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THE CAP TOWARDS 2020: COSA SI PROFILA CON LA NUOVA PAC

“The CAP towards 2020”. Un confronto tra Commissione Europea e società civile in prospettiva della riforma della politica agricola comunitaria (PAC) si è tenuto a Bruxelles, presso la sede della Commissione, venerdì 13 luglio. Unaga era rappresentata per l’occasione dal segretario di Arga Interregionale, Andrea Guolo, delegato della presidenza.

La conferenza è stata introdotta dal Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos (Romania), che ha illustrato le linee generali della riforma, con l’obiettivo di raccogliere le osservazioni delle parti interessate (in particolare le associazioni degli agricoltori degli Stati membri) e arrivare a un testo che possa raccogliere il più ampio consenso possibile. Non pochi aspetti infatti, allo stato attuale, sollevano perplessità, con innumerevoli emendamenti già presentati.

Del resto la nuova Pac determinerà il futuro della politica agricola dell’Unione Europea, con tutte le conseguenze economiche e sociali da essa derivanti. Si tratta perciò di un documento di vitale importanza per il settore primario.

Ciolos ha sottolineato la determinazione della Commissione nell’interpretare il settore agricoltura come fonte di reddito e di occupazione per le future generazioni, portando l’esempio di Paesi che affrontano situazioni economiche molto complesse (v. Irlanda e Grecia) e che vedono un sensibile ritorno dei giovani al settore primario, che può garantire la tenuta occupazionale anche in fasi congiunturali negative come l’attuale. Nell’Europa del futuro quindi l’agricoltura manterrà una vitale importanza.

Le scelte fatte dalla commissione prevedono: sostegno di produzione alimentare in Europa, sostegno al reddito degli agricoltori, investimenti in ricerca e innovazione, conservazione delle risorse, sostegno a una migliore organizzazione degli agricoltori e alle colture deboli locali; valorizzazione della diversificazione produttiva, apertura a programmi di diversificazione agricola (finora emarginati dalla Pac), sfida all’invecchiamento demografico in zone rurali attraverso il sostegno economico ai giovani agricoltori e all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali nel settore. Le PAC del futuro si fonda sulla tutela di un’agricoltura da cui ottenere ottenere cibi di qualità, sostenibili e gustosi, nel rispetto delle risorse naturali, mantenendo la biodiversità e aumentando la sicurezza alimentare. Questi aspetti sono stati sottolineati, oltre che dal commissario Ciolos, dal ministro cipriota dell’Agricoltura e presidente di turno del consiglio, Sofoclis Aletraris, e dal vice presidente del Parlamento europeo con delega all’Agricoltura, il polacco Siekierski, che ha anticipato uno dei problemi che potrebbero derivare se il testo attuale fosse approvato senza modifiche: quello dei costi eccessivi.

Lo scenario dell’agricoltura europea da qui al 2050 non è dei migliori. Si prevede che l’incidenza della produzione UE rispetto al totale mondiale scenderà dal 12 all’8%, in un contesto mondiale comunque caratterizzato dal notevole aumento della disponibilità di prodotti agricoli, grazie all’aumento della produttività globale e delle terre coltivabili in America Latina e nell’Africa subsahariana. Cresceranno quasi certamente le importazioni dai Paesi in via di Sviluppo, potrebbero raddoppiare nel caso dei cereali. La cosiddetta “food security” è ciò che l’Europa otterrà in cambio di questo orientamento produttivo: a questo punta la Pac del futuro. Si delinea quindi una leadership qualitativa europea in ogni ambito, che diventa anche economica in alcuni comparti specifici (vinicolo, caseario, trasformazione di prodotti ortofrutticoli); è assai probabile invece che quei prodotti sui quali è esposta a una maggiore concorrenza internazionale, da parte di Paesi caratterizzati da costi di produzione inferiori, debbano essere gradualmente ridimensionati: meno quantità e più qualità.

Uno degli aspetti più contestati dell’attuale proposta riguarda il cosiddetto greening. Il 7% dei terreni coltivabili, prevede il testo, dovrebbe essere trasformato in “aree ecologiche”, in sostanza messo a riposo e trasformato in boschi e zone verdi. Ciò determinerebbe un’incognita costi da un lato e la riduzione di una quota significativa di superficie coltivabile dall’altro. La scelta del 7% inoltre non tiene conto delle specifiche situazioni nazionali. Tra le proteste più forti: quelle dei polacchi, che hanno già dovuto ridurre una quota significativa della propria superficie coltivabile con l’ingresso nell’Unione, e dei finlandesi, che vivono in un Paese nel quale soltanto il 10% della superficie è messa a coltura (il resto è tutto boschi e laghi).

Ha invece raccolto un consenso pressoché unanime la volontà della Commissione di promuovere l’innovazione, base per l’incremento della produttiva agricola, e il trasferimento di tecnologie non soltanto all’interno dell’Unione Europea.

L’esponente dell’industria agroalimentare, Susanne Langhutt, intervenendo al dibattito, ha invitato la Commissione a varare una Pac 2020 per la produttività e la crescita, sottolineando che in entrambi questi aspetti l’agricoltura europea sta facendo notevoli passi indietro. Il settore alimentare è il più importante in Europa sotto l’aspetto occupazionale, con 4,2 milioni di addetti, e opera per il 70% a partire da materie prime continentali.

Altri aspetti fondamentali della Pac: il cambiamento del sistema di sostegno economico al settore agricolo, che sarà diretto verso il pagamento uniforme per ettaro già a partire dal 2019; il sostegno alle piccole aziende agricole (il 75% delle società europee hanno meno di 5 ettari a disposizione); il sostegno ai giovani e nuovi agricoltori, che disporranno nei primi cinque anni di attività di un 25% addizionale di finanziamento.

Il commissario Ciolos ha concluso la conferenza auspicando un accordo sul testo della riforma entro la prima metà del 2013 e annunciando una nuova conferenza di confronto con la società civile prima della preparazione dei testi attuativi da parte della Commissione.

Alla conferenza sono intervenuti due relatori italiani: i professori universitari Luca Salvatici (Università di Roma 3) e Alessandro Sorrentino (Università della Tuscia), che incontrando il delegato Unaga presente a Bruxelles hanno manifestato ampia disponibilità e interesse nel replicare l’iniziativa assieme alla stampa specializzata, per un confronto informativo sulla nuova Pac all’interno del nostro Paese.

Ulteriori info sulla Pac 2020

 http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1181&format=HT

 http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/legal-proposals/slide-show_en.pdf

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