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NELLE MARCHE DUE NUOVI IMPIANTI ANIMERANNO LE ZONE INTERNE PER LA GESTIONE DEI BOSCHI E LA PRODUZIONE DI PELLET PER IL RISCALDAMENTO

di Luana Spernanzoni, Presidente ARGA Marche

La gestione economica e la vita nei territori delle zone interne non è per niente facile. E soprattutto, nelle aree interne colpite dal Sisma del 2016, è tangibile. Visibile. Durante i giorni feriali non c’è nessuno.

Borghi deserti, case disabitate.  Anche nelle regioni che negli anni ’50 si chiamavano “l’osso d’Italia“ lo spopolamento è una realtà. I paesi situati nelle terre dell’osso, zone marginali dove la realtà produttiva è data da agricoltura e allevamenti che determinano un’economia povera, da anni devono far fronte all’abbandono, all’invecchiamento della popolazione, alla carenza di occupazione, alla mancanza di infrastrutture e di servizi. A dare Il colpo fatale ci ha pensato nel 2016 il terremoto che oltre alle Marche ha colpito Lazio, Umbria e Abruzzo. Nelle Marche per fortuna il silenzio è rotto dal vociare e dal rumore dei cantieri, la ricostruzione è finalmente partita. Al tempo stesso ci si domanda chi abiterà ancora nelle case che verranno ricostruite. Chi vivrà nelle aree interne e soprattutto ci saranno agricoltori “custodi” a mantenere, curare luoghi bellissimi, borghi incantevoli ma spopolati? Uno scenario articolato a cui non è possibile dare risposte semplici. Una risposta attesa la daranno due impianti che prenderanno vita nel 2024 nei Monti Sibillini, che abbracciano per l’appunto sia la provincia di Macerata che quella di Ascoli Piceno, e che animeranno la gestione ambientale ed economica del territorio. Si concretizzano finalmente due realtà di cui c’è urgente necessità. Si perché i boschi che ricoprono, magnificamente le montagne, necessitano di essere governati, gestiti non abbandonati. Se i boschi dello Stivale sono all’incirca 12milioni di ettari, il bosco copre circa il 37% della superficie territoriale nazionale. Una risorsa dunque, con funzione ambientale e paesaggistica, ma anche economica e occupazionale. I due impianti produrranno pellet e carbone vegetale di qualità e soprattutto in filiera corta. Ricordiamo che il pellet è un combustibile ricavato dal legno vergine, spesso  ottenuto da scarti di lavorazione, tal volta dal tronco intero. Può essere definito come “biocombustibile”, generalmente ha la forma di piccoli cilindri. L’uso domestico è sempre più diffuso e il pellet arde in stufe, camini e bruciatori. L’impianto nel maceratese verrà realizzato nell’Unione Montana Monti Azzurri mentre quello ascolano verrà alla luce all’interno dell’Unione Montana Tronto-Valfluvione. Determinante è stato l’apporto del Presidente della Comunità Montana Monti Azzurri Gianpiero Feliciotti che ha visto in questo progetto un’opportunità concreta di valorizzazione delle risorse boschive del territorio. A creare occupazione sono coinvolte le società agricole forestali chiamate a gestire il taglio dei boschi e il conferimento del materiale. Spesso le ramaglie vengono lasciate a terra e non asportate al di fuori del bosco forestali restando a marcire nel sottobosco con grossi rischi di incendio, di interruzione di strade sentieri oppure finiscono in discarica con costi di smaltimento notevoli a carico degli enti locali e quindi della collettività. Dunque quelle che erano problematiche e costi, diventeranno pellet ovvero energia/ combustibile rinnovabile animando territori oggi poco popolati e fornendo occasione di lavoro. Non solo. Ramaglie e corteccia vengono ridotte, in assenza di ossigeno, in carbone vegetale che può venire usato come “ammendante agricolo” perché ha potere di trattenere acqua nel terreno. Sembrano prospettive avvenieristiche eppure il CREA (ente di ricerca dedicato alla ricerca agricola e forestali e l’analisi dell’economia agraria) sta lavorando e si intravedono già con interessanti prospettive per il loro utilizzo. Entrambi gli impianti sono finanziati con fondi “Aree sisma PNRR”, all’interno del progetto “Next Appennino”. L’obiettivo di questo progetto, partito nel 2022 grazie alla collaborazione tra Agrisviluppo srl in particolare nella persona di Luigi Masnari, e le aziende lombarde Groupen e Agrimeccanica, sarà quello di produrre combustibile rinnovabile a zero emissioni di CO2 ma anche un pool di imprese e soggetti pubblici e privati coinvolti nel progetto. Gli impianti gemelli produrranno energia pulita, un modello di economia sostenibile che contribuisce localmente alla gestione dei boschi con l’utilizzo di pellet da scarti del legno. Come si procederà? Con l’insediamento degli impianti dove è reperibile il legname da boschi e foreste, entro un raggio di 75 km dal sito produttivo. Non solo.

