(di Maurizio Orrù – ARGA Sardegna, Consigliere Nazionale Unaga)
Anche quest’anno la Sardegna è la protagonista dell’invasione delle cavallette, che distruggono le coltivazioni del grano, erba medica e qualsiasi altro tipo di raccolto, ma anche giardini e orti. La zona infestata è una parte della provincia di Nuoro (Bolotana, Orotelli, Sarule e Ottana).Le associazioni professionali agricole isolane chiedono un deciso e mirato intervento della politica per questa pandemia delle locuste. La Coldiretti Sardegna in un comunicato spiega che “L’inverno mite e la scarsità delle piogge, con precipitazioni praticamente dimezzate in un 2020 che si classifica come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,52 gradi rispetto alla media, ha favorito la comparsa di orde devastatrici”. Le milioni di locuste che hanno invaso una parte dell’isola sono la conseguenza diretta dei cambiamenti climatici e delle terre incolte, problematiche che gli agricoltori hanno sempre denunciato, ma con scarso ascolto delle politica regionale. Le “armi” possibili contro le locuste sono due: procedere al dissodamento del terreno e l’intervento degli uccelli che possono intervenire contro la popolazione delle cavallette. Continua la Coldiretti Sardegna “Per procedere al dissodamenti dei terreni con tempestività, chiediamo risorse alla Regione, quantomeno per poter acquistare il gasolio agricolo per i trattori che dovranno iniziare ad arare i terreni e pagare la manodopera che dovesse essere impiegata dalle aziende agricole, già piegate dalla crisi causati dal coronavirus COVID-19”. Appena finita l’emergenza i titolari delle aziende colpite dalle locuste dovranno procedere ad una prima stima dei danni in modo da ottenere un giusto ristoro economico dall’Ente Regione Sardegna. Speriamo in tempi migliori.