consigliere dell’Ordine dell’Abruzzo Daniele Imperiale a contorno delle relazioni svolte da Valeria De Paola e da Massimo Crescimbene, rispettivamente coordinatore dell’ ufficio stampa e Urp e responsabile comunicazione e divulgazione scientifica area terremoti dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

E’ seguito il corso di formazione deontologica dal titolo “Informazione e pari dignità sociale: dall’ articolo 2. all’ articolo 3. della Costituzione” tenuto dal noto giurista Giovanni Maria Flick con il coordinamento del Segretario Generale della Fnsi Raffaele Lorusso.

Nella serata diversi consiglieri dell’Unaga hanno partecipato a una visita teatralizzata nel cuore della Roma del Marchese del Grillo con l’ accompagnamento di due attori professionisti che apparivano e scomparivano in angoli suggestivi della città che, a ridosso della Suburra e dei Fori Imperiali, ha visto le geste, ironiche e grottesche, di questo curioso personaggio.

Sabato 22 giugno 2019 si sono tenuti i lavori del Consiglio nazionale dell’ Unione abbinati a un intervento del Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Mimmo Vita.

Particolarmente apprezzati gli interventi di Claudio Silvestri, componente di Giunta della Fnsi e neo Delegato al nostro Gruppo di specializzazione ( che ha richiamato il valore di un Sindacato forte, libero e sempre piu’ aderente ai bisogni dei giornalisti e della comunità), della vice Presidente dei giornalisti agricoli europei Lisa Bellocchi, dei componenti di Giunta Unaga Geppina Landolfo, Efrem Tassinato e Gian Paolo Girelli, dei Presidenti delle Arga di Campania, Veneto Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio. Per la Calabria è intervenuta Manuela Lacaria. Il Segretario di Lombardia/Liguria Fabio Benati ha fatto pervenire un intervento scritto.

Al termine dei lavori apprezzato il buffet organizzato dalle piccole fattorie della Rete Wigwam del Lazio e del Veneto.

#STOCOICONTADINI AL VILLAGGIO DI MILANO

Il Presidente di Unaga-Fnsi Roberto Zalambani nello stand Montana del Villaggio Coldiretti di Milano insieme al Direttore del Centro Studi Emilia dell’Accademia Italiana della Cucina Piergiulio Giordani Pavanelli

Oltre cinquecentomila persone hanno visitato,tra il 5 e il 7 luglio 2019, nella grande area allestita a ridosso del Castello Sforzesco, il “Villaggio Coldiretti” di Milano. Cucina degli agrichef, mercato a chilometro zero, street food, fattoria degli animali, agriasilo per i bambini, pet therapy, cosmetica green, tutor dell’ orto. Nella giornata del 6 luglio il Presidente dell’Unaga Roberto Zalambani ha visitato il Villaggio soffermandosi a incontrare  imprenditori agricoli di varie regioni italiane mentre su un maxi schermo veniva proiettata un’ intervista al Ministro alle Politiche Agricole Gianmarco Centinaio. Di particolare interesse la visita allo stand del main sponsor Montana, brand storico delle carni in Italia controllato da Inalca (Gruppo Cremonini), con la presentazione del “Ricettario gourmet” della carne in gelatina.

Nel pomeriggio Zalambani ha visitato , nell’ ambito della XXII Triennale di Milano, la rassegna “Broken Nature”, curata da Paola Antonelli, che mostra, attraverso suggestioni multimediali, i legami fortissimi che uniscono gli uomini all’ ambiente naturale, spesso compromessi, a volte distrutti in modo irreparabile. In distribuzione il volume di Stefano Mancuso “La nazione delle piante” che richiama il diritto di tutti gli esseri viventi all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti.

La mostra, che tutti i giornalisti ambientali dovrebbero visitare, resterà aperta dal martedì alla domenica fino al 1° settembre 2019.