L’ obiettivo è portare la transizione energetica nelle aree interne del nostro Paese grazie all’uso sostenibile delle biomasse legnose da boschi e foreste e la produzione di energie rinnovabili presenti in quantità importanti in queste aree. Un primo passo verso la riscoperta dell’economia del bosco. E per la ripresa della vita nelle aree interne.

UNARGA COME MEDIA PARTNER COLLABORA ALLA PROMOZIONE DELLA GIORNATA DI PREVENZIONE DELLO SPRECO ALIMENTARE

ROMA – Make the difference. Stop #foodwaste  è il tema della 11^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare in calendario il 5 febbraio 2024, proiettata verso il traguardo sempre più imminente del 2030, quindi verso un confronto stringente con lo stato di attuazione degli Obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda delle Nazioni Unite. Sarà un’edizione focalizzata sulla necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane, e a ogni livello – cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole – per arrivare insieme alla mèta. A partire dalla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare nelle case, nella filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo, nella ristorazione, nelle mense, nei comportamenti e nelle abitudini di acquisto, gestione e conservazione degli alimenti: consapevoli delle strette implicazioni fra spreco alimentare e impatto ambientale. Ma sarà anche una edizione calata profondamente nella realtà di questi mesi: come spiega l’economista e divulgatore Andrea Segrè, fondatore della Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare: «il focus 2024 non può prescindere dagli effetti della crisi globale sullo spreco alimentare domestico. L’inflazione alimentare, ancora non domata, i salari stagnanti, l’aumento del costo della vita, uniti alle instabilità geopolitiche causate dalle guerre in zone chiave per la produzione di materie prime e il trasporto delle merci, determinano un contesto assai complesso. Per questo i dati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio Waste Watcher International restituiranno il complesso scenario determinato dai risvolti economici, sociali e ambientali della crisi e le sue molteplici conseguenze sullo spreco alimentare, sulle abitudini di acquisto e sul consumo alimentare. L’aumento dei costi della vita spinge  i consumatori a essere più attenti nelle scelte di acquisto e a ridimensionare le proprie abitudini, sia in ottica quantitativa che qualitativa. Come testimoniato lo scorso settembre dall’ultima indagine internazionale di Waste Watcher, l’inflazione e il rincaro della vita “battono” lo spreco alimentare nel mondo. I consumatori di ogni latitudine del pianeta faticano con il carrello della spesa e in media 7 su 10 dichiarano di dover drasticamente tagliare i loro acquisti. È l’effetto di un quadro economico e sociale drammatico in tutti i Paesi, con un indice di fiducia sul futuro molto basso. Solo in Italia lo spreco di cibo è sceso del 25% circa e si è assestato su 469,4 grammi settimanali (-125,9 grammi rispetto all’estate 2022 e -54,7 rispetto alla rilevazione dello scorso gennaio). Oltre a ridurre gli acquisti, i consumatori, in particolare le fasce più povere della popolazione, sono stati spinti a scegliere  opzioni alimentari meno costose, spesso abbassando la qualità e il valore nutrizionale degli alimenti. Il che ha avuto un doppio riflesso negativo: sono aumentati gli sprechi perché i beni acquistati, soprattutto ortofrutta, deperiscono prima; è peggiorata la salute dei consumatori per l’abbassamento qualitativo della dieta». La Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare nell’edizione 2024 si presenta quindi come un’opportunità cruciale per sensibilizzare la società civile, la comunità scientifica e le istituzioni su come il contesto economico globale intrecciato con altre sfide influenzi direttamente il modo in cui acquistiamo, consumiamo e affrontiamo il fenomeno degli sprechi alimentari domestici e quali politiche promuovere per stimolare un’alimentazione sana e sostenibile. L’appuntamento con gli eventi ufficiali è per tutti è fissato a Roma, lunedì 5 febbraio, dalle ore 11:30 nello Spazio Europa – sede dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia e della Rappresentanza della Commissione Europea (via IV Novembre, 149). L’iniziativa è come sempre promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ANCI e di RAI per la sostenibilità e si potrà seguire dal vivo (richieste presso … entro … fino ad esaurimento dei posti disponibili), e in streaming sul canale youtube Spreco Zero …qui  link corretto. Sarà l’occasione per la presentazione del nuovo report dell’Osservatorio Waste Watcher International con i dati del “Caso Italia” 2024, un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con l’Università di Bologna e IPSOS. Ma c’è di più: quest’anno tutti potranno raccontare la propria Giornata di prevenzione dello spreco alimentare, e le iniziative che stanno organizzando per condividerle sul sito ufficiale della Giornata: basterà inviare entro il 2 febbraio i testi e le immagini utili alla email giornataprevenzionesprechi@gmail.com:  Info: https://www.sprecozero.it/elementor-landing-page-32202/

