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UNAGA, ARGAV E FIS: OTTIMA CONCLUSIONE DEL CORSO SUL VINO CON L’AMARONE IN VALPOLICELLA

Il gruppo dei giornalisti partecipanti al corso sul vino di UNAGA, ARGAV e FIS

Il gruppo dei giornalisti partecipanti al corso sul vino di UNAGA, ARGAV e FIS

Non poteva concludersi in modo migliore il corso sul vino e la vitivinicoltura specifico per comunicatori e giornalisti e promosso da Argav, Unaga (presente il Presidente Nazionale Mimmo Vita) e FIS Veneto. Il quarto appuntamento, all’altezza dei precedenti (Piccinin, Maculan, Cecchetto) si è svolto nel cuore della Valpolicella, da Speri, una delle famiglie storiche dell’Amarone. Guidati da Giampaolo Speri e da Raul D’Alessandro, presidente FIS Veneto, insieme ai sommelier Nicola Campanini e Paola Dallemulle, la didattica si è svolta tra la barricaia e la sala accoglienza – degustazione. Gli argomenti hanno spaziato dai tempi e la tipologia di appassimento all’utilizzo delle botti più o meno grandi per un prodotto di qualità assoluta e costante negli anni fino alle tecniche di servizio, temperatura adeguata, tipologie di bicchieri e bottiglie, i tappi e i difetti del vino. Un rèsumè delle lezioni precendenti dove i corsisti hanno abbracciato gli elementi base di enologia e viticoltura, le tipologie di vini (spumanti, passiti, liquorosi…), le tecniche e le terminologie per una corretta degustazione e servizio. ”I grappoli migliori vengono accuratamente selezionati a mano e disposti sulle tradizionali “arele” (graticci) o in plateaux di plastica – sottolinea Giampaolo Speri – e vengono lasciati riposare per 120 giorni circa nei fruttai arieggiati e in condizioni di umidità controllata. Il tutto avviene in modo naturale durante il periodo invernale. La bassa temperatura risulta fondamentale per aumentare la concentrazione, lasciando inalterate le caratteristiche indigene e aromatiche dei nostri vitigni autoctoni. Si perde così il 40% circa di umidità, con una conseguente concentrazione di zuccheri, sostanze e tannini, la base per un grande vino”. Amarone e Recioto Speri godono di un’ottima reputazione: vengono prodotti solo nelle migliori annate ed esclusivamente da uve accuratamente selezionate nei vigneti di proprietà più prestigiosi. “Naturalmente – sostiene Speri – essendo un procedimento molto delicato, per avere risultati eccellenti è necessario raccogliere uve perfettamente sane e forti: l’andamento stagionale dell’annata, la posizione del vigneto e la selezione dei migliori grappoli sono fattori determinanti sulla buona riuscita di questi vini”. Una questione, quella dell’ortodossia produttiva a salvaguardia della qualità assoluta dell’Amarone riconosciuta nel mondo e da riproporre nei decenni a venire, oggetto di analisi e confronti continui e serrati e di stretta attualità tra le aziende e le istituzioni. La degustazione didattica, per quanto riguarda i vini aziendali, è stata a base Amarone della Valpolicella DOCG Classico Vigneto Sant’Urbano annata 2011, di gran stoffa, struttura e di altrettanto grande prospettiva. Giovane di indiscutibile qualità, talentuoso, ancora lontano da una maturità come sempre chiamata ad arrotondare ancora di più le peculiarità organolettiche di questo vino. Per concludere la Famiglia Speri ci ha concesso un grande privilegio. La stappatura e la degustazione quasi mistica di un Amarone del 1988. Ancora vivo nel colore e di assoluta complessità e qualità olfattiva e gustativa. Uno spettro amplissimo di sentori, di profumi apertisi poi col passare dei minuti in una sinfonia armoniosa e di assoluta piacevolezza. Sul finire della serata i saluti e i ringraziamenti reciproci tra Argav, Unaga e FIS Veneto con la convinzione di aver dato vita ad un percorso da analizzare ma interessante. Certamente formativo. E sicuramente da replicare, in linea con il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015, in misura ancora più calibrata e funzionale ad una conoscenza e descrizione del comparto piena e approfondita. Lo scambio di doni tra i Presidenti delle Associazioni e Giampaolo Speri a suggello della giornata. “Siamo grati a FIS Veneto per l’alto contenuto delle lezioni e la qualità dei relatori messi a disposizione – sostengono Mimmo Vita e Fabrizio Stelluto, Presidente ARGAV – e certamente ringraziamo le aziende vitivinicole per l’ospitalità e l’abnegazione nel lavoro che mostrano e raccontano con cura e disponibilità”.

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