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PICCOLI MIRACOLI ITALIANI ALLA DUE GIORNI DI ROMAGNA

Il Circolo " La Pantofla " di Cervia al completo. In primo piano il Presidente di Argav Fabrizio Stelluto

Ricca di emozioni la 19° edizione della “ Due giorni di Romagna “ che ha portato, dal 7 all’ 8 settembre, trenta colleghi della fascia adriatica a Lavezzola, Punta Marina,. Cannuzzo, Milano Marittima, Cervia e Villanova di Bagnacavallo.
Il ritorno dopo 10 anni alla Surgital ha consentito di visitare quello che allora era ancora un laboratorio artigianale, oggi trasformato nella prima azienda italiana di produzione di pasta fresca surgelata, di sughi per la ristorazione e di piatti pronti surgelati per il canale bar e snack. Complimenti alla presidente Romana Tamburini, alla sua famiglia, alle collaboratrici e agli chef.
A bordo piscina del Palace di Milano Marittima, ammiraglia di un piccolo impero che comprende 11 strutture ricettive di eccellenza tra le quali il Grand Hotel di Rimini e il più grande complesso alberghiero della Romania, i giornalisti hanno incontrato il patron e fondatore Antonio Batani, terzo di sei figli di una famiglia mezzadrile dell’ Appennino cesenate, mandato a far fortuna in Svizzera come cameriere. Un altro ‘ miracolo’ italiano.
La “ Due giorni “ ha consentito ai partecipanti di immergersi nelle atmosfere di “ Sapore di sale “ che a Cervia richiama i prodotti d’eccellenza lavorati con l’ oro bianco, per ricordare la Rimessa del sale, pluricentenaria festa di fine lavoro: protagonista, tra gli altri, il Circolo pescatori La Pantofla con laboratori di cucina e degustazioni della tradizione marinara.
L’ arrivo, quasi al tramonto del secondo giorno, a Villanova di Bagnacavallo, ha consentito di vivere al suo apice la Sagra della Civiltà delle Erbe Palustri. Vecchie botteghe, mestieri etnici italiani e spagnoli, bioarchitetture rurali, la filiera corta del cocomero e del melone rospo, la cesteria ciociara e salernitana, gli impagliatori della bassa bresciana, gli intrecciatori catalani e andalusi e i pescatori sardi con le barche lagunari di giunco mentre tra banchi e mercatini attirava l’ attenzione il “ venditore di aria fritta “. Gli applausi del popolo dovrebbero far fischiare le orecchie a politici ma anche a noi giornalisti….

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