La prima volta della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. La Giornata è stata ideata ed istituita nel 2014 dalla Campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero con l’Università di Bologna – Distal e il Ministero dell’Ambiente, per iniziativa del coordinatore PINPAS Andrea Segrè. Il 5 febbraio 2004 furono convocati gli “Stati generali” della filiera agroalimentare italiana. PINPAS, promosso da Ministero dell’ambiente, era il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. per sensibilizzare i cittadini sul tema delllo spreco alimentare.Dal 2014 in poi, la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, in calendario stabilmente il 5 febbraio, è l’occasione per la diffusione di nuovi dati da parte dell’Osservatorio Waste Watcher International. Le edizioni successive si sono svolte sempre con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente (e della Transizione Ecologica), dei Ministeri della Salute e del Lavoro e dell’ANCI, di RAI per la Sostenibilità. (fonte: WIKIPEDIA)

MASTER IN CERTIFICAZIONE E CONSULENZA ENERGETICO-AMBIENTALE. UNARGA MEDIA PARTNER

Per chi vuole lavorare a stretto contatto con i più importanti studi internazionali d’architettura e ingegneria bio-sostenibile il Master Bioarchitettura® – CasaClima è la scelta giusta. Il Master Internazionale di II livello organizzato dall‘Università LUMSA in collaborazione con la Fondazione Bioarchitettura® e l’Agenzia CasaClima di Bolzano, si rivolge a neolaureati, liberi professionisti, dipendenti pubblici e manager che vogliono incrementare le competenze per diventare leader nel mondo del lavoro. Forte del legame con le più importanti realtà pubbliche e private, italiane ed internazionali, del know-how e dell’esperienza dei docenti/progettisti, il Master garantisce a tutti i suoi studenti tirocini e concrete opportunità di lavoro.

Ogni anno i corsisti, guidati da professionisti di fama mondiale, si confrontano su un progetto reale a scala architettonica e urbana, in cui applicare tutte le conscenze apprese durante il corso. Inoltre, il Master Bioarchitettura® – CasaClima. Certificazione e Consulenza Energetico-ambientale permette l’accesso all’esame per Consulente energetico CasaClima e rilascia il punteggio necessario per la certificazione della figura professionale di Esperto CAM (Esperto in Edilizia Sostenibile secondo lo standard UNI CEI EN ISO/IEC 17024). Al fine di permettere la partecipazione al corso a chi lavora, la frequenza ai corsi si concentra nei weekend (venerdì dalle ore 14:00 alle ore 19:00 e sabato dalle ore 8:30 alle 17:30) e la modalità di erogazione della didattica è sia a distanza (online) che in presenza, presso le sedi dell’Università Lumsa di Roma, in pieno centro (vicino Castel Sant’Angelo) comodamente raggiungibile con i mezzi. Il master con inizio il 3 febbraio 2024 e fine a novembre 2024, prevede un impegno totale di 1.500 ore di cui 400 ore di attività frontale (in tutto 24 weekend) e le restanti ore di autoformazione.

