“Il Ministero delle politiche agricole e Comitati nazionali preposti all’ emergenza devono ascoltare le pressanti richieste delle decine di migliaia di operatori della filiera produttiva del cibo e noi giornalisti specializzati dobbiamo interpretare le loro istanze e proporre una corretta informazione su un settore tanto rilevante per la tenuta del nostro Paese”. Lo afferma il Presidente dell’ UNAGA Roberto Zalambani dopo le preoccupate prese di posizione di tutte le organizzazioni di categoria in ogni parte della penisola. Una di queste è CNA alimentare che nel solo Abruzzo associa migliaia di operatori.
«Serve un piano di ripresa con regole certe: la stagione estiva è alle porte: gelaterie e pasticcerie hanno bisogno non solo di riaprire a pieno regime ma soprattutto di sapere come riaprire. L’aspetto dell’igiene è determinante sia dalla parte degli imprenditori sia da quella dei clienti. Ma indebitarsi senza regole certe non vale la pena: è necessario eliminare tutti i lacci e lacciuoli della burocrazia da qui ai prossimi sei mesi, ed è per questo che CNA Alimentare chiede a tutti i 305 comuni abruzzesi di concedere l’occupazione del suolo pubblico all’aperto gratis e a quelli impossibilitati di sostenere un possibile trasferimento di locazione con l’aiuto del credito di imposta» dice Antonella Antenucci, titolare a Cupello di un’azienda che produce confetture e marmellate “Colline di Evagrio”, Presidente regionale di CNA Alimentare. Sulla condizione di stremo del settore insiste Giulia Mistichelli, Presidente a Pescara di CNA Giovani Imprenditori, titolare di “Santa Ignoranza”: «Senza aiuti concreti da parte del governo sarà difficile per molti ripartire e poter continuare a garantire un lavoro ai propri collaboratori. I ristoratori hanno bisogno di informazioni e tempistiche chiare per poter capire come riprogrammare la propria attività”.
A inquadrare i problemi serissimi della filiera di banchetti e catering è Laura Del Vinaccio, che sulle colline di Mosciano Sant’Angelo gestisce “Borgo Spoltino”: «Di questo settore non parla nessuno, eppure muove grandi numeri e soprattutto si collega a una filiera che dà occupazione anche all’indotto con hotel, agriturismi, b&b, escursioni. Le ombre nel nostro settore si allungano dal presente al futuro, perché sono state cancellate decine di prenotazioni fino a luglio: se non si fanno cerimonie religiose o civili poi non si festeggia. Tanto per capirsi, per la mia azienda rappresenta il 90% del fatturato.
Abbiamo provato a lavorare con la consegna a domicilio, ma non funziona: un conto è stare in una realtà urbana, altra cosa in campagna». Proprio sui legami tra tavola, turismo e sulle possibilità di movimento delle persone, pone l’accento Gino Di Masso, titolare nella splendida Scanno, oltre che di una pasticceria e di un caffè, dell’azienda produttrice del Pan dell’Orso.
Un appello pressante raccolto dai giornalisti specializzati di Arga Abruzzo che ogni giorno scrivono della filiera dell’agroalimentare e ne condividono successi e preoccupazioni.
Donato Fioriti (Presidente Arga Abruzzo e vice Presidente Vicario Unaga Fnsi)