Si è svolta il 15 aprile 2024 presso la Sala dello Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna la cerimonia d’inaugurazione del 217° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, suddivisa in tanti momenti di grande interesse che hanno avuto due fili conduttori: la riaffermazione dell’ eccellenza dell’ agricoltura italiana e l’ impegno di istituzioni pubbliche e private e di tutti gli attori delle filiere agroalimentari e ambientali per contrastare il dissesto idrogeologico, vero flagello del nostro Paese che è tra i più fragili a livello europeo. Basti pensare che nel solo 2023 sono state censite ben 80 mila frane con il 94 per cento dei comuni a rischio.
Tre le relazioni di grande spessore capaci di scuotere una platea qualificatissima di accademici, di docenti universitari, di rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ Ordine. La stampa specializzata era rappresentata, tra gli altri giornalisti, dalla Presidente di ENAJ e Accademica Lisa Bellocchi, dal Presidente e dal Presidente dei Revisori di UNARGA Roberto Zalambani e Emilio Bonavita.
Il Presidente dell’Accademia Giorgio Cantelli Forti ha presentato i progetti a tutela dell’ambiente e del territorio con attività legate all’ammodernamento dell’agricoltura, alla salvaguardia del suolo, alla sicurezza alimentare e alla tutela del consumatore. Inoltre, grazie all’accordo siglato con la struttura commissariale, potrà mettere a disposizione le proprie competenze per mitigare i pericoli che incombono su tanti territori e che hanno avuto gravissime conferme nei drammi che hanno colpito Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
Angelo Frascarelli della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia ha tenuto una prolusione su “Politiche europee, approvigionamenti agricoli e prezzi di mercato” sottolineando come l’Italia, a fronte dei punti di forza che sono la trasformazione e l’esportazione, soffra di perdita di capacità negoziale nella filiera e della volatilità dei prezzi oltre alla sempre più difficile autosufficienza nel settore delle proteine vegetali.
Al termine della Prolusione inaugurale il Gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze e Commissario straordinario per la ricostruzione è stato insignito del titolo di Accademico Onorario, con la consegna della medaglia accademica e della pergamena celebrativa, da parte di Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. Il Gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo ha poi tenuto un intervento sullo stato dell’arte della ricostruzione post alluvione sottolineando come l’Accordo tra Accademia Nazionale di Agricoltura e Struttura commissariale servirà per ideare, sviluppare ed implementare iniziative che contribuiscano ad avviare un’attività finalizzata alla individuazione, progettazione e realizzazione di interventi agroforestali, di difesa idraulica migliorando e aumentando i bacini favorendo la coesione e l’inclusione sociale.
Sono stati poi consegnati dal vice Presidente Gilmo Vianello i premi che l’Accademia Nazionale di Agricoltura assegna annualmente per la promozione di studi innovativi in campo agronomico, di giovani studiosi e ricercatori. La quinta edizione del “Premio Filippo Re”, organizzata in collaborazione con Image Line, è stata assegnata a Leonardo Caproni, Sant’Anna Scuola Superiore di Pisa, che con lo studio “The genomic and bioclimatic characterization of Ethiopian barley (Hordeum vulgare L.) unveils challenges and opportunities to adapt to a changing climate” ha analizzato l’impatto della crisi climatica sulla tenuta degli agroecosistemi e sulla sicurezza alimentare, in particolare, nei paesi del sud del mondo. La menzione speciale “CAP4AgroInnovation”, inserita quest’anno nella quinta edizione del “Premio Filippo Re” per lo studio che meglio ha trattato i temi della nuova PAC, è andata invece a Beatrice Giannetta, Università degli Studi di Foggia, che ha presentato lo studio “The effects of biochar on soil organic matter pools are not influenced by climate change” il quale nasce dall’esigenza di valutare la vulnerabilità degli stock di carbonio in suoli agrari rispetto a scenari climatici futuri.
La seconda edizione del “Premio Nazionale Giuseppe Loizzo” è stata assegnata a Alessia De Matteis, Università degli Studi di Bologna, che ha presentato lo studio “Fine mapping of a powdery mildew resistance gene derived from emmer wheat (Triticum turgidum ssp. dicoccum)”, che rientra in un programma di miglioramento genetico del frumento duro, volto all’identificazione di geni implicati nella resistenza ad oidio, nell’ottica di incrementare la produzione preservando la biodiversità degli ecosistemi.