Disponibili borse di studio a copertura totale e parziale dei costi erogate dall’INPS e da alcuni dei sostenitori della Fondazione Italiana per la Bioarchitettura®.

MASTER UNIVERSITARIO “CasaClima-Bioarchitettura” – Università LUMSA Roma – Segreteria Master CasaClima-Bioarchitettura – Portici 71, 39100 Bolzano

laurapaladino@bioarchitettura.org – Tel. 327 9743106 – bioa@bioarchitettura.org

Ulteriori agevolazioni sui costi d’iscrizione disponibili tramite convenzioni con gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di tutto il territorio nazionale.

Per maggiori informazioni:

https://masterschool.lumsa.it/

master_secondo_livello_casaclima_bioarchitettura

EIMA INNOVATION FACTORY. DAL 6 AL 10 NOVEMBRE 2024 A BOLOGNA

PARTECIPAZIONE, FORMAZIONE, CONVEGNI, PREMI, FIERE SPECIALIZZATE. IL CONSIGLIO NAZIONALE DI UNARGA TRACCIA IL CONSUNTIVO DEL 2023

Oltre 50 corsi specializzati di formazione alcuni dei quali con il riconoscimento dei crediti deontologici da parte dell’ Ordine; 6 Premi giornalistici di livello nazionale e regionale; 10 giornate della stampa specializzata nelle più importanti Fiere di settore; 30 convegni tematici con il contributo di nostri relatori e con la concessione del patrocinio; partecipazione al Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Riccione con momenti di confronto con molte Associazioni regionali della stampa, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta; partecipazione del Ministro Francesco Lollobrigida al Consiglio nazionale svoltosi presso la Fnsi a Roma; una intensa attività di carattere internazionale grazie alla Presidenza italiana dell’Enaj con Lisa Bellocchi e alla sua partecipazione nel board dell’ Ifaj.

Il Consiglio nazionale di fine anno di UNARGA, svoltosi in video conferenza il 2 dicembre 2023 con la partecipazione di dirigenti di molte Associazioni regionale e dei componenti di Giunta, ha consentito di archiviare un anno nel quale, nella generale crisi di partecipazione agli organismi di categoria, la nostra Unione ha migliorato la propria credibilità costruendo e consolidando relazioni con gli attori delle filiere dell’agroalimentare, dell’ambiente, dell’energia e del territorio.

Aperto e concluso dal Presidente nazionale Roberto Zalambani, il CN ha visto gli interventi dei vice Presidenti Fabrizio Stelluto (vicario), Roberto Ambrogi e Geppina Landolfo, del Segretario Generale Gian Paolo Girelli, del Tesoriere, responsabile del sito/giornale e della sede operativa Efrem Tassinato, della responsabile dei rapporti internazionali Lisa Bellocchi, dei Presidenti Toscana, Friuli Venezia Giulia e Marche Franco Polidori, Carlo Morandini e Luana Spernanzoni, dei Consiglieri nazionali Luciana Doronzo ( Puglia ) , Gian Omar Bison ( Veneto/ Trentino/ Alto Adige ), Andrea Guolo ( Emilia Romagna ), dei vice Presidenti di ARGA Lombardia/Liguria Mario Gioiosa e del Lazio Tiziana Briguglio.

Portando il saluto della Segretaria Generale della Fnsi Alessandra Costante e intervenendo nel dibattito, il Delegato della Federazione presso UNARGA Fabrizio Di Schino ha invitato la nostra Unione a tenere presso la nuova sede del Sindacato in via delle Botteghe Oscure a Roma il prossimo Consiglio Nazionale. Ha anche sottolineato la forte responsabilità dei giornalisti specializzati nei drammi del nostro tempo.

