Future Food Institute con la Presidente Sara Roversi ha consegnato nei giorni scorsi, nell’ambito dell’evento C’è +Gusto a Bologna, i primi tre premi relativi al Premio di Giornalismo promosso da EIT Food, l’organizzazione fondata dall’Unione Europea per promuovere innovazione e imprenditorialità nel settore food.. Della Giuria ha fatto parte anche il Presidente di UNARGA Fnsi Roberto Zalambani.
I lavori, presentati da giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine Professionale, potevano riguardare temi come alimentazione sana e a prezzi accessibili; sostenibilità nel settore agroalimentare; Innovazione nell’agroalimentare; educazione nell’agroalimentare; alimentazione orientata al consumatore; Imprenditorialità agroalimentare; collaborazione interaziendale nell’agroalimentare; importanza economica del settore agroalimentare; digitalizzazione nell’agroalimentare; Il settore agroalimentare come protagonista dell’attuale, complesso, periodo storico. Si può dire che il primo vincitore dell’edizione di quest’anno è stato proprio il Future Food Institute: grazie anche alla collaborazione con Unarga, Unione nazionale Giornalisti agroalimentari e ambientali, Gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Sono stati raccolti 103 lavori, inviati da 57 giornalisti, con un aumento del 120% rispetto all’edizione precedente. Sul podio, a Palazzo Re Enzo, davanti alla giuria, sono saliti, nell’ordine: Margherita Fronte, per il lavoro Il Richiamo della carne, Paola Pellai, per il lavoro Patate, lattuga e libertà, e Anna Fregonara per il lavoro La Milk farm del futuro. EIT Food è un’organizzazione pan-europea, co fondata dall’Unione Europea per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità.
Delle otto comunità dell’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) è quella che accelera l’innovazione per costruire un sistema alimentare orientato al futuro che produca cibo sano e sostenibile per tutti. Le giornate bolognesi sull’innovazione al femminile in agricoltura hanno consentito di premiare, nell’ ambito del progetto europeo Empowering women in Agrifood – EWA due progetti sui 10 che erano stati selezionati. Il primo premio è stato vinto da Diana Zagarella, fondatrice di Olivair, una startup che produce un drone dedicato alla raccolta di frutta pendente. Il vento prodotto dalle eliche del drone agisce imponendo vibrazioni sui rami che fanno cadere i frutti. Il secondo premio, invece, è andato a Martina Riolino, fondatrice di Zoé Food Evolution, un concept di fast food di cucina vegana. Zoé si concentra sulla lavorazione in negozio della pasta fresca e dei condimenti, ottenendo così alimenti curati, freschi, sani, biologici (ove possibile) e a chilometro zero. L’evento ha offerto l’opportunità di esplorare il settore agroalimentare e di apprendere dalla condivisione di conoscenze con i migliori talenti del settore. È stata un’occasione unica per partecipare a un’esperienza che mira a ispirare e a influenzare il settore agroalimentare europeo.
Il programma EWA – Empowering women in Agrifood
EWA è un’iniziativa di EIT Food promossa in 11 paesi (Estonia, Grecia, Italia, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovenia, Spagna, Turchia, Romania e Ucraina) con l’obiettivo di far emergere lo straordinario potenziale dell’imprenditoria femminile, risolvendo alcune tra le più importanti sfide del settore agroalimentare: superare il divario di genere ancora esistente, promuovere la presenza femminile in posizioni dirigenziali e e aumentare il numero delle start-up guidate da donne. Le ragazze che hanno partecipato al progetto:
Serena Vacca, Tiziana Mori, Elena Umanità, Martina Riolino, Alessandra Loi, Stefania Sellitti, Isabel Marin, Giorgia Volpe, Diana Zagarella si sono ritrovate insieme alle giornaliste vincitrici del Premio, alle Scuderie di piazza Verdi a Bologna per un dibattito conclusivo alle due giornate bolognesi che ha visto la partecipazione per UNARGA del Presidente Roberto Zalambani e del Presidente dei Revisori Emilio Bonavita che hanno sottolineato il formidabile apporto che le donne professioniste, nella progettazione in agricoltura e nella comunicazione, per dare una speranza al nostro futuro.