di Luana Spernanzoni, Presidente ARGA Marche
Che sia la ricorrenza che sottolinea quotidianamente i diritti, il valore, il grande impegno delle donne impegnate in agricoltura e nella tutela dell’ambiente. E’ tutti i giorni “8 marzo” per le donne impiegate in agricoltura e nelle tante attività legate alla tutela dell’ambiente, alle energie rinnovabili.
Dopo il commercio, l’agricoltura italiana è il secondo settore per presenza di imprese al femminile. Non si conoscono le cifre che rilevano l’impiego delle donne nel settore ambientale ed energetico. Di certo sono sempre di più le imprenditrici a capo di aziende che puntano su sostenibilità e riuso delle materie prime. Secondo Unioncamere, tra allevatrici, imprenditrici ortofrutticole e viticoltrici, le aziende femminili in agricoltura sono quasi il 30% del totale. Stime qualificate indicano un traguardo di 500mila imprese. La gestione femminile caratterizza più di un agriturismo su tre con 8.500 strutture turistiche e quasi il 40% di dipendenti donne dell’intero comparto. Gran parte delle realtà imprenditoriali green che hanno al timone donne sono caratterizzate da paradigmi produttivi innovativi e resilienti. Non è cosa di poco conto. Hanno le mani sporche di terra, lavorano al freddo ma anche sotto il sole a picco. Mettono in gioco tutta la determinazione per farsi valere e per garantire “la fine del mese” per la propria famiglia ma anche per quella dei dipendenti. Sono così le donne quasi sempre, sono così le donne in agricoltura alle quali vorremmo dedicare tutti i giorni, non solo l’otto marzo. Vogliamo dire grazie alle donne del vino, che stanno caratterizzando la creatività enologica, le donne del latte che si alzano alle tre di notte per avviare la mungitura, fare formaggi straordinari (e portare anche i figli a scuola), le donne del sole impegnate nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, le donne dell’olio che contribuiscono al miglioramento della cultura dell’ulivo, le donne del pane, della farina e della pasta, che valorizzano e la filiera dell’eccellenza italiana legata ai cereali e ai prodotti derivati, le donne dell’orto che con arte e maestria sono in grado dar vita a prodotti freschi di qualità e a prodotti conservati in modo da conservare tutte le proprietà. Le tantissime imprese al femminile che creano l’eccellenza nel settore primario. Le donne non si occupano solo degli aspetti produttivi. Se, come sappiamo la politica si dimentica dell’altro genere, il nuovo governo Draghi ha arruolato due sottosegretarie al Ministero della Transizione Ecologica: Ilaria Fontana e Vannia Gava. Un’altra giovane donna Graziella Romito dirige le Relazioni Internazionali del Ministero delle Politiche Agricole. In questo ambito si sono affermate anche le marchigiane Francesca Gironi, all’ ufficio di presidenza della Commissione femminile del Copa-Cogeca, la federazione europea delle associazioni e cooperative agricole e responsabile di Coldiretti Donne Impresa Marche e Maria Letizia Gaddoni, alla guida di Coldiretti Marche e componente della giunta nazionale. Ma sono tante altre le donne che, in tutta Italia sono impegnate nel settore agroalimentare, ambientale ed energetico, sia con incarichi istituzionali e moltissime coloro che lavorano con determinazione e straordinarie capacità multitasking. E’ a loro che UNAGA e le ARGA dedicano la giornata internazionale dell’8 marzo e vigilano e lavorano affinché lo sia ogni giorno.