TERRITORIO E DISSESTO IDROGEOLOGICO. UNARGA SI E’ CONFRONTATA A BOLOGNA CON ESPERTI E CARABINIERI FORESTALI

Il salone dello Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna

Nel centenario della legge forestale “Serpieri”, l’Accademia Nazionale di Agricoltura e il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, hanno organizzato a Bologna, nella prestigiosa sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, antica sede dell’Università, una giornata per discutere delle criticità dei territori montani e di pianura per proporre, alle numerose autorità dello Stato e degli Enti locali presenti, nuove strategie attuative anche alla luce dei disastri avvenuti in Emilia-Romagna e in Toscana negli ultimi mesi.

L’intervento di Fabrizio Stelluto

Tra i numerosi ospiti, i rappresentanti dell’Agenzia Italia Meteo, dell’Anbi, del Crea, della Fidaf, dell’Uncem, dell’Autorità di Bacino del Po; tra i tanti saluti istituzionali, quelli dei generali Nazario Palmieri, Fabrizio Mari e Giancarlo Gambardella, del già Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e del Ministro delle Foreste Francesco Lollobrigida.

Il convegno è stata l’occasione per presentare il volume “Foreste, territorio, dissesto”, scritto da Giorgio Amadei, Federico Magnani, Nazario Palmieri e Gilmo Vianello, che, in qualità di coordinatore del programma e di vice Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura, ha chiuso i lavori come li aveva aperti il Presidente Giorgio Cantelli Forti.

I lavori del pomeriggio hanno visto la partecipazione come relatori del Presidente e del Vice Presidente Vicario di UNARGA Roberto Zalambani e Fabrizio Stelluto che così hanno consentito ai numerosi giornalisti presenti di  accedere ai crediti formativi professionali. Parlando con competenza di dissesto idrogeologico dalla parte degli operatori dell’informazione ( Stelluto ) e di giornalismo ambientale nella sfida quotidiana tra emergenze continue, servizio all’opinione pubblica e deontologia professionale ( Zalambani ), i giornalisti del Gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana hanno dimostrato di avere le carte in regola per venire ascoltati e coinvolti nella conoscenza e sviluppo dei Piani attuativi dei progetti di Ripresa e Resilienza.

L’intervento di Roberto Zalambani

Pienamente raggiunto l’obiettivo della giornata: analizzare, partendo dalla Legge forestale “Serpieri” del 1923, la situazione nazionale attuale con i tanti tremendi eventi naturali, così efficacemente raccontati dai media. Le profonde trasformazioni del contesto socio-economico hanno generato rilevanti riconfigurazioni dei sistemi territoriali di riferimento soprattutto in ordine al progressivo spopolamento e abbandono delle aree montane e alla marginalizzazione dei contesti territoriali di riferimento. Infatti, come la “Legge Serpieri” (in sala era presente la discendente del grande statista Beatrice M. Serpieri Misciattelli delle Ripe) offrì una prima sistemazione organica delle diverse disposizioni in materia forestale, con l’obiettivo di coniugare l’attenzione all’economia montana e la necessità di difendere suolo e territorio, attraverso l’ausilio delle competenze e delle professionalità nell’organizzazione forestale dello Stato, anche oggi i recenti eventi accaduti in Emilia-Romagna e Toscana risuonano come campanelli d’allarme che necessitano di essere ascoltati perchè il futuro non ci riservi catastrofi ancora peggiori.

LUANA SPERNANZONI, PRESIDENTE ARGA MARCHE, IN VISITA ALLA FORNERIA MARCHIGIANA DI MORROVALLE (MC)

Marco e Valentina Salvucci

Quella dell’arte bianca è una filiera complessa, impegnativa, tuttavia vi è un fiorire di competenze e passioni che caratterizzano il mondo del pane e che soprattutto coinvolge giovani.

