di Franco Polidori, Presidente ARGA Toscana
I fucecchiesi non si rendono conto del patrimonio unico che possiedono, il Padule di Fucecchio, una volta ricchissimo territorio di caccia, ma anche di fonte di sostentamento di tante famiglie che vi abitavano.
Ora l’obiettivo è cambiato: la natura, l’ambiente sono i nuovi percorsi delle nuove generazioni. Si percorre il Padule in lungo e in largo, col tempo bello e anche con quello incerto. Gli odori e i silenzi si sommano tra loro. Spiace ancora oggi che le plastiche tutt’oggi non siano sparite da questo ambiente. C’è bisogna ancora di cultura, a un deciso no alla inciviltà dell’abbandono di grandi e piccoli rifiuti, perchè questa aerea umida unica in Italia è di tutti. Perchè anche una piccola bottiglia di plastica lasciata da una parte e magari inghiottita dal fango paduloso, può far danno. Se ne sono accorti i numerosi fotografi professionisti e non, che fanno a gara a chi scatta la migliore fotografia dei numerosi uccelli che vi abitano. Secondo un recentissimo studio sono oltre tredicimila gli uccelli censiti e presenti in Padule. Un vero e proprio record.
E i vari Calvani, Remi, Pacini, Pardi, Santini, Sansoni, Amato Nerucci, Toti Volves, ovvero gli autori di questi scatti rimangono stupefatti da tanta bellezza. Ci sono anche i fotografi non professionali e quelli che lo diventeranno. Non poco per una realtà che ha programmato per gli anni futuri un Fucecchio Turismo tutta da bere.