Incontro a Bologna con Wittfrida Mitterer
Pensata per illustrare come dalla distruzione, dalla disperazione e dall’ abbandono possa rinascere la speranza, la conferenza di Wittfrida Mitterer sul progetto di ricostruzione di Onna, frazione a dieci chilometri da L’ Aquila, progetto di cui è coordinatrice per conto del Governo tedesco, è diventata un atto d’ accusa. Sui modi di costruire e sui materiali usati che sembrano non avere insegnato nulla al nostro Paese e che rischiano di compromettere le politiche di ricostruzione in Abruzzo come in Emilia e Bassa Lombardia ancora nella spirale di terrore dei recenti movimenti sismici.
Giornalista, docente universitaria, esponente di rilievo della bioarchitettura a livello europeo, Witti ha parlato a Bologna il 4 giugno ’12 a una platea attenta, competente e giustamente preoccupata, nel salone Marco Biagi dell’ Ordine e della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili, rappresentati dal Presidente Gianfranco Tomassoli e dalla coordinatrice del gruppo ArteCultura Isabella Boselli.
All’ incontro, coordinato dal Segretario generale dell’ Unaga Roberto Zalambani, hanno partecipato, fra gli altri, il presidente dell’ Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Bologna Pier Giorgio Giannelli, i Professori dell’ Università Carlo Monti ( Urbanistica ) e Giovanni Pieretti ( Sociologia del territorio ), il Tenente della Guardia di Finanza Angela Vallario, il Direttore della Protezione civile di Trento Fabio Andreatta, il responsabile del Servizio qualificazione urbana e promozione della qualità architettonica della Regione Emilia Romagna Michele Zanelli, l’ Assessore al turismo, attività produttive, commercio e legalità del Comune di Bologna Nadia Monti e la coordinatrice regionale di Greenaccord Luisella Meozzi.
Nell’ occasione è stata presentata la prestigiosa rivista “ Bioarchitettura “, diretta da Witti Mitterer e che festeggia vent’anni di pubblicazioni per la promozione dell’ architettura ecologica in Italia, che , è stato sottolineato a conclusione dell’ incontro, può fornire spunti molto utili per una ricostruzione antisismica , sostenibile e ecocompatibile, a difesa quindi anche della qualità di vita delle persone e del recupero dell’ identità del territorio.