E’ per questo che l’incontro con Marco Salvucci, titolare insieme alla sorella Valentina della Forneria Marchigiana di Morrovalle (Mc), ci è sembrato sorprendente. Negli anni ’70 il loro nonno dalla mezzadria e dal lavoro campi, allora durissimo, mette in piedi quella che sarà poi l’attività di famiglia. Gaetano, papà dei fratelli Salvucci, ca va sans dire segue le orme del padre e dalla bocca del forno oltre al pane escono anche dolci della tradizione locale. Con l’arrivo della terza generazione nel 2017 si avvia la fase di transizione che apporta qualità e conoscenza. Il sapere viene da lontano e la tradizione si arricchisce di competenza scientifica. Marco ha 30anni, è laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari mentre Valentina lascia nel cassetto la laurea in Management dei beni culturali e anche l’attività di amministratrice della cosa pubblica dove di certo può offrire la sua competenza ma che richiede tanto impegno. Così abbandona il ruolo di assessora al turismo del Comune di Morrovalle ed entrambi diventano titolari di terza generazione del forno familiare che cambia non solo nel nome ma in tutta la strategia gestionale. Comincia così la svolta qualitativa e l’avventura imprenditoriale.
Dopo 37 anni i giovani oltre alla passione familiare, apportano anche scelte rigorose. Scompaiono i semilavorati industriali che avrebbero facilitato la produzione. Dai pochi ingredienti che risultano dalle etichette, spariscono gli additivi e ogni componente che non sia artigianale e di qualità. La scelta ricade ovviamente sulle farine biologiche prodotte nelle Marche, anche tutti gli altri ingredienti sono artigianali e provengono dal territorio. Compresa la segale per produrre “Segaligno” pane 100% di segale integrale marchigiana che proviene dall’azienda Viola che coltiva con metodo biologico cereali e legumi nei pressi di Fermo e che ricerca le varietà che meglio si adattano al cambiamento climatico rispettando il suolo e la sostenibilità ambientale. Marco e Valentina ci hanno messo ben cinque anni ad individuare le aziende dove reperire prodotti per fare dolci “un impegno che non finisce mai” ci dice Valentina – perché sono ingredienti naturali e dunque la produzione non è costante né consistente. Un lavoro che richiede ancora oggi l’impegno di Marco che macina chilometri per reperire prelibatezze locali. Uova, olio, latte, pomodoro, burro… li andiamo a cercare… fin sotto i Monti Sibillini”. Tre parole d’ordine sono il fil rouge del rigore Salvucci: genuino, marchigiano, biologico. C’è da sottolineare che non è per niente facile in una regione come le Marche, dove le aziende sono piccole e non amano le forme associative. “Ho sentito una sorta di richiamo, il desiderio di tornare al laboratorio del forno. Il corso di studi in Management dei Beni culturali, la passione per l’arte, la cultura e la storia restano per me di grande interesse ma mi allontanavano dall’attività in cui sono cresciuta e che amo”. Nel 2023 inizia così il cammino della Forneria Marchigiana, la scelta del rigore assoluto, la svolta in cui credono fortemente mettendo in gioco creatività e sapere. Il sistema fiscale non fa paura. Oltre ai quattro della famiglia (mamma inclusa), lavorano all’arte bianca sei dipendenti sotto 30 anni, contrattualizzati e in regola. La scelta è valorizzare le aziende marchigiane, agricoltori e artigiani che possiedono un conoscenze preziose e sapori ineguagliabili.  “È il motivo per cui, ogni giorno, intraprendiamo nuove sfide nella ricerca e nell’utilizzo di ingredienti marchigiani. Questo è il significato più profondo dei nostri dolci autunnali, un esempio? Fave dei morti, tozzetti al vino cotto sono realizzati con mandorle e noci che vengono da Montegiorgio (FM), fatti in casa come una volta” – ci raccontano i fratelli Salvucci. Che salto potrebbero fare le Marche? “I produttori locali possono fare moltissimo, a cominciare dal miglioramento dell’organizzazione aziendale. Se si superassero limiti organizzativi e culturali, le aziende potrebbero produrre di più riducendo i costi.  Per emergere sul mercato non basta un buon prodotto – aggiunge – serve maggior competenza sia dei processi produttivi che nella gestione del personale.
Qual è l’obiettivo? “Quando riesco a sfornare pane e dolci qualitativamente differenziati, la nostra attività supporta le aziende locali scegliendo ingredienti genuini, i miei collaboratori sono regolarmente retribuiti…e per noi titolari c’è il giusto compenso… – racconta soddisfatto Marco – ecco che sono felicissimo”.

