Cresce il consumo di olio d’oliva in Italia con un +4% delle bottiglie vendute nei supermercati nel 2019. E’ quanto emerge da un’analisi di Unaprol, l’Unione nazionale produttori olivicoli, sulla base dei dati Ismea relativi al primo semestre del 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Si tratta di una tendenza importante in una fase di ripresa delle produzioni dopo il crollo registrato nel 2018 – spiega il presidente di Unaprol David Granieri. “Gli olii extravergine di oliva della raccolta 2019 si presentano di alta qualità, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Toscana, dall’Umbria al Veneto fino agli oli dei laghi lombardi per un totale di 315 milioni di tonnellate”. L’olio d’oliva nazionale – sottolinea Unaprol – vale quasi 1,5 miliardi di euro di export nel mondo e rappresenta un’eccellenza a livello globale contando sul maggior numero di extravergini a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP), un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà in produzione. Per questo è importante leggere bene l’etichetta per verificare che sia olio d’oliva italiano. “I giornalisti specializzati delle Arga – commenta il Presidente dell’ Unaga Roberto Zalambani – sono impegnati a denunciare sui media i tentativi di utilizzo di olio di scarsa qualità e di dubbia provenienza e a dare visibilità al lavoro delle autorità che difendono una delle grandi eccellenze del Made in Italy”.