PREMIO “FRANCESCO LANDOLFO”, A NAPOLI LA CERIMONIA DI CONSEGNA AI VINCITORI DELLA XII EDIZIONE

Si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin, la 23enne veneta uccisa dall’ex fidanzato, la XII edizione del premio di giornalismo “Francesco Landolfo”, celebrato il 28 novembre 2023 all’Istituto di Cultura Meridionale di Napoli.

Si sono aggiudicati questa edizione del premio Paola Cacace (Corriere Extra), Francesca Mari (Il Mattino), Francesca Bellino (RaiRadio1), Paolo Picone (Tg I-Talicom), Marco Martone (Ilgolfo24.it), Claudia Procentese (Fanpage.it). La Targa Gianpaolo Necco è stata assegnata a Emanuele Imperiali (Corriere del Mezzogiorno), mentre hanno ottenuto una menzione speciale Salvatore Dare (Metropolis) e Michela Anna Giulia Iaccarino (IlFattoQuotidiano.it).

Al dibattito hanno preso parte il presidente del Cnog, Carlo Bartoli, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Vittorio di Trapani, il direttore de Il Mattino, Francesco De Core, il direttore responsabile del Roma, Pasquale Clemente, e il caporedattore centrale della Tgr Campania, Oreste Lo Pomo, moderati dal direttore editoriale del Roma, Antonio Sasso.

La figura professionale e umana di Franco Landolfo è stata ricordata dal presidente del Sugc, Claudio Silvestri, dal presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Ottavio Lucarelli e dal decano dei giornalisti campani, Umberto Belpedio. Geppina Landolfo, figlia di Francesco e presidente dell’Arga Campania, ha sottolineato la grande partecipazione al premio con 47 servizi giornalistici arrivati da tutta Italia.

25 NOVEMBRE 2023 A SAN MINIATO (PI). CORSO PER GIORNALISTI, LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E AGROALIMENTARE

di Franco Polidori, Presidente ARGA Toscana

Ancora disponibilità per il corso per giornalisti (con crediti formativi) che si svolgerà sabato 25 novembre 2023 a San Miniato (Pisa) in occasione della Festa Nazionale del Tartufo Bianco. 

Tema della mattinata (inizio ore 09:30) “La Sostenibilità ambientale e agroalimentare” titolo che è possibile trovare sulla piattaforma riservata (formazionegiornalisti.it) agli iscritti dell’Ordine della Toscana e dell’intera Italia. Le adesioni sono già piovute e restano ancora posti limitati; vi è possibilità di iscriversi sul posto (piazza Duomo San Miniato Area allestita riservata). Il corso è stato coordinato da Fondazione Formazione Ordine Giornalisti Toscana, Odg Toscana, Accademia Georgofili Firenze, ARGA Toscana gruppo specializzato Assostampa, Comando Carabinieri Roma Tutela Agroalimentare, San Miniato Promozione, Comune San Miniato. I relatori saranno i Professori Massimo Vincenzini, presidente Accademia Georgofili Firenze, Zeffiro Ciuffoletti, Emerito Accademia Georgofili, Rossano Ercolini, Presidente Zero Waste Europe, e il Dott Agostino Giannino, ufficiale Rs del Gruppo Comando Generale Carabinieri Roma per la Tutela Agroalimentare.

Tutti quanti terranno un corso articolato sulla sostenibilità ambientale e agroalimentare con le salvaguardie del tartufo, ma anche sulle necessità incombenti di effettuare azioni circa i cambiamenti climatici in corso, passando dalla gestione dei rifiuti, fino alla conservazione dell’ambiente naturale dove nascono le eccellenze agroalimentari con riferimenti alle tutele e alle leggi. Al termine del corso per tutti i giornalisti convenuti sarà offerto e riservato un cooking show gratuito al tartufo bianco accanto ad altre eccellenze agroalimentari.

Per agevolare i giornalisti è stato attivato anche un bus privato e gratuito (tratta Firenze/San Miniato e ritorno, partenza ore 08:20 piazza De Gasperi 1 area sede Rai Toscana). Per aderire occorre, ed è obbligatoria la prenotazione entro il 16 novembre 2023 scrivendo alla mail segreteria@argatoscana.it oppure su Whatspp 3474309768. Dopo il cooking show sarà possibile visitare la mostra della Festa Nazionale del Tartufo attraverso le guide private che accompagneranno i giornalisti per le vie cittadine di San Miniato.

Il link per iscriversi:  https://www.formazionegiornalisti.it/giornalisti/corsi/dettaglio/27c2a0e4-a936-4e4d-bcf2-912574dc5091

15^ EDIZIONE DEL PREMIO CARATI D’AUTORE 2023 AD AQUILEIA (UDINE)

di Ida Donati, Segreteria ARGA Friuli Venezia Giulia

Ha compiuto vent’anni il Premio ‘Carati d’autore’, ideato nel 2002 dai presidenti della stampa agricola (ARGA FVG) Carlo Morandini, dell’Assoenologi FVG, Stefano Trinco, delle Donne del vino, Michela Sfiligoi, per dare il giusto merito a personaggi che hanno dato lustro alle rispettive categorie e nel contempo al Friuli Venezia Giulia, con particolare riguardo alla comunicazione, all’enologia, all’agroalimentare ed enogastronomia.

L’evento delle premiazioni questa volta ad Aquileia, Azienda Vini Brojli della famiglia Clementin, dopo che aveva toccato anche il Veneto orientale, a Casa Gioconda della famiglia Toniatti. Questa volta, per la 15^ edizione, testimonial del mondo dello sport, è stato conferito a Franco Collavino, da trent’anni dirigente dell’Udinese Calcio, che ha mantenuto saldamente l’attaccamento della società bianconera al territorio e al suo Friuli. Collavino, intervistato assieme a Morandini da Claudio Cojutti, tra l’altro Presidente onorario nazionale della stampa agricola, ha parlato del ruolo dello sport a livello sociale, per la formazione dei giovani futuri cittadini.

Singolare scelta dei vertici delle tre categorie professionali, quella che ha visto assegnare il premio per il giornalismo a Rodolfo Rizzi, enologo ora direttore della Cantina di Ramuscello, il quale ha raccolto il Testimone da Claudio Fabbro, maestro nella comunicazione del mondo rurale e del vino, trait d’union come Rizzi tra gli enologi e la stampa. Per gli enologi, Matteo Lovo, presidente regionale dell’Associazione lo ha consegnato a Giorgio Bertossi, dell’Azienda Mulino delle Tolle per la capacità progettuale che lo ha accompagnato nella carriera o ora lo spinge a nuovi importanti investimenti. Marinella Ferigo per l’Unione Cuochi ha premiato Luca Gioiello, che ha saputo valorizzare le sue capacità professionali realizzando un ristorante importante nel cuore storico di Trieste, l’Arco di Riccardo.

La premiazione è stata come sempre occasione di approfondimento, in un talk show condotto da Morandini. Rodolfo Rizzi ha tracciato un quadro della viticoltura regionale, tra un calo del 20 per cento della raccolta vendemmiale bilanciato da una qualità elevata delle uve. Gabriele Cragnolini di Italia Nostra ha introdotto il ruolo ante litteram di Aquileia antica città romana, la quarta dell’Impero, nella valorizzazione e fruizione controllata del territorio. Dando ad Alviano Scarel, ricercatore, già docente e sindaco della città, l’opportunità per rivelare che ad Aquileia si svolsero alcune edizioni delle Olimpiadi dell’antichità.

Collavino ha parlato della funzione dele grandi società calcistiche che stimolano i giovani e la comunità a perseguire gli ideali genuini dello sport.